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Guspini, la luce in fondo al tunnel, Zurru: «La vittoria stava diventando un'ossessione»
«Le prestazioni però sono sempre state positive»

Guspini, la luce in fondo al tunnel, Zurru: «La vittoria stava diventando un'ossessione»

Fine dell'incubo per il Guspini, che grazie al 5 a 1 rifilato a domicilio al barcollante Carbonia, il successo più largo di giornata, bissa il successo ottenuto all'esordio contro il Serramanna, rinvigorendo la propria classifica e soprattutto il livello di autostima, che rischiava di toccare minimi preoccupanti. Ritorna a splendere il sereno dunque per mister Luca Zurru, che dopo un campionato di vertice caratterizzato dal testa a testa con la Monteponi, si è trovato ad affrontare, assieme ai suoi ragazzi, una situazione assolutamente inedita: il digiuno forzato di punti, solo due nelle precedenti sette uscite, rischiava di diventare un peso.

 

Luca Zurru, tecnico del Guspini che ha vinto 5-1 a Carbonia«A livello mentale sicuramente – ammette il tecnico -, non è facile per i giocatori affrontare queste situazioni; stava diventando una sorta di ossessione, l'ambiente ne risente, è normale. Le prestazioni positive hanno contribuito a non farci perdere la fiducia nelle nostre potenzialità, sapevamo che si trattava di una questione di tempo».

 

Non avete ancora conquistato i tre punti di fronte al vostro pubblico però.
«E' il nostro piccolo neo, speriamo di riuscire a risolverlo presto: non possiamo fare altro che continuare a lavorare, i risultati arriveranno».

 

Il confronto con il Carbonia racconta di un Guspini decisamente tonico.
«C'è stata una reazione incredibile da parte di tutto il gruppo; siamo una squadra giovane, e quando non hai la giusta esperienza alle spalle è più complicato venir fuori dai momenti negativi. Fortunatamente, il livello della nostra autostima è sempre stato sufficientemente alto, anche grazie alle prove offerte contro squadre importanti come Siliqua e Monteponi, che ha acciuffato il pari soltanto all'ultimo».

 

Un motivo di orgoglio, probabilmente l'episodio della svolta, visto che siete stati in grado di tenere testa ad una delle protagoniste indiscusse del campionato.
«Gli stimoli per gare del genere non mancano mai; sono una corazzata, guidata da un ottimo tecnico: per questa categoria forse sono addirittura sprecati. Siamo stati bravi a dare il massimo, mettendo in pratica le cose provate in settimana».

 

Le vostre prestazioni sono sempre state nettamente al di sopra della sufficienza, sul piano del gioco non avete mai demeritato.
«Ad eccezione forse - ammette -, della gara contro il Progetto Sant'Elia, l'episodio più opaco. I complimenti però non bastano, in classifica non contano».

 

Il tecnico sapeva di andare incontro a diverse difficoltà.
«E' normale soffrire per il salto di categoria, soprattutto quando schieri tanti ragazzi giovani: mandiamo puntualmente in campo dei classe '95, '96, '97 e addirittura '98. Alcuni errori li paghi a caro prezzo, ce ne stiamo accorgendo in tempo, per fortuna».

 

La testa corre già alla prossima sfida contro il Sant'Elena.
«Affronteremo una squadra giovane, che fa della corsa e del dinamismo una delle sue armi migliori. Sono ben messi in campo, un collettivo agguerrito e ben preparato: mi dicono che riescano ad esprimere anche un buon gioco».

 

Zurru deve fare i conti con diversi problemi di formazione.
«Purtroppo ci mancherà Saruis: domenica ha rimediato un brutto infortunio alla spalla che lo terrà lontano dai campi per due mesi; speriamo di recuperare qualche acciaccato, considerando che Demontis dovrà scontare un turno di squalifica. Sta comunque a noi dimostrare quanto valiamo».

 

Il percorso è comunque ben segnato, la squadra non rischia di smarrirsi.
«Ho soltanto tre parole d'ordine: umiltà, rispetto per l'avversario e pedalare; è al campo che spetta l'ultima parola, ma percorrendo questa strada non si può che fare bene».

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
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Girone A