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Intanto tiene banco il caso Salis

Sa Terza, il fair play di Delogu: «Nel calcio certi atteggiamenti dovrebbero essere normali»

A Bitti, sponda bianco-blù, il morale è molto basso: nonostante l'ottimo campionato disputato da Sa Terza, due domeniche fa ad Oniferi la serenità della società di Alessandro Pala è stata sensibilmente compromessa; nessuno si sarebbe aspettato infatti un comunicato così duro da parte del giudice sportivo nei confronti di Stefano Salis, squalificato incredibilmente sino al 31 dicembre 2015.
Una pena esemplare, ma che non rispecchia la verità.

Ad Oniferi fa caldo, partita di fine stagione tra due squadre che hanno poco da chiedere al campionato.
La gara, decisamente tranquilla, è diretta dal sign. Chaled Bakhi della sezione di Sassari: le due compagini si divertono, dopo un ottimo avvio degli ospiti sono però i padroni di casa a condurre per 2 a 1.
A metà del secondo tempo, il fattaccio: in seguito ad un mancato intervento da parte dell'arbitro, Salis, autore del momentaneo pareggio, e conosciuto per i suoi trascorsi ad ottimi livelli con le maglie di Torres, Sion, Nuorese, Bittese e Siniscola, protesta col direttore di gara, che in risposta lo manda sotto la doccia prima del tempo.
Il diverbio dura pochissimo, con un rapido botta e risposta tra lo stesso Salis e l'arbitro.

A fine partita il tesserato si presenta dal direttore di gara per porgere le sue scuse: si trattava di una protesta che probabilmente poteva essere evitata, ma sicuramente non più grave di quelle che normalmente si vedono nei rettangoli di gioco ogni domenica.

La vicenda sembra archiviata, ma il comunicato pubblicato il giovedì ha il peso di una vera e propria mazzata, con il calciatore che viene squalificato per un anno e otto mesi; una vera e propria beffa sportiva per tutti coloro, avversari compresi, che hanno assistito alla scena.
Nel referto arbitrale si denuncia, oltre alle frasi discriminatorie, un fantomatico colpo inflitto da Salis all'arbitro; un fatto grave ma che non si è verificato, quindi falso.
Il giocatore e la società, profondamente umiliati dall'accaduto, presenteranno un ricorso affinché si faccia giustizia.
Una brutta storia insomma, che ha turbato, non poco, i ragazzi allenati da mister Canu, che domenica sono scesi in campo nella sfida contro il Tuttavista con un'enorme voglia di vincere per dedicare la vittoria ad un compagno colpito non solo come calciatore ma soprattutto come persona.

A Bitti la sportività e la cultura calcistica sono sempre stati dei valori cardini: un paese di poco meno di 3000 residenti in cui il pallone riveste un ruolo fondamentale, con due società, una in Promozione ed una appunto in Seconda Categoria, una scuola calcio e tantissimi appassionati che seguono ed appoggiano le due compagini con tanti sacrifici e che ora vedono la loro immagine macchiata e compromessa.
Proprio domenica, per l'appunto, si è avuta l'ennesima conferma del grande fair play dei bittesi: nel finale del primo tempo, con il risultato in parità, Brundu e il portiere avversario Ruiu entrano in contatto, uno scontro violentissimo in cui ad avere la peggio è stato il numero uno ospite; la sfera nel frattempo termina sui piedi dell'attaccante Alessandro Delogu che, con la porta spalancata, decide di depositare la palla in fallo laterale; un grande gesto di fair play accompagnato dalla standing ovation di tutto il pubblico presente alla gara.

«Mi è venuto spontaneo comportarmi così, nel calcio questi atteggiamenti dovrebbero rientrare nella normalità – dichiara Delogu -, ma la verità è un'altra: purtroppo non sono atteggiamenti molto diffusi.
Avevo la possibilità di segnare ma ho preferito buttare la palla fuori dal campo, considerando che due giocatori erano in terra.
La lealtà
– continua - per me è sempre stato un valore importante, una costante che mi ha accompagnato in tutti questi anni, sin dall'inzio; penso di averlo dimostrato diverse volte, non solo domenica».

 

Ruiu e Brundu usciranno malconci dal terreno di gioco, con Delogu che più tardi segnerà il gol del vantaggio nel secondo tempo, una doppia vittoria insomma che premia la sportività del giocatore e della società. Il caso Salis tiene ovviamente ancora banco e cozza drasticamente con l'atteggiamento abituale de Sa Terza, come evidenziato appunto domenica.
Delogu dice la sua a proposito:
«Tutti noi sappiamo che quanto riportato dall'arbitro è una bugia; ci sono tantissimi testimoni, compresi i giocatori dell'Oniferese, che possono confermare l'innocenza di Salis».

 

Il club e i compagni si stringono attorno al calciatore finito suo malgrado nell'occhio del ciclone.
«Aspettiamo l'esito del ricorso, noi tutti speriamo che la vicenda si risolva nel migliore dei modi, è un'ingiustizia»

 

Intanto, mancano 180' alla fine del torneo: per Delogu è tempo di tirare le somme:
«Siamo partiti benissimo, con grande concentrazione; il girone d'andata è stato veramente ottimo, abbiamo confermato i progressi evidenziati nell'ultima parte del campionato scorso, anche se è arrivata la retrocessione.
Sono convinto che comunque c'era la possibilità di fare qualcosa in più, probabilmente ci siamo rilassati troppo nel momento decisivo».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
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