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Ploaghe e Latte Dolce, la finale o mai più, Cirinà e Paba: «Sarà una gara aperta e con gol, come nelle 4 sfide di questa stagione»
I due tecnici in vista dello spareggio di domenica

Ploaghe e Latte Dolce, la finale o mai più, Cirinà e Paba: «Sarà una gara aperta e con gol, come nelle 4 sfide di questa stagione»

La sfida è tra una matricola e una reduce da una retrocessione dalla serie D ma    hanno la stessa voglia e ambizione di andare/ritornare nella quarte serie del calcio. Ci provano con i rispettivi allenatori, Ivan Cirinà e Massimiliano Paba, tra i migliori giovani che la Sardegna panchinara sta esprimendo in questi anni: il primo conosce le insidie e i vantaggi di una semifinale da giocare in casa, visto che l'anno scorso col suo Taloro fece visita al Porto Corallo che potè giocare per due risultati su tre; il secondo arrivò dritto in finale col Fertilia e sa cosa lo aspetta se dovesse spuntarla in questo primo turno. Domenica a Codrongianos (inizio gara alle 16) si rinnova l'appuntamento tra Ploaghe e Latte Dolce, che hanno chiuso al terzo e quarto posto la stagione regolare staccate di un solo punto (71 a 70). Si tratta della quarta sfida stagionale dopo le due gare di Coppa Italia,che hanno visto vincere Paba per due volte, e le due di campionato, con Cirinà vincente all'andata e poi non soccombere al ritorno. Una sfida giocata domenica scorsa, ma a Ossi, che ha visto il Latte Dolce andare sul doppio vantaggio nei primi 12' con Panai e Usai e rimontare il Ploaghe con Pulina e Piredda già prima dell'intervallo. Se nei playoff si ripetesse un risultato di parità al 90' e fosse pure confermato al termine dei supplementari passerebbe in finale la squadra meglio piazzata nella stagione regolare.

Ivan Cirinà e Massimiliano Paba rispondono a 5 domande in vista della sfida-verità di domenica:

 

Dopo una lunghissima stagione ecco i playoff, come ci arrivate e cosa rappresentano?

C: «Ci arriviamo benissimo sia fisicamente che mentalmente. Questo era l'obiettivo di inizio stagione, entrare tra le prime 5, e l'abbiamo centrato chiudendo terzi. Un'annata molto positiva, abbiamo la miglior difesa e un discreto attacco, la squadra ha seguito alla grande tutto il lavoro fatto. I playoff per Ploaghe rappresentano il massimo risultato di tutti questi anni di continua crescita ma non un punto di arrivo perché il presidente è molto ambizioso, noi ci proviamo a fare ancora meglio e va riconosciuto ai miei giocatori che hanno portato il nome del paese in modo positivo in tutta la Sardegna»

P: «Ci arriviamo molto bene perché siamo in salute e dopo aver gestito bene le risorse in questo finale di campionato. Abbiamo recuperato un po' di infortunati e non ci sono squalificati, siamo reduci da un grande girone di ritorno, chiuso con sei punti in più rispetto all'andata. Siamo consapevoli della nostra forza e fiduciosi. I playoff  rappresentano un grande traguardo per un Latte Dolce profondamente cambiato nella gestione tecnica e nella rosa, abbiamo impiegato un po' di tempo per trovare i giusti automatismi, ma ora ce la giochiamo alla pari con tutti»

 

Nei playoff si rivedrà qualcosa della gara di domenica scorsa o sarà completamente diversa?

C: «Le partite con il Latte Dolce tra campionato e Coppa Italia sono state tutt'e 4 molto simili. Io e Massimiliano Paba giochiamo in modo propositivo facendo al meglio la fase offensiva, infatti la sfide sono state sempre ricche di gol ed emozioni. All'andata finì 3-2 all'ultimo minuto, al ritorno 2-2 tutto nel primo tempo, alla fine vengono fuori delle belle gare, molto interessanti. Questa volta la posta in gioco è molto alta, il pareggio è dalla nostra parte ma giocheremo per vincere sennò commetteremo un grosso sbaglio. Non vedo l'ora che sia domenica per giocarla»

P: «Non c'è tanto da inventare dal punto di vista tattico, sono due squadre molto forti che si conoscono troppo bene e hanno ben poco da nascondere. Sarà una gara molto simile a quella di domenica scorsa e alle altre precedenti perché i sistemi di gioco sono quelli, ci sono valori tecnici equivalenti, entrambe possono vincere e l'andamento della gara sarà segnata da un episodio e dalla giocata di un singolo. Sarà una bella gara, giocata a viso aperto perché noi e loro ci teniamo a vincere ma dal punto di vista del pronostico loro saranno favoriti se non altro per avere il vantaggio di poter giocare per due risultati su tre» 

 

Cosa temere degli avversari o punti di forza?

C: «È tra le migliori del girone, una squadra forte in ogni reparto, bravissimi nei "grandi" e nei fuoriquota visto che hanno probabilmente il miglior settore giovanile della Sardegna dal quale poter attingere ogni anno. In particolare temo la fase offensiva con giocatori come Usai, Sias, Panai supportati da centrocampisti dal gol facile come Ruggiu e Piga e un regista come Mereu; hanno il miglior attacco del girone e quello è il loro punto di forza. Meritano grande rispetto ma abbiamo le armi per far male»

P: «È una squadra compatta in tutti i reparti, la difesa è molto forte ed è la meno battuta del campionato ma il reparto avanzato, composto da giocatori come Falchi, Pulina, Cherchi e Carboni che possono inventare e risolvere la gara in ogni momento, è quello che temo in particolar modo; lì davanti hanno una qualità fisica e tecnica molto importante. Ma noi abbiamo la seconda difesa meno battuta nel ritorno, il miglior attacco del campionato. Se abbiamo mandato in doppia cifra 4 giocatori e ben 14 a rete vuol dire che c'è un sistema di gioco importante e che non viviamo sulla vena del bomber di turno»

 

Giusta la vittoria del Muravera? E il salto del Lanusei cosa rappresenta?

C: «Dopo 34 partite vince sempre la più forte, poi in un campionato ognuno può recriminare su un qualcosa. Il Muravera è stato il più continuo, nei momenti di difficoltà ha tenuto botta e poi ha fatto 20 risultati utili di fila. Con noi ha perso e, a tre giornate dalla fine, poteva essere un episodio decisivo a livello psicologico specie dopo l'aggancio del Castiadas ma è stata brava a tenere la calma e vincere gare importanti come quelle col Fertilia e, soprattutto, col Lanusei; perciò bisogna tributare loro un grande applauso. Il Lanusei, secondo me, come uomini era la più forte del campionato, a gennaio ha fatto la scelta giusta di puntare tutto sulla Coppa Italia e questo si è rivelato un asso nella manica; la società è sana e forte, complimenti al mister Francesco Loi e al diesse Fabio Piras, bravissimo nel costruire le squadre. Può ben figurare in serie D, avere più squadre sarde in un campionato nazionale darà maggiori sbocchi e visibilità ai giocatori isolani»

P: «Il Muravera ha vinto e facciamo i complimenti per il loro storico traguardo raggiunto, ma poteva vincere anche il Castiadas oppure il Plaoghe e lo stesso Latte Dolce. Nei successi c'è anche quel pizzico di fortuna che può fare la differenza, la squadra di Senigagliesi è molto forte ma non più delle altre che sono arrivate a pochi punti da lei. Sono molto felice della promozione del Lanusei perché, nonostante abbiano avuto qualche battuta a vuoto in campionato, è una grande squadra che ha meritato la promozione in serie D entrando dalla porta principale; non parliamo di un ripescaggio ma di un diritto acquisto per il fatto che le altre semifinaliste di Coppa Italia hanno vinto i rispettivi campionati. Per loro è stata un stagione importante e i meriti vanno alla società, ai giocatori e al tecnico»

 

Alla fine cosa è mancato per non competere per il primo posto?

C: «A livello tecnico avevamo tutte le carte in regola per primeggiare, le prime 4-5 se la sono giocata alla grande; per vincere contribuiscono tanti fattori, a noi è anche mancata, a livello societario, un po' di esperienza del campionato, siamo una matricola d'altronde. Se ci fosse stato un sostegno superiore dall'ambiente circostante forse avremmo grattato quei punticini per essere al primo posto, tutto questo servirà da esperienza ma ciò non toglie che tenteremo già con questi playoff di fare il grande salto»

P: «Una concomitanza di cause tecniche. Abbiamo pagato all'inizio il fatto di dover ricostruire la squadra impiantando un sistema di gioco diverso da quello della vecchia gestione, con abitudini che ho dovuto cambiare in campo e fuori. Abbiamo perso giocatori importanti come Andrea Mura, Garau, Delrio, Derudas, Mannoni e recuperare chi veniva da una retrocessione; senza dimenticare che non avevo nessuno dei fuoriquota che avevano giocato in serie D come Masala andato al Genoa, Ravot passato all'Olbia, Gambella che ha smesso di giocare, Satta e Congiu non più under. Coi fuoriquota siamo ripartiti da zero, pescando dalla squadra Allievi e senza alcuna esperienza, siamo stati bravi a saperli aspettare con risultati che ci stanno ripagando perché Fideli è andato in Nazionale Dilettanti, Panai ha segnato 15 gol in Eccellenza, altri tre giocatori sono nelle Rappresentative regionali. In prima squadra ho fatto esordire 9 giocatori delle giovanili, la valorizzazione dei ragazzi è sempre alla base del programma del Latte Dolce, società sempre presente in ogni sua componente. Sono numeri importanti ma per farli crescere c'è voluto del tempo e nei mesi iniziali abbiamo pagato pegno con qualche risultato negativo. L'andata è stata positiva ma non entusiasmante, se avessimo avuto lo stesso ritmo del girone di ritorno avremmo vinto il campionato» 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna