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Francesco Loi, allenatore, Tortolì
«Non è un problema dove o quando vinceremo ma raggiungere l'obiettivo»

Il Tortolì in picchiata verso la serie D, Loi: «Il segreto? Una grande società e una squadra forte e umile. Vorremmo chiudere la stagione giocando 45 gare ufficiali»

In Italia ha fatto meglio solo il Trento (18 vittorie e 1 pareggio), in Sardegna sta eguagliando il record della Nuorese che nel 2004-05 chiuse imbattuta la stagione con 26 vittorie e soli 4 pareggi. Gli stessi che finora ha ottenuto il Tortolì a fronte di 18 successi dopo 22 giornate. Il vantaggio degli ogliastrini è salito a 16 lunghezze dopo la vittoria in casa dell'Atletico Uri e il pareggio del Budoni. A otto giornate dal termine e con 5 gare di vantaggio la squadra di Francesco Loi potrebbe festeggiare fra tre gare in casa contro la Ferrini oppure fra quattro sul campo del Budoni. «È difficile che i giochi siano già fatti fra tre giornate - osserva l'allenatore dei rossoblù - perché vorrebbe dire fare il percorso netto. Io mi auguro possa anche arriva prima ma, obiettivamente, credo che sarà dopo la sfida col Budoni, che è una squadra con un organico molto forte e gioca un bel calcio. Non è però un problema dove o quando vinceremo ma vincere il campionato, potrà essere anche fra 5, 6, 7 giornate o anche all'ultima, l'importante è arrivare all'obiettivo. Veniamo da 5 gare in due settimane e, a ruota, ne avremo altre 5 nelle prossime due settimane. Non sarà facile gestire quest'altra ondata di partite ma faremo di tutto per superare le prove al meglio».

 

L'Atletico Uri voleva la rivincita ma, come per la finale di Coppa, non c'è stato niente da fare per i vostri avversari

«Quando perdi in finale ti rimane sempre l'amaro in bocca ma più che rivincita per loro domenica era una gara fondamentale per stare attaccati al treno playoff. Hanno giocato venti minuti molto bene, ci hanno messo sotto a tutti gli effetti ed è stato bravo Maurizio Floris a tenerci in partita. Hanno segnato ma noi abbiamo pareggiato subito dopo con una ripartenza importante di Placentino, lì si è riequilibrato il gioco e le occasioni. Siamo stati bravi a passare in vantaggio poco prima del riposo, nella ripresa non ci sono state le stesse occasioni, noi non abbiamo corso grandi pericoli pur facendo turnare qualche giocatore. È giusto dire che l'Atletico Uri non ha concretizzato quanto ha creato, a tratti ha giocato un bel calcio facendoci soffrire, era fisiologico che dovesse accadere, hanno però rischiato tanto perché erano molto sbilanciati avendo schierato una squadra d'attacco e messo i 4 fuoriquota in difesa, una scelta calcolata e forse obbligata da parte loro. Ad ogni modo ho avuto ottime risposte da chi ha giocato, aveva la mentalità giusta per affrontare una gara così importante»

E col Valledoria che gara sarà?

«Molto difficile. Sarà una gara tosta, contro un avversario che sta giocando bene e che ci creerà diversi problemi. Stanno risalendo la classifica dalle ultime posizioni e ora intravedono la salvezza diretta. Ma noi siamo in casa e dobbiamo vincere, stiamo giocando ogni tre giorni e dovremo gestire il carico fisico e mentale ma ho fiducia nella squadra»

Mercoledì prossimo, invece, iniziate gli impegni di Coppa: con quale spirito affronterete l'Unipomezia? 

«Innanzitutto contenti di esserci all'appuntamento perché vuol dire aver vinto il trofeo regionale. Poi entreremo in campo con l'orgoglio di portare Tortolì a rappresentare la Sardegna e con l'entusiasmo giusto conoscendo bene le difficoltà cui andremo incontro. Sarà un banco di prova anche a livello societario, perché si va a fare una trasferta fuori dalla Sardegna, mai successo nella storia del Tortolì, ed è un merito che va diviso tra tutti, squadra, staff tecnico e società che ha dimostrato di essere forte e di saper lavorare bene»

Voi state ammazzando il campionato mentre i vostri avversari lottano per non retrocedere in Promozione

«La loro classifica non deve trarre in inganno, è vero che sono nei playout con due punti di vantaggio dalla retrocessione diretta ma sono anche reduci da un pareggio contro la capolista Cassino. La vincitrice della Coppa Italia del Lazio è sempre una squadra forte, se non lo sei non la vinci perché arrivi al termine di un percorso che mette a confronto due gironi di Eccellenza molto competitivi. I pronostici favorevoli lasciano il tempo che trovano»

Si dice che l'obiettivo attuale del Tortolì è disputare 45 gare ufficiali?

«Sarebbe una grandissima cosa, ci proveremo ma non sarà facile, in Sardegna non l'ha mai realizzata nessuno l'accoppiata campionato-Coppa Italia Dilettanti. A Lanusei facemmo 47 gare stagionali ma due anni fa il girone di Eccellenza era a 18 squadre e non giocammo la gara di ritorno col Sanluri che si era ritirato, in Coppa Italia arrivammo fino alle semifinali nazionali»

Qual è il segreto di questo Tortolì imbattibile?

«La forza di una squadra parte dalle basi. Abbiamo la possibilità di lavorare tranquilli ed è merito di una società che non ci fa mancare niente, che sta compiendo grandi sacrifici ed è cresciuta molto a livello organizzativo anche rispetto all'inizio della stagione. La componente societaria incide per il 50% dei risultati, c'è un'organizzazione di base di un livello superiore alla categoria, siamo coperti in tutte le figure dirigenziali fino ai magazzinieri, lo staff tecnico è composto da cinque persone, l'organico della rosa costruita è ben bilanciata nei numeri dei "grandi" e coi fuoriquota si è puntato tantissimo sui giocatori locali»

Qual è l'elogio più grande che mister Loi può fare alla propria squadra

«Il pregio maggiore è l'umiltà, e se hai anche valori tecnici elevati allora è più facile ottenere i risultati. Ha le idee chiare per ottenere ciò che vuole, si sta dimostrando una squadra con la esse maiuscola, per qualità e forza mentale. In tutto questo lo staff tecnico deve cercare di sbagliare il meno possibile le scelte»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2016/2017
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