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Seconda categoria
Il presidente Congiu vero artefice della vittoria

Seulo si gode l'impresa, Pillai: «Con questi giocatori fantastici, tutto è possibile; ora godiamoci la festa»

Vincere, è vero, non è mai facile, ma avere a disposizione una vera e propria corazzata aiuta, e non poco. Domenica scorsa il Seulo ha conquistato matematicamente la vittoria del campionato e l'approdo, storico, si tratta di un traguardo inedito nella storia del club, in Prima Categoria, ma diciamo pure che il risultato, ora che la scaramanzia non è più un problema, non è mai stato seriamente messo in discussione: troppo il divario tecnico-tattico tra la capolista, in testa sin dall'avvio del torneo, e il resto delle rivali, che si sono dovute arrendere di fronte ad una dimostrazione di forza a tratti imbarazzante, e i numeri, eccezionali, sono li a confermarlo: uno su tutti, le 130 reti realizzate in 30 partite, un record stratosferico destinato a lievitare ulteriormente, con 180' ancora a disposizione.
Il tecnico dei bianco-rosso-neri, Giuseppe Pillai, si gode al massimo questa vera e propria impresa: il suo ruolo è stato fondamentale, perchè è riuscito a far convivere, tra tante problematiche, le mille anime di un gruppo formidabile, che sotto la gestione attenta dell'allenatore ha saputo esprimere il meglio delle proprie enormi potenzialità.

 

«Eravamo consapevoli – ammette Pillai – che questa squadra avrebbe potuto vincere il campionato, ma la pressione che si è venuta a creare attorno a noi, con il passare delle giornate, è stata difficile da gestire.
Alcune assenze pesanti, al rientro dopo la sosta per le festività natalizie, per infortunio, oltre a qualche cessione illustre nella sessione invernale di mercato ci hanno complicato un po' la vita; ci è capitato di lasciare qualche punto di troppo per strada, soprattutto per un approccio sbagliato agli impegni, ma siamo riusciti ad archiviare in maniera indolore questa piccola crisi».

 

I numeri raccontano di una compagine che sino a questo momento, a due turni dal termine, è caduta soltanto tre volte:
«La sconfitta contro l'Allai è giusta e meritata, ci hanno messo in grossa difficoltà, gli unici a farlo, forse, in tutto l'arco del campionato; per quanto riguarda le altre due gare perse, non siamo entrati in campo con la mentalità giusta, troppa convinzione delle volte fa male».

 

Il Seulo ha disputato un campionato a parte: nessuna delle inseguitrici è riuscita realmente ad intralciare la vostra corsa verso la vittoria.
«Ci tengo però – precisa il tecnico - a fare un applauso alla Freccia Mogoro: hanno disputato un grandissimo campionato, senza mollare mai la presa, anche se contro di noi hanno perso entrambe le sfide».

 

Per l'allenatore, nonostante l'apparenza, le difficoltà sono state molteplici:
«E' difficile mantenere la concentrazione al massimo, soprattutto quando vinci così tanto. In più, il nostro gruppo era diviso in tre tronconi: a Cagliari, nell'iglesiente e a Seulo; spesso ci capitava di allenarci tutti assieme soltanto una volta a settimana».

 

Il grandissimo valore degli interpreti a disposizione ha aiutato Pillai a gestire al meglio una situazione piuttosto complicata.
«Quando hai in rosa giocatori del calibro di Chicco Trogu, Tore Boi e del capitano Luca Ghiani è tutto più facile. E' giusto spendere qualche parola in più per quest'ultimo, ha disputato una stagione incredibile, ma purtroppo per noi, penso che smetterà con il calcio giocato: non posso ancora dirlo con certezza, in questo senso non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale, ma le sensazioni sono queste, me l'ha fatto capire più di una volta».

 

Tra artefici di questo successo, c'è sicuramente il presidente Luca Congiu:
«Merita l'applauso più grande: nonostante la giovane età, ha dimostrato tanta passione e competenza; i suoi sacrifici sono risultati fondamentali, nonostante i suoi problemi è sempre stato vicino alla squadra, senza mai farci mancare niente».

Siete stata la squadra, al pari del Samassi, nel girone C, che ha messo assieme i risultati più clamorosi:
«Il Samassi del mio amico Nicola Agus però scendeva dall'Eccellenza, avevano tutte le carte in regola per stravincere il proprio girone. Il nostro discorso era leggermente diverso, ma con giocatori come Trogu, Tore Boi e Jacopo Boi diventa tutto possibile, anche se mantenere la vetta per tutto l'anno è pesante, soprattutto quando sei costretto a giocare in campi anche molto ostici e pesanti, contro avversari che si chiudono e impostano la partita soltanto sull'aspetto fisico.
Sapevamo comunque cosa ci aspettava, e abbiamo impostato in maniera specifica il nostro lavoro sin dai primi giorni di preparazione».

 

I centotrenta gol all'attivo descrivono alla perfezione l'atteggiamento ultra-offensivo del Seulo:
«Sono tantissimi, e mancano ancora due partite da giocare: un record non solo per la Seconda Categoria, ma anche a livello regionale, se non oltre. Ho cercato di dare una impronta ben precisa alla squadra già dalle amichevoli di agosto, optando per il modulo che fosse più adatto per le caratteristiche dei nostri attaccanti e dei nostri centrocampisti».

 

Tra il tecnico e la comunità di Seulo è nata un'intesa perfetta, destinata a proseguire ancora:
«Lo dico da cagliaritano: mi sono sentito a casa mia, una sensazione bellissima, impagabile. E' stato bello vedere tutto il loro entusiasmo, si tratta di un paese fantastico, composto da gente che ti riempie di affetto e ti aiuta in tutti i modi».

 

All'orizzonte, il campionato di Prima Categoria, in cui arrivate con un biglietto da visita di tutto rispetto:
«Teniamo i piedi per terra, e non dimentichiamo che ci sono ancora due partite da giocare, più una festa da vivere assieme al paese: questi tifosi se la meritano, ci hanno seguito anche nelle trasferte più impegnative, è il minimo che si possa fare nei loro confronti.
Per il momento, posso solo dire che cercheremo di migliorare ancora, e di arrivare pronti all'appuntamento che ci aspetta l'anno prossimo, vogliamo ripeterci, ma ovviamente non sarà facile».

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
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