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«L'Atletico Elmas ha dimostrato di meritarsi i primi posti»
Il tecnico Fadda: Possiamo arrivare ai playoff

«L'Atletico Elmas ha dimostrato di meritarsi i primi posti»

Perdere la vetta ma non perdere la testa. Il 2-0 rimediato a Sassari ha tolto il primato all’Atletico Elmas, interrompendo una striscia importante di 9 risultati utili consecutivi, ma ha dato contemporaneamente al tecnico dei biancoverdi Sergio Fadda la consapevolezza di essere una delle grandi del torneo: «La partita contro la Torres l’ha messa in luce, abbiamo disputato un primo tempo spettacolare contro la squadra più in forma del momento, insieme con la nuova capolista Sant’Elia».

Peccato non aver fatto gol nei primi 45’ magari il risultato del Vanni Sanna sarebbe stato diverso

«Certo è che se non avessimo sciupato tutte quelle occasioni clamorose, a parte il rigore parato a Piludu, forse staremmo parlando di un’altra partita. Il portiere Deliperi è stato formidabile»

Lo stesso tecnico torresino Angelino Fiori ha riconosciuto la forza dell’Atletico e si è complimentato con lei

«Fiori è un maestro e un gentiluomo, c’è una stima reciproca tra noi da tantissimi anni. Se la gara è stata bella, il merito ovviamente è anche della Torres, scesa in campo per vincere. Inoltre il campo pesante ha aumentato gli spazi e i rovesciamenti di fronte. Il pubblico penso si sia divertito»

Prime due giornate con l’Atletico in testa, poi il testimone è passato al Fertilia fino alla settima ed è tornato a voi per altri cinque turni, ora comanda il Sant’Elia. Che vuol dire?

«Vuol dire che il campionato non ha padroni, si pensava che ad una Nuorese ammazza-torneo ma così non è stato. Non mi stupisce affatto che in testa ora ci siano i cagliaritani di Massimiliano Pani. Le prime 13 giornate insegnano che si può vincere e perdere con chiunque. Ancora non ho digerito i pareggi contro il Ghilarza e il Samassi, quattro punti persi»

Domenica in casa riceverete la visita della Nuorese e poi due trasferte di fila a Villacidro e Sant’Elia. In tre gare vi giocate il futuro del campionato?

«Se non perdiamo molti punti potremo stare lassù fino alla fine. Contro i barbaricini sarà durissima benché loro non vincano da tre giornate. Se ci crediamo e ci crede la società possiamo almeno centrare i playoff. Le avversarie saranno Torres, Sant’Elia e Fertilia, gli stessi Valledoria e Muravera sono in gioco. In questo trittico di gare il nostro vero problema, però, non è tanto chi affronteremo ma con quali giocatori saremo in campo perché avendo sette ragazzi in diffida rischiamo di perdere per squalifica diversi elementi e ritrovarci con l’acqua alla gola intaccando così la qualità del gioco e delle prestazioni»

Inoltre incombe dicembre e in molti rivedranno la rosa. Che farà l’Atletico?

«Il nostro organico è già valido così come è, magari ci manca un difensore centrale di ruolo visto che sto adattando Virgili, che è un centrocampista, e Lilliu, che è un esterno. C'è pure Stefano Carta e possiamo continuare anche così. Piuttosto spero di non perdere qualche giocatore che ha richieste importanti come Piludu e Musanti»

Mentre con i giovani da schierare come siete messi?

«È tosta, ma non solo per noi. Sto notando che quasi tutti quelli che noi allenatori utilizziamo non sono pronti per l’Eccellenza. Lo stesso Sias della Torres che ha fatto un grande gol non mi ha impressionato, almeno contro di noi, a differenza di Da Tome dell’Olbia, l’unico che gioca da veterano»

Perché non sono all'altezza di un campionato importante come l'Eccellenza?

«Purtroppo la colpa è dei settori giovanili dove si insegna più la tattica che la tecnica individuale e non si sviluppano aspetti importanti quali ad esempio i movimenti da fare in funzione dei propri compagni e degli avversari. Questi dettagli fanno la differenza, spesso le squadre giocano, di fatto, in 9 o 10 uomini. Per il resto, a parte i giovani che non ho visto degli avversari che devo ancora incontrare, forse il Sant’Elia è la squadra messa meglio con Luca Rizzi del ’91, già al terzo anno di Eccellenza, con Fabio Boi e Alberto Migoni, scuola Cagliari, entrambi del 1993»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista