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Presentato Moestafa El Kabir "il nuovo Zlatan": sarà all'altezza del suo soprannome?
A chi somiglio? «Ogni giocatore è unico»

Presentato Moestafa El Kabir "il nuovo Zlatan": sarà all'altezza del suo soprannome?

A chi somiglio? «Nessun giocatore è simile a un altro». Se conosco Miccoli? «Di nome»; lo schierava giocando con la Playstation.

Il nuovo acquisto del Cagliari Moestafa El Kabir è finalmente stato presentato alla stampa - Il primo luglio, presso il Cagliari Point di Viale La Playa, l’attaccante marocchino naturalizzato olandese ha rilasciato le sue prime dichiarazioni. Complice un traduttore, dato che il giocatore non parla ancora l’italiano, Moestafa ha risposto alle domande rivoltegli dai giornalisti con sicurezza e decisione. Alla prima domanda, su quale sia lo spirito con cui intende affrontare l’esperienza italiana, parte in quarta dichiarando che farà «il meglio per farsi rispettare e fare bene». Del campionato italiano, «uno dei migliori al mondo”, conosce, naturalmente, e segue i grandi club. Aveva sentito parlare anche del Cagliari: sapeva bene che la sua nuova squadra si accinge all’ennesima stagione nella massima serie. Un dato importante per Moestafa, che nell’ultima esperienza ha vestito i colori del Mjällby, nella lotta per la permanenza del club nella prima divisione svedese.

Moestafa El Kabir: l'attaccante è stato presentato alla stampa

E cade subito la domanda sulle presunte dichiarazioni del giocatore contro l’Helsingborg: dopo il match contro la squadra svedese, lo scorso aprile, secondo la stampa El Kabir si sarebbe lasciato sfuggire pesantissime offese contro la società avversaria, i tifosi e persino la città. Ribatte dichiarando che spera che i giornalisti italiani siano migliori di quelli svedesi, che hanno frainteso le sue dichiarazioni e riportato parole che lui mai si sarebbe sognato di pronunciare (va ricordato che a causa delle sue presunte dichiarazioni contro il club svedese, il giocatore fu minacciato di morte).

Non cerca somiglianze con i colleghi dei campionati europei, o di quello italiano - «nessun giocatore è simile a un altro», e a chi gli chiede di descriversi come atleta risponde che non ama parlare di sé. I giornalisti riescono a strappargli due nomi: quelli dei giocatori secondo lui più forti e determinanti, in senso assoluto e per la serie A. Ed ecco che senza la minima esitazione cita Leo Messi e Zlatan Ibrahimovic. Del secondo Moestafa, per la sua militanza nel campionato svedese, ha preso il soprannome: conosciuto come “il nuovo Zlatan” le sue caratteristiche sono la velocità, l’intensità di gioco e la possibilità di dare una mano in fase di finalizzazione del gioco: il suo ruolo, dichiara, è quello di seconda punta. Ad annunciare l’ufficialità dell’acquisto, con un contratto quadriennale, fu proprio il presidente Cellino che dichiarò che se El Kabir «avesse fatto a Cagliari la metà di quello che ha fatto in Svezia ci sarebbe stato da divertirsi». E dalla stampa la domanda arriva diretta: «Ci divertiremo? » El Kabir risponde che è quello che cercherà di fare, nella speranza di ripagare la fiducia e la scelta del presidente. È cosciente di dover lavorare duro per guadagnarsi il posto da titolare perché ormai, secondo, lui «in ogni squadra bisogna lottare” e dovrà farlo lui così come i suoi compagni. Quando gli chiedono se vede il Cagliari come un possibile trampolino per una sua eventuale convocazione in nazionale dichiara che pensa solo a giocare bene, il resto viene da sé, e lui, marocchino naturalizzato olandese, potendo ancora optare tra la nazionale della terra che l’ha visto nascere e quella in cui è cresciuto (è arrivato in Olanda con solo venti giorni di vita) sceglierebbe la nazionale marocchina: in Mustafa Hadji vede il giocatore connazionale più forte di tutti tempi.

Dei suoi nuovi compagni conosce Radja Nainggolan - potendo comunicare tra di loro in olandese è stato il suo primo interlocutore, il capitano Conti e Andrea Cossu, che gli ha dato il benvenuto nel Cagliari. E proprio insieme a Cossu e Pisano, El Kabir si sta allenando da alcuni giorni, sotto la guida del preparatore atletico rossoblù Giovanni Andreini. Fugati, quindi, i dubbi sulla condizione fisica di El Kabir, reduce da un problema muscolare verso il finale della stagione.

Con la cifra raggiunta di 15 reti in 33 gare, durante la stagione scorsa, la maggior parte siglati col piede destro, e una discreta propensione all’assist, sorge spontaneo chiedergli quanti gol ha in programma di realizzare la prossima stagione risponde. «Non ve lo dico» replica sorridendo Moestafa che dichiara che Cagliari gli piace, «soprattutto la spiaggia». All’ultimissima domanda, quella con cui un giornalista gli chiede se conosce Fabrizio Miccoli e se pensa di somigliargli, El Kabir sorride ancora e sfodera la riposta migliore: «il nome lo conosco» e poi candidamente dice di averlo schierato titolare giocando con la Playstation.

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2010/2011
Tags:
Intervista