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Prima Categoria
«Avventura fantastica a livello morale»

La San Marco festeggia la Promozione, Zottoli: «Non sempre la squadra più forte vince, noi bravi a tenere sempre alta la concentrazione»

Alla San Marco mancava giusto la certezza matematica per dare inizio alla festa per l'approdo in Promozione, e questa è arrivata puntualmente nella trasferta, decisamente rocambolesca, contro la Ferrini Quartu, scesa in campo, per scelta societaria dopo i noti fatti della sfida contro il Cus Cagliari, con i ragazzi del settore giovanile. Una pura formalità, che gli uomini di mister Enzo Zottoli, arrivato sulla panchina del club del presidente Federico Nieddu durante la sosta natalizia, hanno risolto con grande rispetto e professionalità. Il grosso, come si dice in questi casi, era già stato fatto, abbondantemente e in maniera inequivocabile, in precedenza: dal suo arrivo il tecnico ha infatti messo assieme la bellezza di quattordici risultati utili, con 11 vittorie e 3 pareggi che hanno tracciato un solco profondo tra la battistrada e le inseguitrici, che alla lunga si sono arrese allo strapotere dei nero-azzurri.

«Per quanto riguarda il match di domenica c'è davvero poco da dire; non possiamo che ringraziare tutti i ragazzini che hanno sostituito i compagni adulti nelle ultimi fasi della stagione; è stata una decisione della Ferrini e non voglio entrare in merito. Noi abbiamo onorato la gara, cercando di rispettarli. Alla fine i miei calciatori si sono messi in doppia fila per tributare il giusto applauso ai giovani sfidanti: un bel gesto, assolutamente spontaneo e doveroso. Dal punto di vista tecnico ovviamente non c'è stato confronto, la promozione è stata costruita molto prima, con costanza e caparbietà».
Una prova di forza eccezionale: la San Marco ha sbaragliato la concorrenza in maniera netta. «Questo è un organico che avrebbe potuto ben figurare in categorie superiori rispetto alla Prima, l'ho sempre ripetuto. Per vincere un campionato però è necessario che tutte le componenti girino al meglio, soprattutto c'è bisogno di un gruppo affiatato che ti segua, se predichi nel deserto diventa tutto più difficile. Certo, quando hai a disposizione un potenziale tecnico così ampio la strada è in discesa, ma capita spesso che le squadre forti non riescano comunque a vincere e rispettare i pronostici».

Il miglior attacco, con 68 reti, e la difesa meno battuta, appena 24 le reti incassate, sono i dati più significativi sull'assoluto valore della rosa ma, soprattutto, sull'ottimo lavoro svolto dal tecnico. «Ho cercato di trasformare un gruppo di ragazzi in una squadra compatta, penso sia questa la chiave del nostro successo». Il compito non era sicuramente dei più facili, con Zottoli che è salito in sella a stagione abbondantemente avviata durante la sosta natalizia. «Ero fermo da diverso tempo per motivi di salute e per via di un'operazione; son stato contattato da alcuni amici che mi hanno proposto questa sfida, inizialmente c'era tanta voglia da parte mia di ripartire, ma comunque ero perplesso per via della categoria. Ho chiesto, e ottenuto, la massima professionalità da parte dei ragazzi e appena iniziato con il lavoro in campo i dubbi sono svaniti per magia e ho ritrovato il mio hobby preferito. E' andato tutto per il verso giusto, siamo stati anche in grado di esprimere qualche concetto calcistico decisamente inusuale per questi campionati, una cosa che fa piacere, non lo nascondo».

Le avversarie hanno tenuto duro sino all'ultimo: Villamassargia e Veccho Borgo Sant'Elia su tutte. «Abbiamo però sempre e soltanto pensato a noi stessi, non ci sono mai stati problemi in questo senso. Ognuno percorre la propria strada con i modi che ritiene più opportuni, il vero segreto del successo è il lavoro durante gli allenamenti, che poi sfocia nei risultati. Io ho puntato tutto sullo spirito di squadra, sulla compattezza, sulle motivazioni. Per il resto, la continuità di risultati ci ha evitato di incappare in momenti critici; abbiamo pareggiato in casa con il Villamassargia, è vero, ma può starci. Da quando sono arrivato abbiamo ottenuto undici vittorie e tre pareggi, difficile chiedere di più».
Per il tecnico, il momento più delicato è stato all'esordio. «La squadra veniva da una gara in autogestione, il match vinto per 3 a 1 contro la Ferrini, quindi ero curioso di vedere la reazione, la risposta ai miei input. Devo dire che mi hanno accolto nel migliore dei modi, con alcuni di loro tra l'altro avevo già avuto modo di lavorare in passato, io non ho dovuto fare altro che mettere in gioco la mia esperienza. E' necessario che tutti gli elementi seguano il capobranco, e io ho fatto di tutto per far capire ai ragazzi che il rispetto per l'avversario è fondamentale, i tre punti pesano lo stesso tanto sia se giochi con la prima in classifica che con l'ultima».
Quest'anno si son gettate le basi per il prossimo campionato di Promozione: sul suo futuro però, Zottoli non si sbilancia. «Dovresti chiedere al presidente (ride); per quanto riguarda il resto, ribadisco quanto detto in precedenza: questa è una squadra che già ora è di categoria superiore. Bisognerà valutare gli aspetti legati ai fuori quota, che è la differenza più grande tra le due dimensioni, ma spetta alla società decidere come muoversi. Ora giochiamo l'ultima giornata, poi ci siederemo attorno ad un tavolo per fare il punto della situazione».
L'allenatore chiude con un ringraziamento: «Ci tengo a salutare tutti i ragazzi, oltre allo staff dirigenziale. Hanno seguito le mie indicazioni alla lettera, per il resto, è stata una bellissima esperienza: non avevo mai allenato in Prima ma si tratta di un'avventura indimenticabile a livello morale, oltre che tecnico».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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