Salta al contenuto principale
L'Olbia non getta la maschera, Mastinu: «È da ipocriti non pensare ai playoff ma prima dobbiamo salvarci»
L'attaccante: Per me stagione sfortunata mi rifarò

L'Olbia non getta la maschera, Mastinu: «È da ipocriti non pensare ai playoff ma prima dobbiamo salvarci»

Sarà un caso ma da quando Giuseppe Mastinu ha rimesso piede in campo, l'Olbia è tornata a correre. Da sei giornate il 23enne attaccante sassarese gioca con una maschera protettiva al viso, ricordo indelebile di una frattura allo zigomo e mascella, e sono ben 16 i punti conquistati dai bianchi che hanno invertito il trend stagionale, abbandonando la zona playout per fare trionfalmente ingresso in quella playoff. Come certificato dalla vittoria-aggancio all'Aprilia, un 4-3 fuori casa che è stato meno in bilico di quanto non possa far pensare il risultato finale. «Potevamo chiudere tranquillamente il primo tempo con un passivo per loro superiore al 3-1 - osserva Mastinu - direi almeno con tre gol di scarto. Nella ripresa loro sono stati rivitalizzati con un rigore concesso in modo generoso forse perché l'arbitro si è sentito in difetto visto che c'era un dubbio di fuorigioco sul nostro secondo gol». Il 3-2 ha riaperto la gara, l'Aprilia ha spinto molto e ha aggredito i galluresi che sono andati un po' in sofferenza prima della rete di Molino su rigore. «In quella fase potevamo gestire meglio la palla - ammette l'ex mancino di Arzachena e Budoni - ci siamo abbassati parecchio quando avremmo dovuto tenere un po' più la palla ma d'altronde noi quattro davanti, io Moro, Molino e Khalì, per caratteristiche siamo più portati ad attaccare gli spazi e cercare la conclusione che rallentare l'azione, ciò che sarebbe servito. Poi Molino ha segnato ma subito dopo loro hanno fatto il 4-3 con una bella punizione, nell'arrembaggio finale potevano pure pareggiare ma sarebbe stata una beffa atroce per noi».

 

Giuseppe Mastinu con la maschera dopo la frattura allo zigomoNell'ultima azione del match è stato fondamentale il portiere Deiana, 17 anni compiuti neanche un mese fa

«Fabrizio è stato molto bravo a bloccare a terra quella palla, se l'avesse respinta c'erano pronti alcuni di loro per segnare in tap-in. Bisogna fargli i complimenti perché ha salvato la vittoria»

Il portiere fuoriquota è stata più una scelta tecnica che un'esigenza al contrario di altre volte

«Esattamente, mister Biagioni ha deciso di sacrificare Saraò per sfruttare i tre "grandi" sulla trequarti dietro Khalì. Io, Moro e Molino dovevano attaccarli in quella maniera perché sapevamo che avrebbero sofferto, l'Aprilia è una buona squadra che corre parecchio e bisogna attaccarla per non farsi attaccare. Deiana ha avuto forse una incertezza sul primo gol, anche se secondo me c'era un fallo dell'attaccante che gli ha messo un braccio sulla spalla mentre usciva in presa, ma ha sfoderato quella parata-impresa che, in fin dei conti, ha deciso la partita»

Quarta vittoria di fila e aggancio al quinto posto, nell'Olbia si può tornare a parlare di playoff? 

«Sarebbe da ipocriti dire che non ci facciamo un pensierino agli spareggi ma è anche vero che sinché non raggiungiamo la quota matematica della salvezza bisogna stare molto tranquilli. È bene pensare ancora alle squadre che sono dietro, andare giù è un attimo anche se stiamo sempre scalando posizioni. La vittoria ad Aprilia la vedo più come un altro passettino per allontanarci dai playout, la classifica è ancora molto corta, bisogna mantenere questa continuità e arrivare prima prima possibile a quota 42-43 dove credo ci sia la salvezza. Un passo falso adesso ci porterebbe a parlare nuovamente di zona calda»

Un passo falso che non andrà fatto domenica prossima quando ospiterete il Palestrina 

«Proprio così. Il Palestrina è in un momento positivo, prima della sconfitta rocambolesca a Nuoro aveva conquistato 10 punti in 4 gare, è indubbiamente in forma e sta dando il massimo in questa fase per risalire ancora. Ci sono tanti scontri diretti e anche le squadre sotto di noi possono agganciarsi a quelle di centro-classifica»

Mastinu in maschera lo vedremo tutta la stagione?

«Purtroppo sì, limita la visibilità ma mi sono già abituato e ci convivo. A fine novembre mi sono fratturato lo zigomo, l'orbita oculare e la mascella, mi è stata inserita una placca che dopo tre settimane si è staccata, prima di Natale ho subito una seconda operazione per saldare nuovamente le viti. Ho ripreso tutto daccapo, riaspettare un altro mese per far saldare l'osso e, dopo 70 giorni, ho ripreso l'attività ad inizio febbraio»

Dopo la sosta finalmente hai assaporato il campo e provato nuovamente la gioia del gol alla prima da titolare

«Ho giocato gli scampoli finali nelle gare contro il Sora e l'Astrea, col Terracina era la mia prima gara dal 1', ho fatto gol e anche due assist, è stato proprio un buon rientro»

Come va ora con la condizione fisica?

«Mi sto riprendendo, a differenza delle prime due settimane nelle quali in me c'era tanta voglia di riprendere e avvertivo meno la fatica, ora sento di più i carichi di lavoro ai quali non ero più abituato. Sono rimasto fermo del tutto due mesi e ho perso 6 chili, ora li sto riprendendo e, man mano che mi alleno, sto sempre meglio»

Un Mastinu in netta ripresa così come l'Olbia  

«Ma l'Olbia era in ripresa già prima degli ultimi risultati positivi perché come gioco e prestazioni da due mesi stavamo dimostrando di essere all'altezza. Con l'Arzachena abbiamo fatto un primo tempo da dieci e lode poi nella ripresa siamo calati per la paura di vincere e una condizione fisica non ottimale; con la Viterbese siamo stati penalizzati da un episodio all'ultimo minuto, una punizione respinta dalla barriera e ci hanno fatto gol. Insomma, siamo stati spesso puniti ingiustamente, i risultati non arrivavano, ora sono arrivati anche quelli che ci aiutano a prendere consapevolezza dei nostri mezzi. Dobbiamo continuare così con questa striscia positiva»

Da cosa dipendeva quel periodo-no coinciso col tuo infortunio?

«A dicembre abbiamo cambiato squadra, sono arrivati nuovi compagni e, se non fai punti, aumentano le incertezze e ti manca quella serenità che hai quando vai bene. Adesso stiamo riacquistando solo la consapevolezza dei nostri mezzi, nessuna presunzione di essere più forti degli altri ma solo la certezza di potercela giocare con tutti»

Lo score dice 4 gol in campionato, al di là dei due mesi fermo sicuramente hai pensato che avresti potuto fare meglio anche se c'è ancora tempo per rimediare

«La mia stagione non era partita male perché, nelle prime 4 gare ufficiali avevo segnato 3 gol, 2 in campionato e 1 in Coppa. Mi aspettavo fosse il preludio ad un'annata positiva, almeno come quella col Budoni. Non contando l'infortunio, la prima motivazione è un demerito senz'altro mio, poi l'andamento della squadra non era idilliaco e ha portato al cambio dell'allenatore, con mister Scotto giocavo centravanti, Biagioni mi ha riportato al mio ruolo di seconda punta dove però avevo davanti Oggiano e Molino che stavano facendo bene. Col nuovo allenatore ho giocato 3 gare prima dell'infortunio, il mio campionato inizia ora, spero di finire in modo dignitoso»

Puoi arrivare ancora a 10 gol e non sarebbe male comunque

«Sarebbe un gol a partita e non mi metto limiti. Siamo una squadra che gioca bene e permette agli attaccanti di far gol. Speriamo di farne altri anche se mi accontento di un risultato di squadra alto da barattare con l'eventuale arrivo in doppia cifra. Vorrei segnare qualche gol ma va bene anche se faccio gli assist come è capitato ad Aprilia con Miceli e Khalì»

L'esplosione di Khalì sta incuriosendo tutti, osservatori compresi

«È un giovane interessante, con ampi margini di miglioramento, se ascolta i consigli del mister e quello dei giocatori più grandi di lui può far bene fino alla fine della stagione e nel proseguo della carriera»

Quanto le grandi attese di inizio stagione hanno creato problemi al cammino dell'Olbia?

