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Il Bosa in Eccellenza un mese dopo, Naitana: «Era ora, stava diventando estenuante aspettare la promozione dopo una grande stagione. Grazie al San Teodoro possiamo festeggiare»
Il presidente: «C'è da soffrire, daremo battaglia»

Il Bosa in Eccellenza un mese dopo, Naitana: «Era ora, stava diventando estenuante aspettare la promozione dopo una grande stagione. Grazie al San Teodoro possiamo festeggiare»

La lunga attesa è finita. Un mese dopo aver battuto il Sorso nella finale playoff, il Bosa può finalmente festeggiare l'Eccellenza. E lo fa grazie al San Teodoro e all'effetto traino che si è avuto con la promozione in serie D dei galluresi nel liberare il posto per la squadra della Planargia. Un posto che la squadra di Tore Carboni sentiva suo, dopo una fantastica stagione che ha visto i rossoblù chiudere, da matricola, al secondo posto del girone A di Promozione e vincere la Coppa Italia di categoria. Di Angelo e compagni non riuscivano a capacitarsi del fatto che questi straordinari risultati non dessero ancora la certezza aritmetica del passaggio di categoria. Il lungo ponte che ha legato Bosa a San Teodoro ha così prodotto la promozione, festeggiata dentro la sede sociale ad assistere alla gara in diretta. «Tutta la rosa era presente - rivela il presidente Marco Naitana - così pure qualche tifoso, è stata una bella emozione poi ci sono stati i caroselli per celebrare l'Eccellenza. Col San Teodoro ci siamo fatti i complimenti a vicenda e mentre loro rientravano da Vigasio ci hanno inviato un video fatto in pullman mentre cantavano per noi, così noi abbiamo risposto con un nostro coro per la loro bellissima impresa».

 

La Gallura porta quesa volta bene dopo il primo tentativo andato a vuoto. Il Budoni, dopo il playout perso in serie D, aveva occupato il posto destinato al Bosa. «Ho visto tutta la gara del Budoni - continua il giovane presidente - purtroppo sul campo ha meritato il Cynthia, non hanno giocato benissimo come mi sarei aspettato. Ero dispiaciuto e sconfortato, così sono andato da solo a vedere la partita del San Teodoro che giocava il ritorno con il Camaiore, non certo una squadra scarsa. Ho visto nei ragazzi di Tatti lo stesso spirito che mettevamo noi in campionato, l'atmosfera del pubblico che come il nostro è stato corretto e rumoroso, allora ho pensato che il San Teodoro ci avrebbe dato la promozione. Così è stato e li abbiamo ringraziati». Il Bosa ha tirato un sospiro di sollievo. «Era ora che si ufficializzasse la nostra promozione - continua il giovane presidente - perché stava diventando estenuante parlarne coi ragazzi. D'altronde abbiamo vinto i playoff e la Coppa Italia e non riuscivamo a capacitarci del fatto che una stagione dopo che erano salite tre squadre dall'Eccellenza in serie D, noi non fossimo ancora certi del passaggio di categoria». Anche perché la squadra si sarebbe smantellata. «Capitan Di Angelo mi diceva in continuazione: "Se non saliamo in Eccellenza non cercarmi quest'estate perché non gioco più". E così altri giocatori». Invece faranno l'Eccellenza lasciando quasi immutata l'ossatura della squadra. «Il nostro progetto dura da 5 anni, faremo l'Eccellenza con lo stesso blocco, forse anni fa c'erano più giocatori tecnici per affrontare questo campionato, ci siamo sempre migliorati e al quarto campionato è arrivata l'Eccellenza».

 

Che fa felice il popolo rossoblù e non cambia di una virgola la filosofia di gestione del club: «Stiamo coi piedi per terra, il campionato è complicato, ci sarà da soffrire ma siamo pronti a dar battaglia. Sappiamo di incontrare giocatori di assoluto livello, questo campionato sarà bello ed entusiasmante e non sarà come gli altri anni, per noi sempre al vertice. ancor di più da un punto di vista economico, gli introiti degli sponsor sono ridotti all'osso dopo una stagione fatta in perenne trasferta nel Cagliaritano da 500 euro di media. A Carloforte siamo stati via una giornata intera ma sempre raccogliendo soddisfazioni». Paradossalmente in Eccellenza ci saranno meno trasferte lunghe che non quest'anno: «Ghilarza è la più vicina per noi, conosco il presidente dell'Atletico Uri, insieme con molti giocatori era a Bosa per i playoff col Sorso, ci ha fatto i complimenti e ha detto che ci aspettavano a braccia aperte in Eccellenza. Peccato che Alghero non sia più rappresentata da una squadra, ci avremmo impiegato mezzora in tutto per la trasferta. Ma a viaggiare siamo pronti anche se fisicamente pesa. Non è semplice ma abbiamo voluto la bicicletta e ora pedaliamo, perché la prossima stagione tutta Bosa se la ricorderà per anni. Nella gara contro il Sorso ho visto 1500 tifosi al campo, questo ti fa capire che abbiamo fatto qualcosa di importante perché ho visto al campo gente che non vedevo da anni».

Ora parte il mercato. «Mi sento con l'allenatore Tore Carboni ogni 2' - dice Naitana - su idee di giocatori nuovi. Lo zoccolo duro dei grandi però deve restare, non me li possono toccare. Poi dobbiamo implementare il parco fuoriquota, stiamo trattando due giovani che hanno avuto esperienze in Promozione ed Eccellenza, sposeranno la politica del Bosa dove si gioca per lo spirito di squadra e per togliersi soddisfazioni, senza pretese economiche. L'unico rimborso che diamo è per l'allenatore. La mia fortuna è avere un gruppo di dirigenti che sono anche amici, chi arriva viene contagiato al rispetto per la maglia e a dare tutto per il paese. Se un giocatore vuole andare via è perché ha delle richieste in squadre di categoria superiore e può guadagnare qualcosa noi lo lasciamo libero, non abbiamo mai trattenuto nessuno». Bosa in Eccellenza potrebbe far arrivare nel club qualche nuova risorsa: «L'importante che chi venga è per darci una mano e che lo faccia su questi principi, non vorrei che arrivasse un imprenditore che porti i soldi solo per comprare giocatori, quelli servono per altro e non per fare mercato». Il presidente Naitana vorrebbe sentire l'amministrazione comunale più vicina alle esigenze del club: «In molte realtà calcistiche in paesi come il nostro che fa circa 8mila abitanti le società ricevono una grossa mano dal punto di vista economico, pagano l'iscrizione mantre noi neanche una doccia calda facciamo, una cosa deprimente. Abbiamo speso 2.500 euro per le caldaie ma basterebbe non farci pagare il gas, non chiedo niente anche se so che ci sono altre priorità a Bosa. Spero cambi l'attenzione nei nostri confronti, ho visto ristoranti pieni di tifosi avversari e un'economia reale sulla città grazie al calcio. E servirebbe un campo nuovo, inizia a diventare duro e dà problemi alla schiena, si rovina facilmente con tanta gente che ci gioca, è stato messo il cocco due anni fa ma è un intervento irrisorio, se si utilizzasse un po' di torba durerebbe altri anni. Non vorrei mai succedesse di dover giocare in Eccellenza a Macomer, il problema si sta sottovalutando ma ho fiducia nel nuovo assessore allo Sport».

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
Girone B