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Missione compiuta al Quartu 2000, l'allenatore-giocatore Madau: «Il doppio ruolo è complicato ma con l'aiuto dei ragazzi ci siamo salvati. Il nostro segreto? Passione e divertimento»
«Il momento più bello? La vittoria a Orroli»

Missione compiuta al Quartu 2000, l'allenatore-giocatore Madau: «Il doppio ruolo è complicato ma con l'aiuto dei ragazzi ci siamo salvati. Il nostro segreto? Passione e divertimento»

Obiettivo stagionale centrato. Il Quartu 2000 si conferma in Promozione con la solita filosofia che l'ha portata lo scorso anno a vincere inaspettatamente il campionato di Prima: passione, divertimento e amicizia. Un allenatore-giocatore, Tonio Madau, giovani bravi (Lino Carta e Michael Mura su tutti) e "senior" di sicura affidabilità (i pilastri Carta e Marci) ma, soprattutto, una società (Sebastiano Ledda presidente coi dirigenti Pino Piu e Renato Pillai) che porta avanti la stagione con i sponsor senza poter dare rimborsi spese ai giocatori, che mangiano tanta polvere al campo "Sa Cora" (quando a fianco c'è un Is Arenas inutilizzabile) e bevono la birra che non manca mai nei fine allenamento e i dopogara. «La birra nel calcio, e non solo, si affianca sempre alla buona compagnia e amicizia - precise il tecnico Madau - unisce tutti senza farne ovviamente un uso esagerato. Da noi c'era in ogni terzo tempo tutto l'anno, perché la salvezza non la si festeggia all'ultima partita ma in ogni gara della stagione». 

Tonio Madau (Quartu 2000) nelle vesti di tecnicoLa stagione dei biancoverdi era incominciata con il tecnico della promozione Claudio Meloni, dimessosi per problemi di lavoro alla decima giornata, poi c'è stato un breve interregno con Roberto Mascia prima che la società chiedesse al suo capitano e uomo più esperto di prendere per mano la squadra e tentare di mantenerla in Promozione avendo comunque un'ottima classifica: 18 punti dopo 12 giornate. «Non è stato facile assumere il doppio ruolo - confessa il 38enne Madau - perché io l'allenatore non l'avevo mai fatto e, di per sé, non è certo facile, se poi pensi che fare il giocatore è pur sempre complicato, unendo le due cose diventa tutto più difficile. Grazie però all'aiuto dei miei compagni più esperti e quelli giovani è risultato più semplice». Il bilancio è dunque positivo: «Il campionato è andato benissimo per noi, perché abbiamo ottenuto l'obiettivo divertendoci. Nell'ultima gara contro la Frassinetti ci tenevamo a vincere o comunque a fare almeno un pareggo perché, dopo la salvezza conseguita con qualche turno d'anticipo, non riuscivamo più a fare punti». L'apice è stato toccato con la vittoria a Orroli, in casa della capolista incontrastata del girone finita in Eccellenza. «Quel successo è stato un momento bellissimo per i giovani e per me allenatore - dice Madau che in carriera ha giocato in serie D a Paternò e con Selargius, Tharros e Ilva - perché ho avuto la fortuna di azzeccare qualche cambio dalla panchina che ci ha permesse di segnare due gol negli ultimi minuti. Per noi è stata una bella soddisfazione perché se vinci in un campo così importante, ancora inviolato in campionato, vuole dire che qualche valore nella mia squadra c'era». Che ha un unico e semplice segreto: «Quello di avere la passione per questo sport, la società ha poche risorse economiche ma ti dà dei valori che portano ad avere questi risultati. Ci sono dei dirigenti in società che hanno vissuto il calcio da qualche anno e che riescono trasmettere certi valori che noi anziani Marci trasferiamo ai più giovani. L'anno scorso nessuno si aspettava che potessimo recuperare immediatamente la categoria, il risultato è arrivato con la passione e sacrifici che facciamo. In Promozione e in Prima categoria, inutile nascondercelo, ci a volte vengono dati dei rimborsi importanti e allora capita che i giocatori non vadano agli allenamenti se non hanno i soldi in mano il giorno esatto dei pagamenti. Io, Enzo Carta e Marco Marci abbiamo fatto una scelta e creduto che i risultati potessero arrivare ugualmente, ci stiamo divertendo e i giovani imparano molto di più con queste basi oltre che giocare divertendosi». Se però Tonio Madau, selargino classe 1977, si toglierà la doppia veste al Quartu 2000 si saprà solo a fine estate: «La voglia di fare solo l'allenatore mi sta venendo ma è anche vero che mi piace ancora giocare e stare in campo».

Guarda l'intervista video all'allenatore-giocatore Antonio Madau

In questo articolo
Squadre:
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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