«All'inizio ci sono stati grossi proclami che non abbiamo rispettato perché, in fin dei conti, ci sono state squadre più attrezzate di noi come Lupa Castelli e Viterbese. Rimane pur sempre il nostro demerito come maggior motivo di un girone d'andata non all'altezza delle aspettative, sino a metà campionato non abbiamo mantenuto l'obiettivo, ora ci stiamo provando, vedremo alla fine dove saremo»

In virtù di questi grossi proclami era inevitabile il cambio dell'allenatore?

«Non so se lo fosse o si poteva dare a mister Scotto altre giornate, i risultati non stavano arrivando e si sa che nel calcio è più facile cambiarne uno che 25 tutti insieme. Di sicuro prima del cambio tecnico non avevamo fatto prestazioni così negative»

All'inizio anche Biagioni ha avuto difficoltà prima di far invertire decisamente la rotta

«Quando cambi allenatore non ti aspetti che in un attimo porti con sé la bacchetta magica, in genere si dà al subentrato più tempo perché ha giocatori che non ha chiesto lui e deve adeguarsi alla situazione. Questi piccoli-grandi risultati dell'ultimo periodo stanno dando ragione ad una scelta ma senza nulla togliere all'allenatore precedente che ha pagato per colpe della squadra»

Volgiamo lo sguardo alle altre squadre sarde, la Nuorese vorrebbe conquistare i playoff

«Per me sta facendo un ottimo campionato, con una costanza importante, l'opposto rispetto a noi che siamo stati molto altalenanti. Perdere fuori casa contro un Cynthia che sta lottando per la salvezza e che ha uno dei migliori rendimenti del girone di ritorno ci sta, ho visto che i gol che hanno decretato la sconfitta sono arrivati all'89' e nel recupero quando erano da oltre 20' con l'uomo in meno. Può centrare i playoff, hanno giocatori di ottimo livello, come Bianchi e Cappai che conosco bene»

Avete appena scavalcato di un punto l'Arzachena che mai è stata invischiata nelle zone calde 

«Con l'Ostia non era facile fare punti e la mia ex squadra c'è riuscita perché è molto tosta specie a livello agonistico, molti pareggi fuori casa li ha ottenuti con determinazione e sono serviti per fare quei passettini utili a stare costantemente in zone alte. Come andamento il loro è senz'altro eccellente, ricordando che la squadra è stata costruita all'ultimo, solo dopo l'ufficializzazione del ripescaggio ad inizio agosto; il lavoro del direttore Zucchi nella sua costruzione e del tecnico Giorico sul campo sono stati importanti come testimonia la loro classifica per gli obiettivi stagionali che si erano posti»

Il Budoni, altra ex squadra, raccoglie molto meno di quanto fa vedere in campo

«Più o meno accade come quando c'ero io l'anno scorso, si sa che le squadre di Cerbone giocano molto bene e creano tante occasioni ma il pari con il Sora non è da buttar via, non è un avversario allo sbando come è stato etichettato tempo fa dopo che sono stati evidenziati i problemi economici. Contro di noi, ad esempio, si sono chiusi e hanno creato alcune occasioni poi noi siamo stati bravi a sbloccarla e vincerla, cosa che non è riuscita al Budoni che, invece, sta dimostrando di poter dire la sua nel finale di stagione. Il ruolino nelle ultime gare fa capire che troveranno la salvezza senza problemi»

Domenica il Budoni sarà a Selargius contro un avversario che ha saputo reagire ai problemi societari

«La vittoria a Terracina dimostra che non sono affatto morti, la squadra di Zeman è composta da giovani che stanno lottando per il proprio futuro calcistico, ha fatto doppietta Mannoni e sono molto contento perché è un amico. Le vittorie restituiscono più convinzione nei propri mezzi e il derby di domenica prossima non sarà semplice per il Budoni, certo è che le assenze in difesa dei cagliaritani potrebbero favorire Villa e Fontanella, la coppia d'attacco con più affiatamento del nostro girone»

Da giocatore e collega, cosa ne pensi della vertenza fatta da Emiliano Melis al Selargius?

«Che trovo ridicolo che il club abbia posto la condizione che la loro salvezza passi dalla rinuncia del proprio guadagno da parte del giocatore che, invece, sul campo ha realmente salvato il Selargius. Le società sono in torto se non pagano i giocatori e lo sono a prescindere dal fatto che chi la guida ora non sia colui che ha creato certi debiti. Emiliano Melis deve essere retribuito, per di più il Selargius è ancora in serie D grazie proprio ai suoi gol e alla doppietta decisiva nel playout contro il Latte Dolce»

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
8 Ritorno
Girone G