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L'Halley lancia lo sprint finale, Panarello: «La squadra è finalmente matura»
«Le prossime quattro sfide saranno decisive»

L'Halley lancia lo sprint finale, Panarello: «La squadra è finalmente matura»

La sfida di domenica sul difficilissimo campo del Capoterra secondo in classifica è stata probabilmente per l'Halley Assemini uno dei banchi di prova più duri e allo stesso tepo attendibili del campionato, considerando l'assoluto valore degli avversari e l'altissima posta in palio; i ragazzi allenati da Panarello hanno offerto una prova di spessore, soprattutto sul piano della personalità e della maturità.
Come ammette lo stesso tecnico, però, il cammino verso il traguardo è ancora lungo e ricchissimo di insidie: sei punti di vantaggio non rappresentano, con otto gare ancora da giocare, un margine sufficientemente rassicurante; il rischio più grande è proprio quello di abbassare la guardia e vanificare quanto di buono fatto sino ad ora.

 

Mister Panarello, siete reduci dalla bella vittoria ottenuta contro il Capoterra, un successo fondamentale per la vostra rincorsa alla promozione diretta in Prima Categoria.
«Siamo riusciti ad impostare la partita nella maniera giusta, abbiamo fatto un grandissimo lavoro in settimana per arrivare pronti a questa sfida; sapevamo che avremmo affrontato una squadra che avrebbe attaccato tantissimo, e questo ci ha permesso di esprimerci al meglio, considerando che il Capoterra gioca un buon calcio e questo è un vantaggio anche per l'avversario, in un certo senso».

 

Immagino Lei sia soddisfatto soprattutto per quanto riguarda la personalità: quello di domenica era un durissimo banco di prova dal quale sono arrivate conferme importanti.
«Sono contento perchè partite difficili come queste possono risultare estremamente impegnative per squadre giovani come la nostra; i ragazzi sono stati bravi ad affrontare la gara con grande maturità e mi auguro che questo possa essere un punto di partenza per rendere al meglio anche contro quelle squadre che sulla carta potrebbero sembrare più abbordabili».

 

Sei punti di vantaggio a otto partite dalla fine rappresentano un capitale da gestire o sono ancora insufficienti per poter fare discorsi di questo tipo?
«Sicuramente non è un vantaggio così ampio da poter essere gestito, soprattutto con una squadra composta da elementi così giovani: si correrebbe il rischio di scendere in campo poco motivati e poco determinati; al momento è l'errore più grande che possiamo commettere perchè affronteremo squadre che saranno, nei nostri confronti, ancora più agguerrite che in passato, perchè vorranno dimostrare di essere alla pari con noi e cercare in tutti i modi di fermarci.
In questo momento non si può gestire, sei punti sono pochissimi; ci è già capitato nel corso del campionato di avere un vantaggio simile, ma l'abbiamo sperperato, e questo ci deve servire da lezione.
Ormai si tratta di un testa a testa, stiamo a vedere cosa succederà domenica: loro sono attesi dalla bella sfida contro l'Uragano, che lotta per il terzo posto; noi affronteremo in casa una squadra rocciosa come i Rangers».

 

Si aspettava un campionato così importante da parte dell'Halley? Siete stati in grado, assieme proprio al Capoterra, di fare il vuoto alle vostre spalle.
«No, sinceramente non me l'aspettavo; sono ovviamente molto contento di come stanno andando le cose.
I ragazzi mi hanno seguito sin dall'inizio e si stanno impegnando tantissimo nelle sedute di allenamento; è un aspetto fondamentale per sviluppare determinati discorsi sia dal punto di vista atletico che tattico, il nostro è un lavoro che ha bisogno di continuità, in caso contrario si rischia seriamente di rimediare brutte figure.
Abbiamo alle spalle una società solida che da ai ragazzi molte garanzie e la necessaria serenità; io sono felice di fare da tramite tra la squadra e lo staff dirigenziale, da questo punto di vista sta andando tutto nel migliore dei modi.
Sto avendo risposte molto importanti da parte di tutti i miei calciatori, anche da chi gioca di meno».

