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Senigagliesi ritrova la Sardegna e il Muravera: «Ringrazio la società per la chiamata, in campo ci divertiremo»
Due anni fa lasciò per stare con la moglie malata

Senigagliesi ritrova la Sardegna e il Muravera: «Ringrazio la società per la chiamata, in campo ci divertiremo»

La Sardegna è la sua seconda casa, Muravera è la sua seconda vita. Stefano Senigagliesi riparte professionalmente sedendosi sulla panchina dei sarrabesi dopo una parentesi di vita dolorosa che l'ha visto perdere, neanche un anno fa, la compagna della vita per via di un male incurabile. Il tecnico di Osimo, nel marzo del 2012, decise di lasciare il club sarrabese (leggi l'articolo) per essere al fianco della compagna in lotta contro una di quelle malattie che ti lascia poche speranze, una scelta che ricordò quella fatta da Cesare Prandelli nel 2004 quando lasciò la guida della Roma. Una battaglia fatta di cure, operazioni, viaggi in Francia in strutture specializzate, che andava comunque combattuta e che ha permesso che quei pochi mesi di vita si allungassero fino ad un anno e mezzo. Ora, come capitò all'ex ct azzurro, c'è un nuovo cammino di vita da intraprendere che per Senigagliesi è fatto di un ritorno a Muravera e a Costa Rei per allenare e lavorare: «Devo fare un enorme ringraziamento alla società Muravera, che mi è stata sempre vicino in questi anni per me dolorosi e che ora mi sta dando la possibilità di riprendere ad allenare. Avevo altre proposte ma per me ce n'era solo una da accettare, quella del Muravera. Sono tornato a casa». Il ritorno al club gialloblù è anche un ritorno nell'Isola per il tecnico marchigiano che ha allenato le giovanili del Cagliari e le prime squadre di Ilvamaddalena, Villacidrese e Tortolì oltre che del Muravera: «Conosco la Sardegna da 15 anni e adoro i sardi e il loro carattere. Sono inizialmente diffidenti perché vogliono prima conoscerti, poi si aprono e ti danno il cuore». Da un mese Senigagliesi lavora a Costa Rei e ogni giorno lo sta passando dedicandosi alla composizione della squadra che affronterà il prossimo campionato di Eccellenza.

 

Stefano Senigagliesi, al Muravera dopo l'addio nel 2012Il 7 agosto parte la vostra stagione 

«Non vedo l'ora di iniziare, ho già incontrato tutta la squadra e ho notato subito un affiatamento che mi fa ben sperare»

Che squadra avete costruito?

«Una squadra giusta, nel pieno rispetto di tutti gli equilibri, da quello del budget societario a quello tecnico con la conferma di gran parte della rosa dello scorso e con gli innesti di quei giocatori come Manis, Porcu, Sigismondo e Porru che mancavano per completare la rosa»

Ma il Muravera può realmente definirsi completo o farà qualche altra operazione di mercato? 

«Io sono molto soddisfatto della rosa che mi ha messo a disposizione la società. Si può sempre migliorare ma questo lo dirà il lavoro che faremo durante la preparazione e poi il campo con le gare di Coppa Italia e di campionato»

Prematuro fare proclami ma che campionato disputerete?

«Col mercato ancora aperto è difficile stilare griglie di partenza. Io dico che il Muravera è già una squadra, che giocherà per divertirsi e per superarsi giorno dopo giorno, mostrando orgoglio e voglia di arrivare. Il destino di un campionato dipende poi da tante altre componenti, in certe annate si è più sfortunati o soggetti a più infortuni, però io sono sicuro che faremo bene, i primi segnali sono buoni»

Avete tenuto i migliori e, soprattutto, il capocannoniere Nurchi

«Di Sergio me ne hanno parlato tutti bene, dirigenti, suoi compagni di squadra e avversari, io l'ho conosciuto come persona ed è un ragazzo con la testa a posto. Per fortuna, però, il Muravera è fatto non solo di Nurchi ma di altri bravissimi giocatori, ognuno dei quali dovrà dare il massimo e migliorarsi sempre più»

Tra i colleghi in panchina ci sarà anche Renato Marini che ha appeso le scarpe al chiodo per guidare il Calangianus

«Renato è uno dei più forti giocatori che abbia mai allenato, uno che dà sempre il massimo per l'allenatore e la squadra in cui gioca. A 40 anni è stato protagonista assoluto della salvezza del Calangianus, per me avrebbe potuto giocare ancora in Eccellenza ma sono sicuro che farà bene anche da allenatore perché manterrà le qualità che aveva da calciatore, cioè umiltà e professionalità»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna