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Finale amaro per il Borgo Sant'Elia, Murgia ammette: «L'ultimo mese è da cancellare»
Il tecnico: «Pagati cari i cali di concentrazione»

Finale amaro per il Borgo Sant'Elia, Murgia ammette: «L'ultimo mese è da cancellare»

Dopo una stagione disputata ad altissimi livelli, con la vittoria finale nel mirino per lungo tempo ma sfumata soltanto all'ultimo a vantaggio del Quartucciu di Zizola, il Borgo Sant'Elia archivia con un pizzico di amaro in bocca i play-off promozione, in cui i ragazzi allenati da Miro Murgia hanno dovuto inchinare la testa per due volte, contro Iglesias e Real Villanovatulo, per poi aggiudicarsi l'ultima sfida contro l'Oschirese.
L'allenatore tira le somme dopo un'annata intensa:

 

«Sinceramente, come neo-promossa, non siamo partiti con l'intento di vincere il campionato; con il passare delle giornate sono arrivati risultati importanti e il primo posto in classifica, da quel momento, è ovvio, ci abbiamo provato ma purtroppo ci sono costate care alcune carenze in organico, soprattutto a livello quantitativo».

 

Il giudizio per quanto fatto è comunque positivo:
«E' stato un buon campionato, anche se siamo stati poco continui, un aspetto che alla fine ha fatto la differenza: la squadra non conosceva mezze misure, in alcune circostanze girava a mille, in altre faceva troppa fatica e raccoglieva zero.
Sono contento per il lavoro svolto dai ragazzi: i più giovani ci hanno dato ottime risposte, così come i più esperti».

 

Per il giovane tecnico non si è trattato di un esordio soft:
«Il mio primo anno da allenatore non è stato semplicissimo, perchè oltre alle difficoltà correlate a questo ruolo, son dovuto scendere in campo in diverse occasioni; una cosa che non mi ha di certo agevolato».
Per lunghi tratti, il Borgo ha dato l'impressione di poter stravincere il torneo, ma nel finale qualcosa è andata storta.
«Se potessi, cancellerei l'ultimo mese; dopo lo scontro diretto perso con il Quartucciu in casa dove, a detta di tutti, meritavamo di vincere, c'è stato una sorta di black out: in tre partite abbiamo racimolato appena due punti; è stato il momento decisivo della stagione, probabilmente il più nero dell'intera annata: la squadra ha accusato un calo psicofisico sensibile, infilare una serie di vittorie nel finale non è stato sufficiente».

 

Onore ai vincitori:
«Il Quartucciu ha dimostrato di essere una buona squadra, molto regolare nei risultati».
Il cammino del Borgo invece è stato controverso: «Un attacco devastante, con 96 reti realizzate, ma una difesa che ha subito 45 gol: questi numeri fotografano perfettamente la nostra stagione.
Quella che ci è mancata è stata l'abilità di vincere le gare di misura, anche senza offrire prestazioni brillanti sul piano del gioco».

 

Vi è capitato di soffrire più del lecito contro compagini abbordabili, almeno sulla carta.
«Tutti contro di noi se la giocavano alla morte; ci è capitato di perdere punti contro squadre che non avevano più nulla da chiedere; è una cosa che comunque ci fa onore, perchè significa che ci rispettavano e ci temevano».

 

Quella maturata quest'anno è senza dubbio un'esperienza importante, utile per il futuro.
«Bisogna ripartire proprio dagli errori commessi, in ultimo anche negli spareggi: se andiamo ad analizzare la prima sfida con l'Iglesias, eravamo in vantaggio a 15' dalla fine, ma poi abbiamo subito tre gol sugli sviluppi di altrettanti calci piazzati; si tratta dei nostri ormai cronici cali di concentrazione».
Ora non resta che aspettare, «di conoscere quale sarà la situazione per i ripescaggi, altrimenti disputeremo serenamente – sottolinea – il campionato di Seconda Categoria».

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
Girone A