 

Cosa ha fatto la differenza, sino ad ora, tra l'Halley e le altre diciassette squadre del girone? Avete ben 21 punti di vantaggio nei confronti delle compagini che occupano il terzo posto in classifica, un vero e proprio record per la Seconda Categoria ma non solo.
«I punti di distacco non rappresentano sicuramente i veri valori in campo; quando siamo andati a Burcei, ad esempio, abbiamo trovato una squadra ordinata che ci ha messo in difficoltà ed ha saputo concretizzare al meglio una delle occasioni che hanno costruito quando noi ci trovavamo in inferiorità numerica.
Le squadre che occupano attualmente il terzo posto non hanno niente da invidiare all'Halley; noi siamo riusciti a inanellare una serie di risultati utili che ci hanno permesso poi di distanziarci così tanto.
Nel girone di ritorno in realtà abbiamo fatto gli stessi punti delle nostre dirette inseguitrici, se si escludono le ultime partite dove forse stiamo nuovamente incrementando il vantaggio, ma si tratterebbe comunque di un margine ridottissimo, due o tre punti, per intenderci.
Abbiamo avuto sicuramente un po' di fortuna in qualche circostanza, soprattutto in quelle gare che siamo riusciti a vincere di misura, per 1 a 0; questo però dimostra, allo stesso tempo, la maturità che la squadra ha raggiunto e che l'anno scorso non avevamo.
Il gruppo è rimasto invariato dalla scorsa stagione, dove non riuscivamo assolutamente a gestire le partite così come stiamo facendo ora; ci è capitato 5 volte di vincere con il minimo scarto segnando soltanto una rete, è un ulteriore conferma del buon lavoro fatto quest'anno».

 

Ci sono dei margini di miglioramento che ti aspetti per il futuro o pensi che la squadra ormai abbia raggiunto il top?
«Penso che a 8 partite dalla fine la squadra abbia raggiunto la maturità; continuare a cambiare e sperimentare soluzioni nuove risulterebbe rischioso se non addirittura controproducente; ciò non significa che non si possa fare sempre meglio, sia chiaro, ma ormai la squadra ha una propria identità e sa come affrontare le varie difficoltà».

 

Avvertite un pizzico di tensione in più, ora che il traguardo si sta progressivamente avvicinando?
«Sarei ipocrita se dicessi che non stiamo pensando ad un traguardo che stiamo inseguendo ormai da diversi mesi, ma non ci stiamo rilassando assolutamente; fare certi discorsi può significare perdere la concentrazione e non è assolutamente opportuno.
Ci sarà una pausa di quindici giorni a metà marzo e sarà un periodo difficile da gestire, soprattutto a livello nervoso.
Il campionato si delineerà meglio nelle prossime 4 giornate, dopo questi impegni avremmo tutti una visione più chiara della situazione.
Se le cose dovessero continuare così, sarà difficile incrementare il distacco nei confronti del Capoterra, che comunque è una squadra assolutamente attrezzata».

 

Affronterete, tra le altre, squadre come il Santo Stefano, La Pineta, il Flumini e l'Azzurra Monserrato, impegnate nella lotta per non retrocedere: pensi che possa essere un problema particolare per voi?
«Troveremo sicuramente delle squadre che avranno bisogno di punti per conquistare il loro obbiettivo e conseguentemente non potranno mollare; abbiamo già trovato diverse difficoltà, nel girone d'andata, sia con l'Azzurra che con la Cribbio: ovviamente cercheranno di strappare anche solo un punto e gestiranno le partite di conseguenza.
In questo senso ci deve servire da lezione l'esperienza maturata nel campionato scorso, dove siamo arrivati terzi alle spalle dell'Europa 2008, perdendo punti preziosi proprio con le squadre che occupavano la zona calda della classifica; mi auguro che quest'anno riusciremo ad essere più cinici sotto quell'aspetto; staremo a vedere».

In questo articolo
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2012/2013
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Girone A