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Prima Categoria
Sul futuro: «Penso che il mio ciclo sia finito»

Burgos ancora in Prima Categoria, Calvia: «Torneo estremamente equilibrato, ci meritiamo questa festa»

Vincere probabilmente è il modo migliore per salutare tutti prima di andare via: Burgos è sospesa, in perfetto equilibrio, tra la grande gioia per una salvezza conquistata con grande caparbietà nello spareggio da dentro o fuori con la Robur di Sennori, e la malinconia dettata dall'eventuale addio, cosa tutt'altro che impossibile, di mister Calvia, grande condottiero e tra i più grandi artefici dei risultati importantissimi ottenuti negli ultimi anni.
Il tecnico, spossato per le tensioni accumulate durante un'annata sicuramente non facile, traccia il punto della situazione e non lascia molte speranze per quanto riguarda la sua avventura con la compagine goceanina.

 

«Sono davvero molto contento per come sono andate le cose – ammette Calvia commentando l'ultima prestazione offerta dai suoi -: abbiamo preparato la gara nel dettaglio, sia per quanto riguarda il piano atletico, sia per quanto riguarda quello psicologico.
I ragazzi hanno affrontato l'impegno con il piglio giusto; sinceramente mi dispiace per il Sennori, è normale, ma il calcio è anche questo».


Il vostro avvio di stagione prometteva bene, poi le cose si sono progressivamente complicate.
«Probabilmente ci siamo cullati sugli allori, ma è normale che questo accada quando non si ha molta esperienza alle spalle.
E' stato un campionato difficilissimo, tutte le squadre erano competitive, una vera e propria battaglia ogni domenica».


Difficile reggere a questa pressione.
«Temevo potessimo incappare in un calo psicologico, e così è stato.
Per fortuna ci siamo ripresi nel finale, ma sinceramente non mi aspettavo un torneo così duro».

Le motivazioni però non vi sono mancate sicuramente.
«Il paese si meritava questa salvezza, per l'affetto che ci ha dimostrato: giocare ancora in Prima per noi è un traguardo grandissimo.
La dedica, ancora una volta, va al nostro amico Fabiano».

 

In futuro la rivedremo ancora sulla panchina del Burgos?
«Non credo, penso proprio di aver finito il mio ciclo: son contento di quello che abbiamo fatto, ma probabilmente i ragazzi hanno bisogno di nuovi stimoli, di una faccia altrettanto nuova per rilanciare questo progetto.
Nella vita non si può mai dire mai – continua -, in questo momento sto ricaricando le batterie, perchè è stato un finale di campionato molto stressante».

 

Cosa ovvia, quando si conquista la salvezza in uno spareggio da dentro o fuori.
«Dopo un anno di sofferenze, la cosa più positiva è stato il risultato nella sfida play-out: c'è stata una festa forse anche più grande rispetto alla promozione in Prima, è bellissimo vedere tutto il paese coinvolto in questo modo».

 

Pensa che questa squadra abbia margini di miglioramento importanti?
«Le premesse ci sono tutte, ci mancherebbe; togliendo i vari Ruiu e Boni, giocatori peraltro di ottimo livello che riescono ancora a dare un contributo importante al gruppo, dentro e fuori dal campo, la media degli altri elementi oscilla tra i 22-23 anni, il futuro insomma è tutto dalla loro parte».

 

 

Cosa manca invece per il salto di qualità?
«Non molto: sicuramente un bel centrale di esperienza, un attaccante che garantisca un buon numero di gol e un centrale di centrocampo; per il resto, si può solo crescere».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
Girone D