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Prima Categoria
ll tecnico: «Vogliamo combattere sino alla fine»

Il Senorbì rialza la testa, Campagnola lancia la sfida: «Campionato riaperto, tutto è ancora possibile»

Una boccata d'ossigeno, preziosa e rivitalizzante, dopo un'apnea durata ben sette turni: tanto mancava la vittoria in casa del Senorbì che, dopo un avvio strepitoso, è incappato in una flessione che ne ha condizionato, pesantemente, i risultati: gran merito per questa sorta di rinascita va al mister Lello Campagnola, bravissimo a non far crollare l'autostima di un gruppo decisamente giovane ma che ha già mostrato, nel corso della stagione, le sue enormi potenzialità, capace dunque di rialzare la testa nel momento decisivo del campionato, con la sfida, vinta brillantemente, alla capolista Villacidrese, che rilancia prepotentemente le ambizioni dei granata per un finale da vivere con il fiato sospeso.

 

«Era assolutamente necessario archiviare il periodo negativo che ha caratterizzato le nostre ultime uscite, dove abbiamo perso dei punti in maniera sconcertante La squadra non stava male – ammette - ma qualcosa non andava; squalifiche e infortuni hanno condizionato inevitabilmente le mie scelte e il nostro cammino. Domenica invece avevo praticamente tutto il gruppo a disposizione, e la differenza si è vista tutta: son riuscito a schierare una formazione leggermente più competitiva rispetto a quanto avveniva in passato, con evidenti miglioramenti. Ci fa enormemente piacere aver riaperto il campionato, ci sono molti scontri diretti, tutto è ancora possibile, vedremo chi si dimostrerà più bravo».

 

Contro la Villacidrese ha fatto la differenza la vostra fame:
«Il Senorbì ha cercato intensamente quest'impresa, è l'aspetto che vorrei sottolineare maggiormente, tenendo in mano il pallino del gioco per tutti i 90'. Per quanto fatto vedere in campo probabilmente il risultato ci sta stretto, senza contare che siamo riusciti a limitare uno degli attacchi più forti del torneo: abbiamo subito un solo tiro in porta, per poi regalare ai nostri avversari un calcio di rigore evitabilissimo».

 

Il finale di gara è stato decisamente rovente, soprattutto sugli spalti: i vostri avversari lamentano un'aggressione subita da un loro giovanissimo tesserato.
«Io sinceramente non riesco a capire come un ragazzino di 16 anni sia potuto arrivare nei nostri spogliatoi, da quanto mi dicono, pare abbia scavalcato le recinzioni; anche a Villacidro aveva creato dei problemi».

 

Il tecnico condanna l'accaduto ma rilancia:
«Certi gesti violenti non dovrebbero assolutamente accadere, è ovvio, ma penso anche che il giovane non si sarebbe dovuto permettere di insultare le persone di Senorbì, come invece ha fatto.
I dirigenti della Villacidrese hanno pensato bene di chiamare in Federazione per denunciare il fatto, ma probabilmente dovrebbero preoccuparsi di selezionare in maniera più accurata le persone che si portano appresso. Quello che succede in tribuna poi non ha nulla a che vedere con il campo; è meglio che i giocatori rimangano al loro posto, e purtroppo domenica non è successo».

 

Campagnola sferra l'ultima stilettata:
«A Villacidro, qualcuno se lo dimentica, siamo stati letteralmente derisi, c'è stata qualche scintilla ma nessuno della nostra società si è mai rivolto alla Federazione, anche se avremmo potuto tranquillamente farlo: seguiamo la nostra etica, ci riteniamo persone serie; purtroppo in troppi si lamentano di cose che non stanno ne in cielo e ne in terra».

 

Tornando al calcio giocato, per il Senorbì ora inizia un altro campionato?
«Non credo, conosciamo bene quale è la nostra dimensione: siamo partiti con l'unico obbiettivo di arrivare alla salvezza nel più breve tempo possibile, la nostra non è assolutamente una squadra costruita per puntare alla vetta, lo ribadisco sempre».

 

I movimenti nel mercato di dicembre però fanno pensare al contrario.
«Abbiamo semplicemente tappato qualche falla, acquistando un centrale difensivo come Viola e un giocatore di spessore come Arba dall'Orione. Non vogliamo nasconderci: siamo al secondo posto in classifica e ce la giochiamo sino in fondo, al pari delle altre squadre; non ci sentiamo inferiori a nessuno, ne come uomini ne come gruppo».

 

Nel prossimo turno siete chiamati a confermare i vostri progressi nella delicatissima trasferta con il Tratalias:
«Partita difficilissima – avvisa Campagnola -, ci presenteremo alla sfida con il consueto rispetto per la squadra avversaria, come sempre. Andremo a giocarci la nostra gara, siamo fiduciosi».

In questo articolo
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2014/2015
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Sardegna
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