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Atletico Uri, gioia incontenibile, Muroni si gode l'impresa: «Consapevoli di aver fatto qualcosa di unico»
«In Eccellenza possiamo dire la nostra»

Atletico Uri, gioia incontenibile, Muroni si gode l'impresa: «Consapevoli di aver fatto qualcosa di unico»

La fatica, il sudore, i sacrifici, la passione, la competenza, il talento, l'attenta programmazione: tutti aspetti che, se miscelati nel giusto modo, sfociano inevitabilmente in una vittoria, spesso eclatante, nei modi e nelle proporzioni, proprio come quella strappata dall'Atletico Uri. Che si è presentato nel grande palcoscenico della Promozione da matricola ma ha saputo prendere confidenza in tempi rapidissimi, forse prima del previsto, con la nuova dimensione e ha saputo ritagliarsi, con grande personalità, il ruolo di protagonista assoluta, sbaragliando la concorrenza di tutte le altre rivali, Dorgalese in primis, unica compagine, forse, che ha saputo realmente tenere testa ai giallo-rossi.

Giovanni Muroni, altra impresa con l'Atletico UriDopo un momento difficile, tre punti in cinque gare, che ha caratterizzato, in negativo, il mese di novembre, il gruppo si è compattato attorno al suo condottiero e ha messo assieme una serie di risultati incredibili, 15 successi e due pareggi, che hanno contribuito sensibilmente a costruire quello che può essere definito un vero e proprio trionfo.
Per il terzo anno consecutivo dunque, i tifosi dell'Uri fanno festa e ringraziano i giocatori, la società, e mister Giovanni Muroni, in grado di regalare l'ennesimo saggio delle sue grandissime capacità, sia dal punto di vista tattico che, soprattutto, dal punto di vista psicologico.
È necessario partire proprio dall'euforia che ha ubriacato, all'improvviso, un paese intero, per rendersi conto dell'altissimo valore sociale che uno sport come il calcio riveste ancora, per fortuna; le parole del tecnico, in questo senso, rappresentano una testimonianza preziosa e vivida: «Ogni dieci metri, in strada, c'era qualcuno che arrostiva carne; 700 – 800 tifosi che gioivano per la promozione della loro squadra del cuore, e che condividevano, cosa più importante, il grande entusiasmo anche con persone che non erano di Uri, e che si avvicinavano in maniera timida all'evento».


I festeggiamenti sono andati avanti sino a notte inoltrata.
«Io ho partecipato per tutto il pomeriggio, mi hanno letteralmente inzuppato con lo spumante, ma poi ho preferito rientrare a casa: i ragazzi invece hanno proseguito la serata in un locale, temevo però che la mia presenza avrebbe potuto inibirli; è stato giusto così, hanno potuto godere di questa impresa in piena libertà».

 

La felicità di mister Muroni è la stessa provata da un'intera comunità.
«Non riuscirò mai a ringraziare davvero, come vorrei, tutti i nostri sostenitori, per la presenza continua, costante e numerosa, una media di 500 persone ogni domenica, e per l'attaccamento che hanno dimostrato nei confronti della squadra. I miei giocatori, d'altro canto, sono stato un bellissimo esempio, veri uomini e grandi giocatori».

 

Con il passare delle ore, cresce la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante.
«Domenica ho detto ai miei dirigenti che la vera gioia l'avrebbero vissuta nei giorni seguenti, e così è stato: sono stati subissati, me l'ha confermato personalmente Gavino Satta, di telefonate e messaggi di congratulazioni».

 

Non potrebbe essere altrimenti: per un paese di tremila abitanti si tratta di un traguardo storico.
«La Promozione rappresentava già un risultato incredibile, figurarsi approdare in Eccellenza, la categoria massima del calcio regionale. Un evento più unico che raro, considerando che l'anno scorso militavamo in Prima Categoria».

 

L'ennesimo successo della sua lunghissima e prestigiosa carriera: dove si trovano gli stimoli per andare avanti con questa intensità?
«È la cosa più facile – ammette Muroni – quando hai a disposizione un gruppo come questo: ho chiesto ai ragazzi di limitarsi a seguire le mie indicazioni tattiche in campo, assieme a quelle che riguardano il comportamento da assumere all'interno dello spogliatoio; le hanno recepite perfettamente, applicandole puntualmente la domenica, e i risultati ci hanno dato ragione».

