Salta al contenuto principale
Missione compiuta per l'U.S Santa Giusta, Sau: «Peccato non aver chiuso prima il discorso»
«Felice per la crescita dei nostri giovani»

Missione compiuta per l'U.S Santa Giusta, Sau: «Peccato non aver chiuso prima il discorso»

Quella conquistata quest'anno dall'U.S Santa Giusta è stata una salvezza strappata con i denti, arrivata soltanto alla trentaquattresima partita, al termine quindi di una stagione estenuante: i ragazzi allenati da mister Bobo Sau hanno infatti chiuso il campionato al quintultimo posto, ad una sola lunghezza da Lulese e Ovodda, e sono stati costretti a giocare in primis lo spareggio play-out , perso, con il Monterra e conseguentemente il triangolare con Ichnos e Burgos, piazzandosi al secondo posto.
Nell'ultimo appuntamento della stagione, che sapeva tanto di ultima spiaggia, i giallo-verdi hanno battuto la Robur Sennori, conquistando la permanenza in Prima Categoria.
Un risultato importantissimo per una squadra che ha saputo reagire alle tantissime difficoltà incontrate soprattutto ad inizio stagione e ha saputo ritagliarsi un posto importante nel torneo appena concluso: le esperienze raccolte quest'anno rappresentano sicuramente un bagaglio importante per continuare in quel processo di crescita intrapreso alcuni anni fa; le prospettive in vista del futuro prossimo sono, in questo senso, molto buone.

 

«C'è molta soddisfazionedichiara mister Sau -, è un risultato che sembrava non arrivare mai.
In campionato ci è sfuggito per un punto, nello spareggio con il Monterra invece ci è andata male.
Contro il Burgos sono risultati fatali gli ultimi secondi, ma finalmente domenica abbiamo conquistato meritatamente questa salvezza».

 

Quello dell'U.S Santa Giusta è stato un cammino costellato di difficoltà, soprattutto nel finale, ma la squadra ha dimostrato di saper soffrire e avere tutte le carte in regola, soprattutto sul piano del carattere.
«L'unico problema che abbiamo avuto quest'anno è che non siamo riusciti a chiudere prima il discorso, eravamo un po stanchi; anche l'anno scorso abbiamo disputato i triangolari, sapevamo che sarebbe stato impegnativo; la difficoltà più grande, soprattutto sul piano mentale, è stata quella di continuare ad allenarci per un altro mese.
Con il Monterra abbiamo fatto un ottimo primo tempo dove siamo andati vicino al vantaggio parecchie volte ma non siamo stati bravi a concretizzare le occasioni che ci siamo costruiti, nel secondo tempo c'è stata un po' di paura, abbiamo commesso inevitabilmente qualche errore di troppo mentre il Monterra ha giocato il tutto per tutto, in 10 minuti ci hanno fatto due gol e non siamo riusciti a rimettere la partita in carreggiata».

 

Contro l'Ichnos, alla prima uscita nel triangolare, pur vincendo per 4 a 2, il Santa Giusta ha mostrato qualche incertezza di troppo soprattutto in difesa
«In quella partita abbiamo concesso moltissimo, almeno 5 palle gol nitide, e non è da noi.
E' un po' la storia di tutto il nostro campionato: creavamo molte occasioni pericolose ma realizzavamo davvero troppe poche reti, ci è capitato più volte di sbagliare gol impossibili, proprio come è successo con l'Ichnos; al contrario gli avversari ci hanno spesso castigato alla prima disattenzione.
Contro i nuoresi volevamo la vittoria a tutti i costi, sapevamo che per noi sarebbe stata fondamentale per proseguire, eravamo consapevoli che giocare a Burgos non sarebbe stato facile».

 

Contro gli uomini allenati da Calvia la salvezza vi è sfuggita di mano negli ultimi secondi, immagino non sia stato facile ripartire dopo quella delusione.
«C'era molto sconforto in tutti noi, perchè eravamo riusciti a gestire bene la gara; ci aspettavamo di trovare un ambiente un po' caldo ma la gara è stata molto ben gestita dall'arbitro. Siamo stati molto accorti dal punto di vista tattico: non abbiamo affondato molto ma allo stesso tempo non abbiamo nemmeno concesso tanto agli avversari; a noi bastava il pareggio e siamo stati meno spregiudicati del solito, abbiamo preso un gol impossibile, sugli sviluppi di una palla persa; a tempo ormai scaduto abbiamo subito poi un calcio di rigore che poteva starci, è stata veramente una grande delusione».

 

Il tecnico si dice soddisfatto per quanto espresso dalla sua squadra in un campionato difficile come quello di Prima Categoria, considerando le condizioni critiche del gruppo ad inizio stagione.
«Il giudizio per questa annata è sicuramente positivo, veniamo da due promozioni consecutive, quindi per molti ragazzi di questo gruppo si trattava dell'esordio assoluto in Prima Categoria.
Noi avevamo allestito una squadra diversa da quella che poi ha affrontato questo campionato: nella prima settimana di preparazione abbiamo avuto cinque defezioni, senza la possibilità di rimediare; ci siamo trovati quindi con una rosa ridotta all'osso e con dei giovani da inserire in organico che erano però alle primissime esperienze.
Abbiamo avuto quindi molte difficoltà, sopratutto all'inizio, a trovare un assetto giusto; siamo stati costretti ad aspettare che il gruppo trovasse il giusto equilibrio.
Dal momento in cui abbiamo trovato l'assetto ottimale, sono arrivati una buona serie di risultati positivi, prima di incappare in un altro black-out all'inizio del girone di ritorno: ci siamo trovati così a 9 giornate dalla fine all'ultimo posto in classifica.
Da quel momento abbiamo cambiato passo, tenendo una media punti in linea con le squadre che lottavano per salire in Promozione, e siamo arrivati a sfiorare la salvezza diretta, che abbiamo mancato per un punto.
Sono molto contento dei ragazzi, soprattutto degli elementi più giovani, a cui abbiamo dato la possibilità di crescere e migliorare in un ambiente sereno; dagli allievi ad esempio è arrivato Stefano Canu, che penso sia stata una delle più belle rivelazioni di questo torneo».

 

Con la salvezza diretta mancata per un solo punto, è normale che ci sia spazio per qualche rammarico, in particolare per due sfide.
«Ci è capitato, è vero, di acciuffare qualche partita sul filo di lana, ma ci sono state due gare in particolare che abbiamo perso pur non meritandolo: quella contro il Siniscola, dove abbiamo creato una serie incredibile di palle gol e abbiamo perso uno a zero, incassando la rete decisiva nell'unica loro occasione, e poi con l'Orosei abbiamo perso al 94° in casa, pagando cara la prima e unica disattenzione.
Sono due partite che ci sono costate molto».

 

Per Sau è stata una stagione importantissimo, che ha permesso al tecnico di crescere sotto diversi aspetti, primo fra tutti per quanto riguarda la gestione della rosa.
«Ho imparato che nel calcio, soprattutto quando si allenano ragazzi giovani, bisogna avere pazienza, dare loro il tempo per lavorare.
Abbiamo cambiato molto rispetto all'anno passato, ma son felice che molti ragazzi si siano rivelati decisivi».

 

Il futuro dell'allenatore sarà, con tutta probabilità, ancora a tinte giallo-verdi.
«Io sono qui a Santa Giusta da 3 anni, sono già tanti, perchè si rischia di creare una sorta di apatia.
Vedremo comunque di sederci attorno ad un tavolo con il Presidente per analizzare la situazione: con lui ho un ottimo rapporto, che va oltre il calcio. Cercheremo sicuramente di trovare la soluzione migliore per il Santa Giusta, ma credo che ci siano le condizioni per continuare almeno un altro anno insieme».

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
Girone C