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Prima Categoria
«Sono fiducioso, ma ci sarà da soffrire»

Decimo 07, tre punti per continuare a sperare; Grudina: «Che soddisfazione battere il Sinnai, ora la classifica fa meno paura»

Tra le imprese della quinta giornata di ritorno, spicca senza ombra di dubbio il colpo grosso rifilato dalla Decimo 07 al Sinnai: un 2 a 1 prezioso ed importante, che se da un lato ridimensiona il sogno Promozione dei ragazzi di Frau, dall'altro rilancia pesantemente le quotazioni salvezza dei bianco-rossi, bravi a sfruttare la frenata generale di tutte le dirette concorrenti. La classifica ora recita quota 15 punti, aggancio riuscito nei confronti dell'Uragano Pirri, con un vantaggio di sei lunghezze dal terzultimo posto occupato dall'Assemini (se si considera anche il San Vito grande assente del torneo), un discreto capitale da gestire ma che non permette, con nove gare davanti, di archiviare definitivamente il momento delicato.
Il gruppo si è stretto attorno al suo condottiero, mister Gianpaolo Grudina, che ha preso in mano le redini della squadra dopo un avvio difficilissimo, culminato con l'esonero di Damiano Bartoli; la situazione non era sicuramente delle più rosee, ma il tecnico con la sua esperienza e una riserva immensa di professionalità e carisma sta confezionando un piccolo miracolo sportivo.
La strada è ancora lunga, è vero, ma le premesse sembrano più che buone, soprattutto ora che si è messo il punto ad una serie di quattro ko consecutivi.

 

«Quella di domenica è stata sicuramente una buona vittoria; chiaro che battere il Sinnai non è stato facile, considerando che occupano il quarto posto in classifica. Sapevamo che avremmo affrontato una squadra costruita per disputare un campionato da protagonista, la soddisfazione è grande, in questo senso. L'aspetto se si vuole ancora più importante è il fatto che tutte le nostre dirette rivali, Uragano, Villasor e Iglesias, hanno perso: si tratta quindi di tre punti pesantissimi, in particolar modo per la fiducia». Una bella boccata d'ossigeno dopo un periodo piuttosto opaco, almeno dal punto di vista dei risultati. «Quello di gennaio è stato un mese pesantissimo: abbiamo affrontato compagini fortissime, forse meritavamo qualcosa in più, invece ci girava tutto male. Per fortuna che nell'ultima uscita siamo riusciti a rimetterci in piedi».

La Decimo 07 ha offerto una delle prove più brillanti da quando Grudina è in panchina. «Una partita combattuta sino all'ultimo, i miei ragazzi meritano un applauso per aver tenuto testa ad un avversario di livello assoluto. Loro sono passati in vantaggio con un tiro da trentacinque metri che ha sorpreso il nostro portiere, una giocata strepitosa, bisogna riconoscerlo, poi c'è stata la reazione che mi aspettavo, con il pareggio di Anedda, che ha staccato molto bene di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo, e il gol del definitivo sorpasso di Cossu dopo uno scambio con Mura. Non possiamo che essere felici, anche se ci siamo complicati un po' la vita nel finale».
L'impresa di domenica è il segno inequivocabile sul fatto che i bianco-rossi non hanno gettato la spugna ma anzi sono pronti a lottare, con grande carattere, per mantenere la categoria. «Ce la siamo sempre giocata alla pari con chiunque, pagando a caro prezzo i singoli episodi; gli altri si dimostravano più cinici, noi invece non riuscivamo a concretizzare le occasioni costruite, vuoi per errori nostri o per bravura del portiere avversario. L'importante, comunque, è non arrendersi e mantenere alta la concentrazione, così come stiamo facendo».
Smaltire quattro sconfitte consecutive non è stato facile. «C'era comunque la consapevolezza di aver fatto puntualmente il nostro dovere, purtroppo però i risultati negativi incidono sul morale, oltre che sulla classifica. Abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo, continuando a lavorare sodo, è l'unica ricetta, senza farci prendere dallo sconforto o scivolare nel vittimismo e nel fatalismo, perchè in quel caso è davvero difficile venirne fuori. E' tutta una questione di mentalità, bisogna abituarsi in fretta e calarsi rapidamente nella nuova realtà».
Un po' quello che sta facendo, in primis, mister Grudina. «Ho sempre allenato squadre che puntavano a vincere il campionato e non alla salvezza. Mi rendo conto che senza il giusto atteggiamento è difficile risalire, ma i ragazzi stanno dando le risposte che mi aspettavo». Il lavoro da fare è comunque tanto: «Non riusciamo mai a chiudere una partita in undici uomini, un aspetto che dobbiamo risolvere il prima possibile. Il conto degli squalificati ogni domenica è alto, a cui si aggiungono i vari infortuni: non sono riuscito a schierare la stessa formazione per più due giornate di seguito».

 

Il peggio sembra ormai alle spalle. «Le cose si stanno mettendo piano piano nel verso giusto; salvarsi non sarà una passeggiata, e vincere il prossimo scontro diretto contro l'Assemini non risolverà le cose; allo stesso tempo dunque, in caso di sconfitta nulla sarebbe compromesso. Purtroppo avremo tutti gli scontri diretti in trasferta, ma in palio ci saranno punti pesantissimi; bisogna sudare ancora, la classifica dice questo». Grudina ha diversi motivi per essere ottimista. «Quando sono arrivato, la squadra aveva raccolto soltanto tre punti in dieci partite; se il campionato finisse ora invece, saremo salvi, considerando che con il San Vito che si è ritirato ad inizio stagione, le retrocesse dovrebbero essere soltanto due. E' stato importante abbandonare l'ultima piazza, ovviamente siamo più fiduciosi oggi che in passato».
Il tecnico ha sposato nuovamente il progetto, dopo averlo abbandonato alla fine dello scorso campionato. «Io sono di Decimo, è un piacere dare una mano alla squadra del mio paese, anche se ho sempre allenato in altre realtà; ad Orroli ad esempio son partito dalla Prima, sino ad arrivare in Promozione, disputando ottime stagioni; idem a Ghilarza, con cui ho conquistato l'Eccellenza.
Con il Decimo ho vissuto una bellissima esperienza, partendo dalla Prima sino all'Eccellenza. L'anno scorso sono stato convinto da un gruppo di amici che avevano preso in mano la squadra, puntavano ad un rilancio del club, così ho dato il mio contributo per ricostruire un gruppo che era appena retrocesso; ci siamo dati da fare, mettendo in mostra ottime cose, una corsa tiratissima; la differenza l'hanno fatta gli scontri diretti, in cui non siamo andati benissimo, ma con i nostri 70 punti siamo stati ripescati, dopo la riforma dei tornei, giustamente direi, visto che eravamo la terza migliore di tutta la Sardegna. Durante l'estate sono cambiate alcune cose, la società ha quindi scelto di percorrere altre strade».
La storia recente è nota, con l'esonero di Bartoli e il conseguente cambio in panchina. «Si sa come vanno le cose, quando incassi una sfilza di risultati negativi i primi a pagare sono gli allenatori. Mi hanno richiamato, ed ho accettato volentieri; conoscevo il gruppo, ma sicuramente non si trattava dell'offerta più appetibile che potesse arrivare». Il problema più grande da risolvere è stato a livello psicologico. «Quando non fai risultato, ogni singolo aspetto contribuisce a creare malcontento; l'unica cosa che risolleva il morale sono i risultati. Ci siamo messi a lavorare serenamente, pensando ad una partita per volta. Non è facile intervenire in un ambiente demoralizzato: i ragazzi sono stati molto bravi a seguirmi e a mettersi a disposizione con grande spirito di sacrificio».

 

La Decimo 07 ora avrà quindici giorni di tempo per preparare la prossima sfida con i cugini dell'Assemini. «Non so se questo sia un vantaggio o uno svantaggio (ride), ma anche i nostri avversari avranno poi il turno di riposo. L'unica cosa che posso dire è che abbiamo speso tanto in questo ultimo mese, utilizzeremo la sosta per ricaricare le batterie. Se fossimo reduci da una sconfitta forse le cose sarebbero state più difficili, ma possiamo lavorare sulle ali dell'entusiasmo».
Sulla questione legata alla vittoria finale, Grudina non ha dubbi: «Il Borgo Sant'Elia è stato il primo avversario che ho affrontato dopo il mio arrivo, mi hanno fatto un'ottima impressione, una compagine decisamente organizzata: se sono primi in classifica non è sicuramente un caso, anche se forse in quell'occasione meritavamo di pareggiare. La San Marco non è da meno, hanno cambiato tecnico da poco, affidandosi a Zottoli, che conosco bene e so quanto possa incidere in positivo nell'economia di una squadra. Entrambe possono contare su tante individualità, il distacco è minimo, quindi mi aspetto una corsa aperta sino all'ultimo. Il Villamassargia invece ha qualcosa in meno, probabilmente sarà un discorso a due».

 

 

 

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2015/2016
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Sardegna
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