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Il Selargius ferma l'Ostia e cancella il ko di Budoni, Migoni: «Siamo capaci di tutto, giocando così ci salveremo»
«Il mio gol bello? Sì ma grande assist di Mannoni»

Il Selargius ferma l'Ostia e cancella il ko di Budoni, Migoni: «Siamo capaci di tutto, giocando così ci salveremo»

Un gol importante e una prestazione superba, come tutto il Selargius (leggi l'articolo della gara). Alberto Migoni ha messo il segno nella gara contro la vice-capolista Ostiamare firmando il gol dell'1-1 con un pregevole pallonetto, un concentrato di tecnica e precisione che è nel repertorio dell'esterno classe 1993. Per pericolosità e impatto sulla gara, il tecnico Karel Zeman ha definito il numero dieci biancorosso il Maradona del Selargius. «Sì, ho letto le parole del mister e ho sorriso - dice il 21enne ex Cagliari - io so che il mister mi stima come giocatore e questo mi fa piacere, oltre che darmi tranquillità in campo ma non ho fatto ancora niente. Quando ho giocato credo di aver fatto sempre bene e la gara di domenica è stata una ulteriore iniezione di fiducia che mi sprona a fare ancora meglio».

 

Alberto Migoni, festeggia il gol segnato all'OstiamareUn gol importante perché stavate giocando bene ma eravate sotto di un gol

«Sì ho fatto gol importante perché è servito per riacciuffare la gara. Venivano dalla sconfitta pesante di Budoni e volevamo riscattarci perciò abbiamo iniziato bene ma abbiamo subito un gol strano, su palla inattiva, ma per fortuna siamo riusciti a pareggiare»

Un bel pallonetto ma anche una grande assist di Mannoni perché non era facile dare la palla con precisione in un campo reso viscido dalla pioggia  

«Con Francesco ci conosciamo dai tempi del Cagliari, ci intendiamo bene in campo e fuori, lui sa come mi muovo e come voglio la palla. Ha fatto un assist stupendo, io ho visto il portiere in uscita e ci hi provato, per fortuna è andata bene, sono contento perché è valso un punto prezioso per noi»

Tu non c'eri a Budoni ma come si fa a passare in sette giorni da una prova deludente ad una molto convincente?

«Chi fa il calciatore sa che sia quando vince che quando perde deve superare velocemente le gioie e i dolori della domenica, anche se è andata male a Budoni ci deve essere sempre la testa giusta per riscattare la brutta prova e così abbiamo fatto contro l'Ostia»

Può aver influito nel derby il fatto che arrivavate da una settimana un po' tribolata?

«Può essere, perché in effetti durante la settimana non avevamo la serenità giusta, ci allenavamo pensando ad altro. Ma c'è da dire che siamo molto giovani e perciò capaci di tutto, cioè di fermare la seconda in classifica come perdere con l'ultima. Dobbiamo sicuramente avere maggior continuità»

Dalla gara con l'Ostia sembra sia tornato il sereno nello spogliatoio, avete ricevuto le rassicurazioni da parte della società?

«Sì, la società ha fatto quel gesto che aspettavamo, ci è venuta incontro risolvendo i problemi che si erano creati coi rimborsi e ora, anche grazie al risultato di domenica, siamo tutti più tranquillli»

Al di là del bel pareggio contro l'ex capolista, per voi è stata una bella prova contro un avversario importante

«Il mister Zeman ci ha dato un'identità di gioco ma non sempre riusciamo a metterla in pratica, vuoi perché gli avversari sono forti e vuoi perché alcuni campi sono difficili. Domenica, nonostante il terreno di gioco non fosse perfettamente praticabile, sin dal 1' siamo riusciti ad esprimere il nostro gioco, fatto di passaggi veloci, tagli ed inserimenti. Per noi che venivamo da una brutta sconfitta è stato importante fare risultato contro la seconda in classifica, un avversario molte forte e per questo che ci rende positivi per il proseguo del campionato»

Giocando così non potete che salvarvi 

«Già alla prima giornata, dopo la gara contro l'Olbia nella quale avevamo dominato pur perdendo, eravamo consapevoli che giocando così la salvezza per noi è a portata di mano. Poi però abbiamo alternato prestazioni belle ad altre disastrose, dobbiamo essere più continui e se imporremo il nostro gioco come è capitato in diverse gare credo che potremo arrivare tranquillamente alla salvezza. E aggiungo che quanto prima lo faremo quanto più ci potremo togliere qualche soddisfazione in più»

Secondo gol in campionato in 7 presenze, prime soddisfazioni in serie D, sta influendo il gioco di Zeman?

«Due anni fa con la Torres facevo l'esterno di centrocampo e non segnai nella stagione regolare ma feci gol nella poule scudetto a Ischia. La scorsa stagione a Taranto ho giocato spesso mezzala e quando mi avvicinavo all'area avversaria non ero lucidissimo. Ora gioco nel mio ruolo preferito, col 4-3-3 ci vado a nozze, è un modulo che mi facilita le cose perché aiuta gli esterni d'attacco, coi tagli, a stare più vicino alla porta. Poi quasi sempre giochiamo all'attacco - tranne qualche volta che siamo più accorti - e questo aiuta a me ma anche alle mezze ali e ai terzini di inserirsi in attacco e avere più chance per segnare»

È indubbio che stai migliorando il rapporto con la porta 

«Ho più fiducia nei miei mezzi e spero che a questo gol possa aggiungerne tanti altri da qui alla fine del campionato»

Da dove nasce la scelta di Selargius, un matrimonio che pareva dovesse farsi già l'anno scorso 

«Quest'anno ho avuto diverse richieste e ho preso molto tempo prima di decidere. Ero anche pronto ad andare a giocare fuori dalla Sardegna ma poi alla fine ho fatto una scelta di vita per riavvicinarmi alla famiglia e agli amici, attratto dal nome di Zeman e dal fatto che gioca col 4-3-3. Ho così sposato il progetto del Selargius con un'importante partnership col Cagliari ritrovando ex compagni ed amici come Mannoni, Capelli, Usai, Chelo, Atzori»

Atzori da due settimane non è più col gruppo, vi state sentendo e speri possa ricucirsi lo strappo con la società?

«Con Peppe ci sentiamo spesso perché siamo amici e abbiamo vinto un campionato di Eccellenza con il Sant'Elia. A noi dispiace molto che si sia creata questa situazione perché lui è importante nello spogliatoio, un leader in campo e fuori. Io spero possa ricomporsi il tutto e che lui torni in gruppo ma non posso entrare nel merito dei problemi giocatore-società perché ognuno ha le proprie esigenze ed accordi»

Hai giocato nelle giovanili del Cagliari fino alla Primavera, cosa ti ha lasciato quell'esperienza?

«Per me giocare al Cagliari, nella squadra della tua città per la quale sono tifoso è stato bellissimo. Mi ha fatto crescere dal punto di vista tecnico-tattico e, sinceramente, speravo di uscire dalla Primavera e fare qualcosa di meglio in carriera anche perché stavo sempre in prima squadra. Invece, da un possibile contratto in serie C ho giocato in D con la Torres ma io continuo a crederci ai professionisti perché con la riforma della Lega Pro non c'è più la vecchia C2 e la quarta serie è diventata la serie D. Per arrivare nei professionisti devo lavorare sodo e limare tutto le carenze che ho»

Tu e Chelo avete comunque lasciato il segno al Cagliari perché avete rifilato una doppietta e una tripletta alla Juventus

 

«Sì ho fatto due gol e pure l'assist che è servito a battere 3-2 la Juve, Michele ne segnò tre la stagione dopo. Sono ricordi che porti sempre nella mente e che puoi raccontare con orgoglio»

La serie C ti sta sfuggendo sempre da tre anni a questa parte con Savona, Torres e Taranto

«A Savona sono andato in comproprietà ma con il mister Ninni Corda non è andata bene ed è un peccato, a Sassari ho vinto il campionato di serie D ed ero rinconfermato per la Seconda Divisione, avevo anche già firmato il contratto ma poi c'è stato il cambio societario e mi hanno comunicato che rinunciavano a me come ad altri, tutto questo non è stato molto corretto ma poi ho avuto la chance di giocare col Taranto»

E anche lì serie C sfiorata, per giunta alla penultima giornata

«È stata un'esperienza bellissima finita male perché abbiamo perso il treno per la serie C pareggiando in casa del Marcianise, peccato perché è una piazza gloriosa, c'è uno stadio importante con una tifoseria tra le più calde del Sud. Giocare di fronte a 10mila rifosi è indescrivibile, lì se fai bene ti portano sul palmo della mano ma se sbagli ti attaccano. Sono soddisfatto di quella scelta e conservo bei ricordi. In estate c'è stato il cambio di presidente e col nuovo corso hanno fatto altre scelte, chissà magari un giorno tornerò a vestire il rossoblù»

Dai 10mila spettatori di Taranto ai 100 di domenica contro l'Ostia ma il gol è stato festeggiato a dovere  

«Io dico che è sempre bello fare gol sia che lo si faccia di fronte a 10mila che a 100, sugli spalti c'erano i miei genitori e l'ho dedicato a loro. Poi sono contento se ho fatto gioire chi era presente a sfidare la pioggia e il vento»

Domenica giocate in casa dell'Astrea, come affronterete la gara?

«Non sarà facile per noi perché gli avversari sono una buona squadra anche se in classifica sono dietro di noi. Bisogna stare concentrati e ce la giocheremo a viso aperto con la consapevolezza di fare bene perché veniamo da un bel pareggio e abbiamo l'entusiasmo per fare punti»

In questo articolo
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2014/2015
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Sardegna
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