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Francesco Loi, allenatore, Tortolì
«Nieddu è super non solo in Sardegna, ci può portare in finale»

Coppa Italia Dilettanti, esordio col botto per il Tortolì, Loi: «Vittoria storica, la squadra ha fatto tutto bene, il 3-1 è un buon vantaggio ma al ritorno niente distrazioni»

La prima uscita del Tortolì oltre Tirreno è stata una conferma delle aspettative che si portava appresso una squadra imbattuta in campionato con numeri da record. L'andata degli ottavi di finale della Coppa Italia Dilettanti ha visto gli ogliastrini ipotecare il passaggio del turno con il tecnico Francesco Loi che ha ottenuto la sua prima vittoria fuori casa visto che nella precedente esperienza con il Lanusei aveva rimediato solo sconfitte contro Albalonga, Renato Curi Angolana e Virtus Francavilla. I rossoblù si sono imposti 3-1 sul campo dell'Unipomezia, grazie alla doppietta di Marco Nieddu e al gol di Claudio Placentino su assist del bomber.

«È una vittoria storica per Tortolì e una gran risposta di Nieddu a chi sosteneva che non poteva a fare la differenza a livello nazionale. Quando un giocatore è forte lo è sempre a prescindere dalla categoria. Sui numeri dei gol che Marco ha segnato in carriera non c'è nulla da dire mentre si rimane a bocca aperta per gli assist che fa, in questa stagione in numero pari ai gol finora segnati. Sono pesanti anche quelli e non puoi non guardarli, si è guadagnato il rispetto degli avversari e della stampa locale. Io mi auguro per lui che ne faccia tanti altri di gol, che conquisti un titolo di capocannoniere non regionale ma nazionale, deve provare a portarci alla finale, questa responsabilità può sostenerla come capitano e uomo simbolo del Tortolì, ha l'età, l'esperienza e le qualità per farlo con tutte difficoltà del caso, perché mai nessuna squadra sarda ha raggiunto una finale di Coppa Italia».

Il Tortolì è partito a rilento, ha segnato alla prima occasione con la solita palla inattiva e poi ha allungato nella ripresa con altre due reti prima di subire la rete dei laziali. «È stata una gara difficile - osserva il tecnico di Loceri - perché l'Unipomezia era messa molto bene in campo e ha una organizzazione di gioco importante. Inizialmente abbiamo interpretato la gara in maniera diversa da come l'avevamo preparata, sarà stato il campo grande e anche un po' distrutto, quasi peggio di quello di Tortolì, la palla non scorreva velocemente, c'era molto caldo e per noi era l'ottava gara in 20 giorni ma stiamo arrivando a ciò che volevamo, con una condizione fisica importante. Solo dal 25' in poi abbiamo messo in pratica le cose studiate in allenamento, i giocatori assorbono al 100% e in modo impeccabile le direttive. Peccato per il gol subito sul 3-0, Floris aveva fatto una gran parata sulla punizione mandando la palla all'incrocio, sulla respinta il loro giocatore è stato il più lesto di tutto. C'è da dire anche che, sull'1-0, Floris ha fatto un miracolo con una parata da un metro e mezzo su un colpo di testa del loro centravanti, un portiere normale non fa un intervento simile». Nel finale all'appello è mancato un altro gol: «Ci poteva stare un rigore su Figos e sempre con Alessio potevamo segnare il 4-1. Ma questo è un risultato che mi soddisfa, arrivavamo da un pareggio interno e dovevamo gestire un po' di cose. Ci mancavano due centrali di difesa con Gutierrez squalifica e Alessandrì infortunato che non ho valuto rischiare, ma Angheleddu e Vignati hanno fatto una grande gara dietro, bene a centrocampo Viani e D'Agostino, Nieddu ha fatto due gol pesanti e un assist, Figos il solito lavoro prezioso di sacrificio, Lepore e Placentino perfetti». Una squadra votata all'attacco: «Abbiamo giocato con tutti i grandi dal centrocampo in su perché Cocco aveva la febbre. I fuoriquota Loi e Piroddi sono andati molto bene dietro. Domenica avevamo due '98 e un 2000 in campo, i '96 Orrù e Doddo che alla fine ho mandato in campo sono di valore, così come Serra del '97 giocano ugualmente al posto degli anziani. Le scelte iniziali erano in funzione di una gara storica che affrontavamo, per le caratteristiche degli avversari e facendo pesare l'importanza dell'esperienza ma niente ci vieterà più avanti di avere più fuoriquota in campo dall'inizio». 

Mister Loi elogia in particolar modo la ripresa: «Mi è piaciuto l'ingresso in campo dei giocatori dopo l'intervallo, abbiamo sfruttato tutta la nostra esperienza e potevamo fare il 4-0, mi è piaciuta la mentalità che sta migliorando sia nei grandi che nei giovani, questo è un gruppo che non si accontenta mai e non snobba gli impegni continui cui è sottoposto». La vittoria nasce anche dalla consapevolezza di ciò che andava fatto in una gara in trasferta: «Quando tu hai già un bagaglio di esperienza importante allora conta in queste sfide. Una squadra sarda che incontra una laziale parte sempre sfavorita e direi bugia che l'esperienza fatta negli ultimi anni con il Lanusei non ci abbia dato una grandissima mano. Molti dello staff tecnico e degli stessi giocatori erano abituati a vivere le trasferte, come trasmettere i concetti fondamentali a chi si affacciava per la prima volta a sfide del genere». Il 3-1 non mette del tutto al riparo il Tortolì da eventuali sorprese nel match dell'1 marzo: «La gara va giocata eccome ma questa vittoria ci dà un bel po' di entusiasmo per la sfida in casa. Sono fiducioso per il ritorno perché il nostro campo agevola il gioco tecnico, il 3-1 è un buon vantaggio e cercheremo di fare due gol in casa per non correre inutili rischi».

Ora la testa torna al campionato, domenica ha sorpreso il pareggio col Valledoria, il quarto nelle otto gare giocate nel 2017 contro uno solo del girone d'andata. «Stiamo bene a prescindere dal pari col Valledoria che ci può stare - continua Francesco Loi - così come sappiamo che a Bosa ci aspetterà una gara molto difficile. È chiaro che devi fare delle scelte, o concentrarti solo su un obiettivo oppure puntare a due diversi ed entrambi importanti. Abbiamo vinto la Coppa Italia regionale e vogliamo andare molto avanti nella fase nazionale, ci sta che puoi perdere qualcosa in campionato, perché devi fare rotazioni e non puoi reggere i ritmi elevati così a lungo. Il pareggio in casa ci può stare anche se non deve diventare una consuetudine, però la squadra è stata brava a costruire un buon cuscinetto per andare avanti, se avessimo perso qualche gara avrei detto che questo tipo di gestione non stava funzionando. Invece siamo stati bravi, se pareggi in casa e poi vinci fuori ci tiene bene in media inglese, tra l'altro abbiamo chiuso il girone d'andata con 14 punti sulla seconda e ora, dopo otto giornate del girone di ritorno, abbiamo sempre 14 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice».

In questo articolo
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2016/2017
Tags:
Coppa Italia Dilettanti