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Col La Palma Pierluigi Porcu fa 20: «In ogni stagione tutto si resetta, ho l'entusiasmo di sempre. Squadra interessante ma inferiore ad altre 3 o 4, però mai accontentarsi e cerchiamo il massimo»
«A Castiadas un addio sofferto ma troppi silenzi»

Col La Palma Pierluigi Porcu fa 20: «In ogni stagione tutto si resetta, ho l'entusiasmo di sempre. Squadra interessante ma inferiore ad altre 3 o 4, però mai accontentarsi e cerchiamo il massimo»

Maggiorenne nella vita lo è stato nel 1998 quando giocava nella Primavera del Cagliari di Elvio Salvori. Maggiorenne sul campo di calcio le è diventato al primo anno di Castiadas nel 2014. Per Pierluigi Porcu, difensore selargino classe 1980 che ha conosciuto il professionismo nel 2002 con la Torres, quello che sta per iniziare è il ventesimo campionato in una prima squadra. Lo fara vestendo per la prima volta la maglia del La Palma Monteurpinu di Cagliari. «Avevo 16 anni, quando nel 1996 giocai in serie D con il Selargius, quest'anno dovrebbe essere doppia cifra tonda». E la stagione numero 20 si affronta «con lo stesso entusiasmo di sempre, con la voglia di dimostrare di valere perché non credo a chi dice: "Non ho niente da dimostrare". Ogni stagione si resetta tutto e si parte sullo stesso piano». Perciò l'auspico è quello di «poter essere ancora in grado di recitare un ruolo importante, se mi passasse anche quella voglia andrei contro natura e non avrebbe più senso andare a sudare sin dal primo giorno della preparazione».

 

Pierluigi Porcu (1980) al 20esimo campionatoPerché la scelta del La Palma?

«Per un insieme di cose. Da esterno ho sempre apprezzato e stimato l'ambiente, si dice e mi ha dato sempre l'idea che sia una famiglia dove si possa lavorare seriamente e in armonia. In secondo luogo è vicino a casa e non mi impedisce di fare quello che ho avviato parallelalmente (la scuola calcio Futura Sales di Selargius, ndr) potendo anche non togliere tempo alla famiglia che è fondamentale. Infine, non da meno, perché ho trovato un accordo economico che ha soddisfatto entrambe le parti»

Prime impressioni su società, diesse Roberto Ibba e mister Bebo Antinori?

«Sulla società ho sensazioni positive, ho conosciuto tanti dirigenti ognuno dei quali non prevarica sull'altro, è appunto una grande famiglia. Il direttore lo conosco da tanto tempo, negli ultimi campionati mi ha cercato quasi ogni estate e in un modo o nell'altro non se n'è fatto mai nulla. Lo ringrazio per aver insistito e non avermi ignorato, sono felice di lavorare insieme. Il mister l'ho conosciuto da avversario e ora lo sto apprezzando tanto, è una persona leale e genuina, è molto preparato e cura i dettagli, reparto per reparto, persona per persona»

Pronti-via e subito la gara da ex in Coppa Italia contro il Castiadas

«Il destino ha voluto questo, ho vissuto due anni intensi, con gioie e, purtroppo, delusioni. Ci sarà un pizzico di nostalgia perché nonostante tutto ho tenuto ottimi rapporti, ho dato il massimo e mi sono comportato in maniere leale, avrò molto piacere di salutare tutti»

Perché non rimanere coi sarrabesi che puntano a tornare in serie D?

«Giugno e parte di luglio sono passati in completo silenzio e in quel silenzio ho fatto le mie scelte. Ho avvertito che non facevo parte del nuovo progetto e mi sembrava che la conferma dovesse arrivare in maniera forzata e legata ad una sorta di amicizia mentre leggevo e sentivo che diversi giocatori venivano contattati. Nel periodo successivo alla fine della stagione avevo avuto solo un dialogo con il presidente Piu, tra l'altro senza mai affrontare l'argomento-conferma, né d'altronde fa parte di me propormi. Poi sono stato effettivamente contattato ma avevo già preso la decisione di sposare il progetto La Palma e non sono il tipo che si rimangia la parola data, perciò era difficile farmi cambiare idea anche se la tentazione è stata forte. Mi è dispiaciuto dir di no ed è stata una scelta sofferta»

La retrocessione fa sempre male e, perdipiù, si è portata appresso una frattura tra il tecnico Mereu e la società

«Per quanto mi riguarda la retrocessione è una ferita ancora aperta, una macchia difficile da cancellare. Dispiace in maniera particolare per mister Bernardo Mereu, lo conosco da una vita, so cosa ha dato e quanto ci ha tenuto e so anche che tuttora, trascorsa un'estate, ci sta ancora soffrendo. Allo stesso tempo ho instaurato con il presidente Pierpaolo Piu e il patron Cenzo Zaccheddu un ottimo rapporto, non mi hanno mai fatto mancare nulla. Credevo che ripartire dal mister, sempre che trovassero un accordo e ci fosse la volontà, potesse essere il modo giusto per entrambe le parti di riscattarsi dopo il playout perso a Lanusei ma così non è stato»

Tornando al La Palma che squadra sta venendo su?

«Sta nascendo una squadra interessante che proverà a dar fastidio a quelle 3-4 squadre che hanno speso di più e, forse, sulla carta hanno anche qualcosa in più. Sarò più preciso una volta capito il reale livello del campionato, ci sono delle squadre che non conosco e altre che si devono completare. A me però non piace mai arrivare secondo, io come il resto della squadra e com'è nel dna del mister Antinori, cercheremo di vincere tutte le gare. So che non accadrà ma la mentalità dev'essere quella: mai accontentarsi e puntare al massimo per essere poi a posto con la coscienza»

Simone Farci e Giacomo Garau, ex compagni e perni del Selargius in serie D. Come li stai vedendo?

«Li conosco una vita e li apprezzo come ragazzi. Anche loro hanno voglia di rimettersi in gioco senza limitarsi a fare il compitino, un atteggiamento giusto e propositivo. Vogliono tornare ad essere giocatori importanti in modo prepotente, per me sono due acquisti azzeccatissimi così come quelli di Caddeo e Meloni, ci aiutarenno ad affrontare al meglio questo difficile campionato»

Qual è la favorita in assoluto?

«Metto sullo stesso livello Tortolì, Atletico Uri e Castiadas, sottolineando che come numero di giocatori senior, credo siano 12, gli ogliastrini abbiano un qualcosa in più anche se poi in campo ne scendono sempre 7 per tutti. L'Atletico Uri ha preso un bravo mister come Cirinà e bisogna vedere quanto Chelo non farà rimpiangere Borrotzu. Il Castiadas, quando annuncerà la prima punta, non avrà niente da invidiare alle altre pretendenti»

A 36 anni qual è il complimento più bello che si può ricevere?

«Non lo so. A me fa piacere sentirmi un giocatore importante e mi fa onore essere un punto di riferimento per certi aspetti in campo e fuori. Tutto ciò lo capisci non da una parola detta ma dagli atteggiamenti in generale. Al La Palma questo sta succedendo, mi hanno fatto sentire un giocatore importante e mi sento una responsabilità non da poco, spero di ripagare la loro fiducia con delle prestazioni sempre all'altezza»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna