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Il Selargius si aggrappa a Mannoni: «È dura non farsi condizionare dai problemi societari ma sul campo vogliamo salvarci»
Due gol a Terracina: Per me stagione positiva

Il Selargius si aggrappa a Mannoni: «È dura non farsi condizionare dai problemi societari ma sul campo vogliamo salvarci»

I giocatori del Selargius la risposta sul campo l'hanno data, ora aspettano quella della società impegnata a districarsi tra cartelle esattoriali che spuntano come funghi, richieste di pignoramenti da parte di Equitalia e decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi richiesti da ex atleti e tecnici. La settimana cruciale per la salvezza del club cagliaritano è già partita. Francesco Mannoni, autore della doppietta decisiva nella vittoria a Terracina e tra i più anziani del gruppo coi suoi 23 anni, si aspetta di avere notizie positive: «Spero che la dirigenza chiuda ogni pendenza perché prima di partire per Terracina ci ha detto che lunedì o martedì si risolveva tutto per sbloccare il contributo regionale. Se così non fosse dico che non si può più andare avanti così, da settembre sentiamo sempre che il pagamento dei nostri rimborsi sono stati posticipati, va bene che siamo giovani ma non stupidi. Noi vogliamo giocare se ci sono le condizioni reali per farlo sennò è meglio starsene a casa, anzi siamo stati fin troppo bravi nell'aspettare».

 

Francesco Mannoni ha segnato 6 gol col SelargiusLa società ha anche detto che la salvezza passa dal ritiro della causa da parte di Emiliano Melis, capitano fino all'anno scorso del Selargius

«Dispiace che Emiliano venga messo in una posizione antipatica, ritengo sia stato sbagliato attribuire a lui la salvezza di una società. A noi giocatori ci è stato detto ciò che voi giornalisti avete appreso nella conferenza stampa, la mia opinione è che sia giusto che lui prenda i soldi che deve prendere, anche se il debito è riferito ad altre stagioni e non contratto dall'attuale dirigenza; dal punto giuridico ha ragione il calciatore che si è stufato nel non vedersi riconosciuto ciò che ha maturato giocando per il Selargius. Lo dico ben sapendo che il pagamento dei creditori andrà ad intaccare quanto dobbiamo prendere noi giocatori per questa stagione»

Il punto è: basteranno i contributi regionali e comunali a soddisfare i creditori e chiudere la stagione?

«Infatti noi siamo preoccupati perché non sappiamo se ciò che potrà restare di questi soldi basterà per pagare anche noi giocatori. Già così è una tristezza, sto lottando ora per avere i rimborsi dei mesi precedenti sapendo che poi giocherò gratis fino alla fine della stagione. Ma io sto facendo bene e non posso tirarmi indietro ora, chi non ce la fa a reggere questa situazione è giusto che si ritiri, ai compagni ho detto che ognuno deve pensare con la propria testa e avrà il massimo rispetto se dirà basta»

In attesa che si sblocchi qualcosa voi giocatori avete dato la risposta sul campo, a Terracina sembrava tutto facile ma non lo è stato

«Infatti, nel primo quarto d'ora, favoriti dal campo e dalla condizione meteo, loro si sono fatti sotto e, dopo 1', hanno pure avuto un'occasione importante. Dopo l'1-0 si sono invece sfaldati e hanno pagato una condizione fisica precaria, noi eravamo superiori anche se dal punto di vista qualitativo e tecnico non era facile emergere visto il campo allagato»

In dieci uomini avete segnato i due gol della vittoria, cosa è scattato?

«La voglia di vincere ha fatto la differenza, benché in campo c'erano compagni poco abituati a giocare dall'inizio. Dopo il mio 1-0 c'è stata la loro resa, ho preso una traversa, Chelo un palo, Sanna e Atzori hanno avuto delle ghiotte occasioni, poteva finire 5-0 anche se il tabellino finale dice 2-1»

La vittoria ha messo fine ad una striscia di sette ko di fila, quanto incidono le vicende societarie nelle vostre prestazioni?

«Condizionano tutto, a chi più e a chi meno il fattore economico incide, uno non torna a casa sereno specie se non ha un euro nel portafoglio. Spero si risolva tutto il prima possibile e che noi giocatori potremo pensare solo al campo, sarebbe una doppia soddisfazione salvarci in questa situazione»

Ti sei mai pentito di aver scelto Selargius?

«Non lo so, non hai mai la controprova. Si sottolinea sempre la situazione precaria del Selargius ma da altre parti vedi che c'è chi deve pagare stipendi da 4 anni. Il fatto è che noi giocatori non siamo tuteltati, non abbiamo scadenze da far rispettare ma è il sistema calcio che deve cambiare, ogni anno si sentono sempre le stesse cose, al campionato si iscrivono tutti perché la fidejussione è bassa, i contributi regionali vengono erogati alla fine della stagione e non all'inizio, i giocatori devono ricevere ciò che hanno pattuito mentre i presidenti devono rispettare le promesse senza fare il passo più lungo della gamba»

In Sardegna c'è ancora chi sa gestire i club in modo oculato

«Io farei un applauso al Latte Dolce, l'anno scorso ha fatto la serie D senza mai sgarrare di un giorno nei pagamenti. Come si suol dire: pochi ma buoni. Altre società non hanno questo tipo di gestione e chiudono la stagione accumulando debiti nei confronti di giocatori, tecnici e fornitori. Eppure in serie D facciamo le cose come i professionisti, ci alleniamo il martedì, il mercoledì è doppio, poi giovedì e venerdì, sabato rifinitura e si parte fuori. Noi facciamo le stesse cose che fanno i professionisti ma non siamo tutelati nello sesso modo»

Sei gol, tanti assist e una stagione comunque positiva per Mannoni

«Poteva essere anche con qualche gol in più, ho colpito 5 legni su punizione, domenica stesso alla fine ho messo dentro quella peggiore che ho tirato finora. Gli assist sono stati diversi anche se poi non risulta nei tabellini, a livello personale sono soddisfatto di quello che ho fatto e mi piacerebbe che Chelo toccasse al più presto la doppia cifra. Alla fine ho il rammarico di aver vissuto la seconda parte della stagione in queste condizioni precarie per motivi tecnici e societari, noi al completo valiamo molto di più e, quando c'era da fare il salto di qualità, ci hanno bloccato tante cose. È un peccato, ci saremmo potuti divertire e ora la squadra avrebbe giocato più serena invece che lottare per un posto nei playout»

In cosa ti senti migliorato?

«Nel fatto di saper cancellare sul campo tutto ciò che accade durante la settimana e che potrebbe condizionare la prestazione. Mai mi era capitato di dover gestire queste problematiche fuori dal campo ma ogni volta cerco di dare sempre il massimo lasciando da parte ogni condizionamento esterno. Anche questa è una crescita professionale, il Selargius non sarà la prima e, credo, purtroppo neanche l'ultima esperienza di questo tipo, perlomeno saprò come comportarmi meglio in casi simili. Per di più sono tra i più grandi dentro lo spogliatoio a dover gestire queste situazioni per altri giovani che non hanno fatto come me le giovanili del Cagliari, diciamo che sono l'over più under che c'è al Selargius. Dal punto di vista tecnico, invece, con mister Zeman nella fase offensiva sto trovando più soluzioni»

La salvezza sul campo del Selargius porterà poi a quella della società?

«Non lo so, spero almeno che qualsiasi cosa di negativo possa saltare fuori sia sempre dopo una salvezza sul campo, dopodiché non sarà più un problema mio perché non credo che avrò un'altra possibilità di giocare ancora nel Selargius. L'augurio è sempre che i problemi possano risolversi perché è la seconda società di Cagliari, una sbocco per tanti giovani della zona e per chi, come me, arriva dalle giovanili del Cagliari»

Mannoni al BudoniDomenica sarà un gara da ex, cosa non ha funzionato nella tua esperienza al Budoni?

«L'anno scorso sono arrivato in una squadra già costruita e, piano piano, mi sono ritagliato uno spazio, poi mister Cerbone ha richiesto un giocatore che desse più garanzie nel reparto avanzato anziché in mezzo al campo e sono andato via lasciando il Budoni poco sotto la zona playoff mentre poi ha dovuto fare i playout per ottenere la salvezza. Per me sarebbe stato meglio finire lì la stagione, con tutti ho avuto un bel rapporto e spero che i miei ex compagni non mi facciano un brutto scherzetto»

Sarete in piena emergenza in difesa

«Non abbiamo nessuno dei centrali titolari (Usai, Delrio e Piselli, ndr) e neanche Capelli che a volte è stato spostato in mezzo. Il mister troverà le giuste soluzioni, Riccardo Sanna ha fatto molto bene da esterno sinistro, lui fa sempre il suo mettendoci cuore e gamba, da sottolineare la prova di Danieli che già aveva sorpreso col Cynthia la domenica precedente, a Terracina Puddu si è adattato bene a fare il difensore centrale e ci sarebbe servito molto da prima se non fosse stato bloccato da problemi fisici. Torna dalla squalifica Callai e spero nel recupero di Migoni che per noi è fondamentale anche solo per una giocata a gara in corso, uno che crei la superiorità ci è mancato tanto in questo periodo. In ogni caso venderemo cara la pelle, un derby riserva sempre sorprese, noi vogliamo riscattare la sconfitta di Coppa Italia ad inizio stagione quando eravamo incompleti e quella dell'andata quando andammo a Budoni appagati dalle tre vittorie di fila»

Cosa ne pensi del Budoni di mister Cerbone?

«La squadra è un po' cambiata dall'anno scorso, sono andati via Pinna, Palazzo, Steri, Gavioli, Mastinu, hanno una difesa compatta e un portiere esperto ma il punto di forza sta nella coppia d'attacco Villa-Fontanella, la più affiatata del girone anche se Siclari e Nohman hanno fatto più gol. Loro due sono proprio belli da vedere. Cerbone è un tecnico preparato che trasmette ai giocatori la voglia di vincere, di sicuro hanno raccolto meno di quanto producono, così come noi d'altronde che abbiamo fatto vedere sprazzi di bel gioco. Il Budoni ha fatto molti punti in casa e non avranno problemi a centrare la salvezza»

I giovani del Budoni sono molto bravi anche se poi hanno perso 6-2 col Selargius nella finale regionale Juniores

«Il Selargius aveva in campo più giocatori che fanno parte della prima squadra in ogni reparto, Cardia ha segnato 7 gol in serie D e giocherebbe a prescindere dalla regola degli under. ll Budoni ha comunque un ottimo settore giovanile, Caggiu è un '96 al terzo campionato di serie D, Saiu è un '98 che ha ottimi colpi, sta crescendo bene e sta migliorando fisicamente. Ai loro e ai nostri giovani dico che bisogna sfruttare il momento in cui si è fuoriquota perché poi, finito quel periodo, arrivano i problemi per giocare»

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
Girone G