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Gianluca Hervatin, allenatore, Lanusei
«La sosta darà frutti, dalle sfide con S.Teodoro e L.Dolce dipenderà il nostro ritorno»

Lanusei double face, in casa benissimo e fuori zero, Hervatin: «Un paradosso ma siamo in una posizione dignitosa. I risultati arrivano col gioco»

La notte del 31 dicembre è una doppia festa per Gianluca Hervatin (nella foto col vice Mario Branca), dal 1974 apre l'anno nuovo ricevendo un altro tipo di auguri perché contemporaneamente spegne le candeline per il compleanno che cade l'1 gennaio. E, come allenatore del Lanusei, fa i conti con una classifica né bellissima ma neanche così male col 13esimo posto a quota 16. «Siamo in una posizione dignitosa - afferma l'ex tecnico del Valledoria, Porto Torres e Ploaghe - per come avevamo iniziato, con 4 sconfitte di fila, vista l'attuale classifica mi sembra che il Lanusei sia in una posizione relativamente tranquilla e comunque rimediabile. Storicamente 16 punti possono sembrare pochi, ma la zona salvezza è solamente 2 punti avanti a noi. Dobbiamo continuare a lavorare serenamente e crederci, le prossime due partite con San Teodoro e Latte Dolce potranno delineare il nostro prosieguo del campionato». 

 

Domanda scontata: perché il Lanusei ha avuto in casa un rendimento da primissimi posti e in trasferta ha rimediato uno zero assoluto?

«Ormai da furbetto rispondo: "Ditemelo voi cosa non va". È normale che io cerchi le spiegazioni sin dalla seconda e terza sconfitta, poi sono arrivate la quarta, la quinta, fino alla nona. Non è una mia caratteristica non fare punti fuori casa, magari non pareggio molto e infatti ne abbiamo fatto solo uno. Abbiamo provato tutti i moduli, messo giocatori più muscolari, siamo stati più bassi o ce la siamo giocata come a Ostia dove siamo stati puniti da un errore individuale; ho anche rimesso la stessa squadra che aveva vinto la settimana precedente. Fuori ci manca un po' tutto quello che facciamo in casa, come lo stare corti, accorciare subito, gestire la palla, ripartire e fare gol. Non è normale questa trasformazione, se in casa vali 100 non puoi valere 20 fuori casa, è un paradosso. Ci siamo tenuti su una linea di galleggiamento perché siamo riusciti a far diventare il Lixius il nostro fortino, ora andrebbe aggiunto un colpaccio in trasferta che per noi sarebbe oro colato»

Battere il Rieti quando in classifica avevate 0 punti è stata la svolta

«Siamo partiti che mostravamo un buon gioco ma mai lo accompagnavamo con dei punti, perciò stava subentrando un po' di scoramento. La società è intervenuta sul mercato con l'arrivo di Papini che proprio col Rieti ha fatto l'esordio con uno dei due gol utili alla vittoria. Da quel momento in poi sul nostro campo abbiamo battuto anche Foligno, Città di Castello, Flaminia, Muravera e pareggiato con l'Arzachena. Un ottimo ruolino di marcia ma, di fatto, non abbiamo mai fatto due risultati utili di fila, passiamo da una settimana in allegria ad un'altra con scontentezza, nel ritorno spero che saremo più normali e di ritornare da qualche trasferta più contenti»

Da metà ottobre in poi tanti acquisti, di fatto una rivoluzione nella rosa in corso d'opera. Come si limitano gli scompensi?