 

Nessuna fatica dunque, nonostante la stagione sia stata piuttosto impegnativa.
«Ho trovato la strada spianata, libera da intoppi, contrattempi, malelingue, che in sostanza sono gli elementi che tendono a rallentare la corsa di una squadra. Devo ringraziare la società e i tifosi, che ci hanno trasmesso la giusta dose di serenità; con queste premesse, il lavoro del tecnico è agevolato sensibilmente».

 

Nel calcio, ma non solo, quando si vince così tanto, e così spesso, come sta capitando a voi, si rischia di diventare antipatici. È un problema?
«Questo può essere vero, ma quando si proietta all'esterno simpatia e grande capacità, si sta tranquilli da questo punto di vista. Con pochi mezzi abbiamo raggiunto traguardi assolutamente insperati, speriamo che sia uno stimolo per tutti gli altri, che potranno così dire: "Perché non ci proviamo anche noi?"».

 

In tanti vi davano, e oggi a maggior ragione, come la squadra più forte del torneo, un'autentica corazzata che alla fine avrebbe conquistato, in maniera quasi scontata, il primo posto.
«Noi abbiamo fatto il massimo, dando tutto il necessario che la situazione richiedeva – precisa – senza mai avere la presunzione di essere i primi della classe. Magari avevamo qualcosa in più rispetto agli altri, sin dall'inizio, ma poi bisogna fare bene in campo, e non solo con le parole».

 
Muroni è pronto a stupire ancora:
«Ai dirigenti, al termine della partita con il Sorso, ho detto: "Mi avete coinvolto nuovamente in questo gioco stupendo e meraviglioso, ma potrebbe non essere finita qui. La mia è una minaccia: chissà che l'anno prossimo non riesca a portarvi in Serie D"».

 
È la conferma, piuttosto scontata, che il tecnico ha tutta l'intenzione di continuare a guidare l'Uri, con il massimo delle ambizioni:
«Abbiamo intrapreso assieme questo percorso, e vogliamo toglierci ancora diverse soddisfazioni».


Seguendo magari le orme del Lanusei. Pensa che questa squadra abbia già le carte in regola per puntare in alto?
«Non vorrei passare per presuntuoso, ma l'armonia, la compattezza e l'affiatamento che abbiamo raggiunto sono un'ottima base di partenza; con due-tre innesti mirati, e dettati dal buon senso, possiamo davvero dire la nostra anche in Eccellenza».

 

Riesce ad isolare un fotogramma particolarmente significativo legato alla stagione che sta per concludersi?
«Il momento più bello, quello che mi ha convinto del fatto che il nostro obiettivo fosse davvero alla portata, è stato quando, assieme alla società, abbiamo ritenuto opportuno prendere Cirina, Tedde e Silvetti; ho notato subito che i nuovi arrivati si stavano integrando con estrema semplicità, era impossibile fallire».

 

Una stagione praticamente perfetta, se si esclude il ritorno di Coppa Italia in casa della Montalbo: c'era la sensazione che avreste potuto vincere tutto, e invece qualcosa non è andata nel verso giusto.
«Abbiamo buttato maldestramente alle ortiche la qualificazione alla finale. Oscar Wilde diceva: "Non bisogna avere paura di sbagliare, ma di commettere lo stesso errore". Non l'abbiamo più ripetuto».

 

Nello specifico, crede che da parte vostra ci sia stato un approccio superficiale alla sfida?
«Rientra nella sfera dell'imponderabilità del calcio: nessuno si sarebbe potuto immaginare un risultato simile, alla luce del vantaggio maturato all'andata, soprattutto perché poi ci siamo portati subito sull'1 a 0, una situazione assolutamente privilegiata, che ci avrebbe dovuto dare la sufficiente tranquillità per gestire la sfida. Invece non è bastato».

 

C'è qualche dedica particolare che si sente di fare per chiudere al meglio questa annata brillante?
«Devo assolutamente citare, sono sicuro che per loro sarà una grandissima soddisfazione, Mariangela, la figlia del presidente, Maria Grazia Borrotzu Andrea Piras; tre bambini che hanno seguito puntualmente tutte le partite, persino gli allenamenti. A loro, che rappresentano l'innocenza e la genuinità, dedico questo risultato».

In questo articolo
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2014/2015
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Sardegna
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