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Muravera-Castiadas, sfida totale per il primato: il Sarrabus sogna la serie D
Domenica il derby, 2 punti di distacco tra le due

Muravera-Castiadas, sfida totale per il primato: il Sarrabus sogna la serie D

Prima contro seconda, Muravera e Castiadas separate da due punti dopo 26 giornate. Il derby di domenica sta infiammando il Sarrabus, mai con due squadre contemporaneamente così in alto in Eccellenza. La rivalità ai massimi livelli tra i due club che nell'estate del 2013 avevano anche pensato di unire le forze per tentare insieme la scalata alla serie D sotto il nome di Costa Rei.

Muravera e Castiadas con i tecnici Senigagliesi e ZacchedduTutto nasceva dal fatto che Saverio Onano - storico presidente del Castiadas - lasciava la società biancoverde per approdare a quella di Giampaolo Aresu ma, con la proprietà passata nelle mani di Pierpaolo Più, si è rinnovata la sfida tra i due club rinfocolando una rivalità a suon di risultati. Il Muravera ha 54 punti, il secondo miglior attacco con 54 reti fatte dietro al Castiadas che ne ha segnate 58 al pari del Latte Dolce e di punti ne ha 52. Gialloblù e biancoverdi hanno subìto entrambi 27 gol, terze migliori difese dopo quelle di Ploaghe (20) e Lanusei (23). La capolista ha la più importante striscia positiva del campionato con 16 risultati utili di fila, non perde infatti dal derby d'andata a Castiadas conclusosi 4-1. Due grandi squadre che hanno vinto finora 17 partite su 26 e che si giocano il primato, ma arrivate così in alto con percorsi diametralmente opposti. E se il Castiadas è stata la prima squadra del Sarrabus ad approdare in serie D, con l'allora presidente Onano nel 2009-10 con il ripescaggio dopo gli spareggi playoff e con in campo i vari Concas, Mirko Onano e Dessena ora in gialloblù, il Muravera è stata la prima sarrabese a vincere una Coppa Italia di Eccellenza, nel 2012-13 quando la stagione fu iniziata da Zaccheddu in panchina e poi sostituito con Oliveira.

 

MURAVERA

Ha mantenuto l'intelaiatura della squadra che lo scorso anno chiuse al sesto posto con Luis Oliveira in panchina, affidandosi a Stefano Senigagliesi di ritorno dopo due stagioni passate nelle Marche. L'ex tecnico di Villacidrese e Tortolì era uno dei papabili alla panchina dello stesso Castiadas. Pochi innesti ma importanti come il portiere Manis, il centrocampista Sogus e il '95 Porru. Poi alcune scommesse tra i fuoriquota, tutte vinte, come quelle del '97 Vercelli (ex Allievi del Club San Paolo) e del '95 Cotza (di rientro dal prestito al Barumini col quale segnò 21 gol in Prima). Dopo tre gare l'addio improvviso di Manis passato al Budoni, sostituito con l'ex Selargius Goio; a fine settembre l'arrivo di Giandon in difesa, poi lasciato partire a dicembre. Nessun arrivo nel mercato di riparazione, nessun innalzamento del budget ma la convinzione di aver quadrato il cerchio con gli elementi a disposizione. I risultati lo testimoniano, la crescita della squadra e del gioco c'è stata: Nurchi è il bomber principe con 23 reti, Dessena è in gran forma dopo l'infortunio che l'ha tenuto fuori due mesi, Sogus ed Ezeadi sono un muro a centrocampo, in difesa giganteggia Chessa e fa bella figura chi ci gioca al fianco sia esso Todde o Cabras o Maccioni. L'unica novità, con l'inizio del 2015, è stata l'acquisto del portiere Arrus, lasciato libero proprio dai cugini: fondamentale il suo arrivo nel momento in cui Goio era stato espulso a Gavoi nella prima gara del 4 gennaio. Le tre gare in una settimana, in corrispondenza dell'inizio dell'anno nuovo, è stato il momento più difficile dei gialloblù degli ultimi 4 mesi, tre pareggi di fila e vetta persa, Onano fuori per infortunio, Nurchi che salta una gara e mezzo e tuttora non ha ancora smaltito le scorie del trauma cranico avuto nella gara pre-nataliza col Ghilarza. Le ultime sei vittorie consecutive danno invece il senso di una ritrovata marcia spedita proprio nel momento cruciale del match. Può anche sfruttare il calendario perché dopo il derby ha sei punti in tasca incontrando il Porto Torres e riposandosi col Sanluri.

 

CASTIADAS

L'anno scorso aveva scelto una linea di continuità confermando il tecnico Marco Piras ed impostando una stagione alla ricerca di una salvezza tranquilla ottenuta con un bel girone di ritorno (20 punti nelle prime 10 gare dopo il giro di boa). L'estate scorsa il tecnico cagliaritano decise di non continuare l'avventura sulla panchina biancoverde e il club biancoverde pensò inizialmente di affidarsi a Marco Cossu prima di chiamare Giampaolo Zaccheddu alla guida di una squadra rivoluzionata dal nuovo diesse Leo Costa con innesti importanti sia negli "anziani" - Emiliano e Federico Melis, Porcu, Mesina, Sarritzu, Usai, Asunis, Massessi, Arrus, Farci - che nei fuoriquota - Corongiu, Chiarelli, Cabras, Frau, Corda, Tosi - mantenendo in rosa pochi superstiti come il portiere di riserva Puddu, il difensore Boi e il fuoriquota Orrù. Partenza stentata per i tanti infortuni, poi la bella risalita con l'esplosione di Mesina e dei fuoriquota Frau, Corda e Tosi ma, soprattutto, col ritorno in campo di due giocatori bravi ed esperti come Porcu ed  Emiliano Melis. La squadra si è amalgamata in fretta anche se a dicembre c'è stata un'altra razione di mercato: via Arrus e Farci, dentro Volpe, lo spagnolo Martinez (un ritorno) e il baby Satta. Con l'anno nuovo è arrivata pure la vetta, persa tre domeniche fa dopo il ko col Lanusei che arrestava un'importante striscia di 12 risultati utili (10 vittorie e 2 pareggi). Ora la possibilità di riprendersi il prima con un controsorpasso, la squadra ha sfornato una prestazione convincente contro il Taloro al di là del roboante 6-0 che ha visto un Mesina in palla sottorete e di nuovo in testa alla classifica cannonieri con 24 reti, un Emiliano Melis già a quota 11 gol e un Martinez cui la panchina comincia a stargli stretta. 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
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