«Prima di dicembre ci sono stati più degli inserimenti che dei veri e propri cambi, e se il nuovo arrivato meritava allora giocava come è capitato con Papini e Pisanu. In questo mese abbiamo fatto diversi cambi e stiamo usando molto la sosta per conoscerci meglio e integrare velocemente i nuovi. Quello che ho detto allo staff è che dovremo essere bravi ad inquadrare subito il sistema di gioco giusto, lavorare già con uno scopo e non dover poi cambiare. Ora non siamo ad agosto che inizi e hai 40 giorni per apportare le modifiche, se abbiamo la fortuna questa sosta può dare i frutti. Abbiamo fatto un'amichevole col Barisardo ed è stato un buon allenamento, bisogna essere organizzati al 100% cioè essere sincronizzati anche nel fallo laterale»

Molte partenze, è il fallimento di qualcuno o un tentativo di provare altre strade?

«Non parlerei di fallimento, se ci fosse sarebbe comunque di tutti ma sono le cose del calcio. Si sono cambiati i giocatori ma probabilmente ci si aspettava anche che la società cambiasse me, invece ha fatto altri ragionamenti e sono rimasto. Qualcosa non ha giovato ma chi è stato chiamato in causa ha fatto il suo per arrivare a conquistare i 16 punti. Se poi si è sbagliato o fatto il giusto lo si potrà vedere a fine stagione. lo ora ho chiuso la porta dello spogliatoio e dentro ci sono quelli che devono salvare il Lanusei»

Che serie D ha ritrovato Hervatin?

«Sono in una realtà diversa e più bella, al Porto Torres avevo uno squadrone ma non si poteva lavorare, al Lanusei ho una buona squadra e avverto molta stima nei miei confronti. In campionato si sono creati due tronconi e mezzo, davanti ci sono le big, squadre molto forti che si giocheranno la Lega Pro e i posti playoff, in fondo c'è la lotta per evitare la retrocessione, e poi si è delineato un gruppo di mezzo che dovremo cercare di tenere vicino a noi per aumentare le chance di salvezza sennò va a finire che se ne salva direttamente solo una»

Avezzano, Sansepolcro, Trestina e Flaminia hanno fatto un deciso scatto in avanti

«Chi è davanti a noi lo è per averci battuto e io do sempre ragione alla classifica anche quando lottavo per il vertice. Inutile dire di essere in credito con la fortuna, perché di fatto i punti li hanno presi gli altri e non noi. In 17 gare un po' di verità c'è nelle posizioni in classifica poi si sa che il ritorno può stravolgere tutto, non so chi siamo noi e nemmeno chi affronteremo, magari la penultima in classifica avrà un rendimento da terza forza e viceversa»

Sentir dire che il Lanusei gioca bene fa parte delle soddisfazioni di questo girone d'andata?

«C'è chi allena in un modo e chi in un altro, io resto sempre convinto che attraverso il gioco arrivino i risultati, e se fai punti poi prendi fiducia e acquisisci maggior autostima. All'inizio si era creata una situazione paradossale ma se perdi giocando bene e creando palle-gol alla fine ottieni i risultati. Se un mio giocatore segna da 40 metri non sono stato bravo io, un allenatore deve far sì che col gioco e i movimenti giusti il giocatore arrivi a tirare per far gol»

In quale momento ci si è maggiormente arrabbiati o scoraggiati?

«Il non fare punti scoraggia sempre ed essendo uno che si mette in discussione ero anche pronto a qualunque decisione avesse preso la società. Mi arrabbio quando trovo un esonero fuori luogo ma, di fronte a certi numeri, devi anche prenderne atto. Non ho mai dato colpa ad altri e sentivo la fiducia della società che mi ha dato ancor più stimoli. Mi fa arrabbiare il non avere ottenuto ancora punti fuori, in ogni trasferta stiamo sperando ma, evidentemente, dobbiamo costruire un altro atteggiamento»

L'8 gennaio si riparte con la gara di San Teodoro, lì si può vedere se siete guariti dal mal di trasferta

«È uno scontro diretto e dobbiamo provarci, Per la legge dei grandi numeri dovrà arrivare un risultato positivo, sennò faccio dell'ironia e alla squadra dico: "Se mi garantite di vincerle tutte in casa allora possiamo ancora perdere"» 

In questo articolo
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2016/2017
Tags:
17 Andata
Girone G