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Castiadas quanta amarezza, Emiliano Melis & Co: «Eliminati dai playoff con due pareggi, meritavamo la finale»
Porcu, Volpe e Boi: Sull'1-1 era fallo, che rabbia

Castiadas quanta amarezza, Emiliano Melis & Co: «Eliminati dai playoff con due pareggi, meritavamo la finale»

Ad un passo dalla finale e ad un turno dalla serie D. Il Castiadas si ferma sul più bello, eliminato senza mai perdere dal GhiviBorgo dopo un pareggio per 2-2 che fa male perché mette fine ad una stagione vissuta al massimo, con il traguardo a portata di mano ma sempre sfuggito per un nonnulla. Così è capitato in campionato con il primo posto sfuggito a tre giornate dal termine per un pareggio casalingo contro l'Alghero e così è successo nella gara di ritorno del primo turno di playoff nazionali contro la forte squadra lucchese, pur domata all'andata con l'1-1 che aveva creato tanto entusiasmo nel club biancoverde.

 

Il fallo su Boi nell'1-1 con le proteste di Puddu e Emiliano MelisLa delusione dei giocatori sarrabesi è palpabile nel dopogara dove il terzo tempo ha unito, due club, due comunità e due squadre che si sono date battaglia per 180' di gioco intenso e con ottima qualità. Il capitano Emiliano Melis sperava nella finale: «La gara si era messa bene col gol di Mesina dopo 11' e, tutto sommato, non concedendo granché al GhiviBorgo che ha confermato anche in casa nostra la sua forza». La chiave del match è stato l'1-1, nato da un fallo subito da Boi su un blocco che ha liberato Barretta per lo stacco aereo vincente. Il fantasista selargino, a segno nella gara d'andata, ha protestato e si è beccato il giallo: «Era fallo e il gol andava annullato ma ciò non toglie che se c'era qualcuno che sarebbe dovuto restare in terra in area nostra quello doveva essere un avversario. La sensazione era che solo su palla inattiva potevano farci gol, così è stato. Ci dispiace, volevamo arrivare in finale e giocarcela col Ravenna, così diminuiscono anche le speranze per un eventuale ripescaggio ma non si sa mai». Palpabile lo sconforto anche nell'altro pilastro del Castiadas, Pierluigi Porcu, che ha duellato con il potente Vanni mettendoci la solita grinta e correttezza: «Essere eliminati dopo due pareggi fa davvero male, credo che meritassimo di giocarci la finalissima per la serie D. Siamo stati tutti bravi; nel primo tempo, oltre ad aver sbloccato la gara con una bellissima azione conclusa da Mesina, abbiamo concesso poco al GhiviBorgo. Peccato per il gol del pari arrivato su palla inattiva e viziato da un fallo, il 2-1 ci ha tagliato le gambe perché mancava davvero poco ai supplementari. Abbiamo comunque segnato il 2-2 ma non è bastato». Il difensore ex Selargius e Torres elogia i compagni anche dal suo profilo facebook: «Sono molto orgoglioso di aver fatto parte di un gruppo fantastico, composto da ragazzi bravi e con tante qualità, di aver avuto un grandissimo mister (Giampaolo Zaccheddu, ndr) con principi genuini che stonano in questo calcio moderno, di un prof (Paolo Chiappori, ndr) che ci ha preparato come si deve e sempre con giudizio ed allegria e di un presidente (Pierpaolo Piu, ndr) che è sempre stato dalla nostra parte anche quando le cose andavano male, contro tutto e tutti. Rosico tanto, ma ho imparato a saper perdere». E rosica anche Roberto Volpe, 35enne napoletano autore di una prova gagliarda: «La delusione è tanta, stavamo controllando bene la gara anche dopo la rete di Mesina. Io davo copertura alla difesa e raddoppiavo sul loro centravanti quando prendeva palla al limite dell'area». L'1-1 ha rovinato i piani. «Era da annullare - dice l'ex Porto Corallo - ma non dovevamo subire il blocco, gli avversari si tengono stretti perché è difficile che l'arbitro fischi un rigore per una trattenuta». Il protagonista dell'azione incriminata, Fabio Boi, spiega cosa è accaduto in area del Castiadas: «È stato il classico blocco ma Barretta mi ha spinto addosso al compagno di squadra mentre partiva il calcio d'angolo, ho preso un colpo in testa e sono rimasto 2' in terra. Il pareggio ha rimesso in discussione la qualificazione ma dovevamo essere più bravi a gestire un risultato che comunque ci avrebbe portato ai supplementari». Il difensori tra i pochi superstiti dell'anno scorso rende merito al GhiviBorgo: «Una bella squadra ben costruita e allenata, completa in tutti i reparti, non avevano solamente un attacco forte ma anche la difesa e centrocampo. Al ritorno hanno giocato anche meglio che all'andata. Resta il rammarico di questa finale sfuggita, c'eravamo quasi ma non ci rimproveriamo nulla. Meritavamo di andare in finale e fare il salto di categoria». Dopo il 2-1 del GhiviBorgo mister Zaccheddu ha tentato la doppia carta in attacco, con Stefano Sarritzu è entrato anche Jaime Martinez che mordeva il freno per avere più minuti a disposizione per dare il suo contributo: «Abbiamo iniziato bene la gara, segnando subito e portandoci in vantaggio. Siamo delusi perché abbiamo fatto tutto il possibile per vincere questa partita sia per il presidente Piu che per tutti i tifosi, il calcio è così se non segni tu poi lo fanno gli avversari. Bisogna essere più coraggiosi, se non vai all'attacco è impossibile far gol». L'attaccante spagnolo ha avuto pure la palla del possibile 3-2 nell'ultimo minuto di recupero: «Il portiere era uscito fuori dall'area e ho scelto di colpire subito di testa vedendo la porta vuota, la traiettoria della palla è stata deviata anche dal vento. Certo, avrei potuto stoppare di petto e calciare di piatto, peccato non sono stato fortunato». La delusione dell'ex punta del Budoni è tanta anche per il poco utilizzo avuto dopo il ritorno in biancoverde a dicembre: «È successo tanto in questa mezza stagione che preferisco non parlare, ringrazio il presidente Piu e i tifosi che mi hanno voluto bene, vediamo se potrò continuare qua o se tornerò in Spagna, devo pensare alla mia famiglia».

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna