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«Ho scelto la Castor perché c'è Gigi Piras e per il progetto ambizioso»
Maurizio Pibiri, il nuovo acquisto dei granata

«Ho scelto la Castor perché c'è Gigi Piras e per il progetto ambizioso»

Maurizio Pibiri, cagliaritano doc, nuovo faro del centrocampo della Castor Tortolì. Cresciuto nelle file dell’Atletico Elmas, ha debuttato in Serie D con Beppe Martinez in panchina. Poi ha vestito per nove anni la maglia dell’Iglesias; il suo nome è legato anche al Sant’Elena e alla Monreale. La scorsa estate è passato dal Progetto Sant’Elia al Quartu 2000. Ora, a 30 anni, inizia la sua prima avventura in Ogliastra.

Maurizio, cosa ti ha spinto ad accettare la proposta della Castor?

«La conoscenza con Gigi Piras è stata determinante, oltre che l’ambizioso progetto societario di cui sono venuto a conoscenza proprio durante la chiacchierata con il mister. Inoltre trovo affascinante la nuova avventura in Ogliastra, dove finora avevo sempre giocato da avversario»

Com’è nata l’idea di lasciare il Quartu 2000 in lotta per l’Eccellenza?

«La decisione di andar via non è dipesa da me; ho giocato praticamente tutte le partite da titolare, ma evidentemente Marco Piras (allenatore del Quartu 2000, ndr) aveva bisogno di giocatori con altre caratteristiche. Sinceramente avrei preferito restare a Quartu e andar via mi è dispiaciuto tantissimo soprattutto per il presidente Puddu, persona seria e competente»

Domenica hai debuttato con un bel gol al Triei, ma non è bastato per raggiungere la vittoria. Come hai trovato la tua nuova squadra?

«Sinceramente avrei preferito debuttare con una vittoria, invece che segnare un gol che purtroppo non ci ha regalato i tre punti. Siamo stati raggiunti nei minuti di recupero da un gol viziato da un fallo sul portiere. Forse siamo stati un po’ superficiali nel commettere quel fallo al limite dell’area, da dove poi è stata calciata la punizione che ha portato al loro pareggio. Ho trovato un gruppo assai motivato e deciso a far bene per risalire la china al più presto»

Dall’alto della tua esperienza, in cosa dovrebbe migliorare la squadra?

«Sicuramente dovremo far girare con maggior rapidità la palla, senza tenerla troppo tra i piedi. Abbiamo dei buoni esterni ed il gioco andrà sviluppato proprio lungo le fasce, cercando di sfruttare la loro velocità. È un gruppo in cui ci sono individualità importanti, ma dovremo trovare più convinzione nei nostri mezzi ed evitare distrazioni che possono esserci fatali, come accaduto domenica contro il Triei»

Mister Piras, conoscendo le tue caratteristiche, ha affidato a te le chiavi del centrocampo. Senti questa responsabilità?

«Non dimentichiamo che in rosa ci sono già ottimi centrocampisti come Andrea Solanas ad esempio, per cui io arrivo con grande umiltà e mi metto a disposizione di tutti; con il mister ci conosciamo bene, avendo lavorato insieme per due anni ad Iglesias, per cui ci intendiamo ad occhi chiusi. Ai tifosi della Castor posso garantire il massimo impegno e sono sicuro che il lavoro alla fine pagherà»

Uno dei tuoi pezzi forti sono le punizioni. Contro il Triei ne hai calciato quattro mettendone a segno una. Buona media

«Si è vero, ogni tanto qualcuna la butto dentro. Ho sempre cercato di migliorare nel calcio da fermo, ottenendo anche buoni risultati in termini di gol. Ora spero di mettere in mostra questa mia caratteristica anche in Ogliastra»

Avevi già giocato con qualche tuo nuovo compagno?

«L’unico con cui ho giocato è stato Fabio Piras, ai tempi dell’Iglesias, quando in panchina sedeva il padre Gigi. Da avversario invece, ho incontrato spesso Maurizio Conciatori, che ritengo uno dei migliori portieri in tutto il panorama dilettantistico sardo. Uno come lui è sinonimo di sicurezza e garanzia ed in ogni circostanza riesce a dare tranquillità alla squadra»

Allenatore e società cosa chiedono al gruppo?

«La squadra non è partita benissimo, però c’è stata una sorta di rifondazione in corsa e tutto lo staff dirigenziale sta compiendo diversi sforzi per allestire una realtà importante. Noi giocatori dobbiamo ripagare questi sforzi con il massimo impegno e risalire immediatamente la classifica. Non mi va fare pronostici, voglio solo dare il massimo per i colori granata»

Contro la vicecapolista Fulgor Senorbì, dove tra l’altro gioca un tuo ex compagno, Riccardo Illario, avete pareggiato

«Un peccato, avevamo l’obbligo di vincere; tra l’altro quest’anno la squadra non ha ancora ottenuto una vittoria in casa, per cui volevamo sfatare anche questo tabù. Gli avversari si sono dimostrati una bella squadra e stanno disputando davvero un ottimo campionato e Ricky, come sempre, è tra i protagonisti»

Parliamo del campionato di Promozione che hai appena lasciato. Lo consideri già chiuso?

«Senza dubbio la vittoria del Pula in casa del Porto Corallo è stata un gran segnale, loro hanno una marcia in più della mia ex squadra e dello stesso Porto Corallo, con un ottimo allenatore come Giampaolo Zaccheddu e una squadra composta da giocatori di categorie superiori. Oltre a Falco, mi vengono in mente Pilleri, Placentino, Antinori. Insomma, un gruppo che farebbe cose eccelse anche in Serie D. Chiaramente faccio il tifo per il Quartu 2000, che oltretutto si è rinforzato; sarà ancora una bella lotta a tre, perché anche il Porto Corallo degli argentini è una bellissima squadra»

Quale squadra pensi stia deludendo le attese?

«Non è semplice giudicare dall’esterno; forse mi aspettavo qualcosa in più dal Villasimius e dall’Arbus»

Roberto Secci

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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