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Pablo Gutierrez, difensore, Tortolì
Difensore-goleador: «Segnare fa sempre piacere ma conta solo vincere»

Tortolì, la spinta di Gutierrez: «A Bosa una vittoria di squadra, non ci accontentiamo mai. Vogliamo chiudere i conti in campionato ma prima passiamo il turno di Coppa»

Cosa ci faccia un difensore nella classifica cannonieri in mezzo a tanti bomber è un mistero solo se non si conosce Pablo Gutierrez, arcigno centrale argentino del Tortolì pigliatutto e pericolosissimo attaccante aggiunto in ogni palla inattiva. A Bosa gli ogliastrini hanno vinto 3-2 al '92 e il gol decisivo è stato del difensore classe 1982. «C'è stata una punizione di Placentino - racconta Gutierrez - la palla è arrivata a Viani che ha calciato, il portiere ha respinto e io l'ho buttata dentro. È andata benissimo, era importante vincere dopo il pareggio in casa contro il Valledoria». La gara era stata aperta dalla magia di Nieddu, un sinistro a giro con palla all'incrocio dei pali. «Un gol spettacolare - dice subito l'argentino - davvero impressionante. Ma Marco è di un'altra categoria, è uno degli attaccanti più forti che c'è in Sardegna. Quand'ero al Lanusei mi faceva sempre gol, siccome non ha smesso di farne almeno adesso li festeggiamo da compagni di squadra».

 

Vittoria al fotofinish che conferma quanto sia difficile spuntarla in questa fase del campionato

«Sapevamo perfettamente che andavamo ad affrontare una squadra bisognosa di far punti e che in casa loro sarebbe stata difficilissima. Così infatti è stato, il Bosa ha giocato alla morte, come è giusto che sia ma, nonostante da parte nostra non sia stata una delle migliori partite, l'abbiamo spuntata di squadra, che poi è la nostra forza»

Con otto gol segnati ci sarebbero diversi attaccanti che vorrebbero questo score a 6 giornate dal termine 

«Anche per un difensore fa piacere segnare ma il gol non è tanto importante quanto vincere le gare per raggiungere l'obiettivo che la squadra si è prefissata. Poi il mio record stagionale è di 10 reti, lo feci al Lanusei in Promozione tre anni fa, distribuiti tra campionato e Coppa Italia. Sono a otto ma in Coppa ancora non ho segnato, speriamo di farlo all'Unipomezia visto che all'andata non ho giocato per squalifica»

Partite col 3-1 fatto in trasferta, la qualificazione è in cassaforte?

«Non è così, sappiamo bene che la Coppa Italia è un qualcosa di diverso dal campionato, ce lo ripete sempre mister Loi che ci sono tantissimi esempi di risultati ribaltati nella gara di ritorno. Pensare di essere già ai quarti è il peggior errore che possiamo commettere, l'Unipomezia è una bella squadra, gioca bene al calcio e merita tanto rispetto. La qualificazione non è in tasca, perciò dovremo fare la nostra partita, giocare da squadra e dare tutto quello che abbiamo per passare il turno» 

Ti aspetti un pubblico numeroso? 

«Lo speriamo tutti perché sarebbe una forza in più che avremo. Sappiamo che di mercoledì alle 14.30 c'è tanta gente che lavora ma stiamo sentendo che in molti vogliono venire a vederci e prenderanno una giornata di ferie. Anche per questo dobbiamo mettere il cuore dentro il campo e dar loro questa grande soddisfazione»

Avete anche l'idea di chiudere il campionato il prima possibile, domenica c'è la prima chance con la Ferrini

«Noi pensiamo partita per partita, ora dobbiamo portare a casa la qualificazione in Coppa Italia, poi penseremo nuovamente al campionato. Contro la Ferrini non avremo altri risultati che la vittoria, come per tutte le gare che abbiamo fatto finora, senza pensare a ciò che accadrà nella gara del Budoni a Monastir. Non nego che sarebbe molto bello fare la festa in casa ma se la squadra di Cerbone sarà brava o noi non riusciremo a battere la Ferrini vorrà dire che ce la giocheremo nello scontro diretto la settimana successiva»

All'andata eravate sotto 2-1 fino al 23' della ripresa, contro la Ferrini è stata la gara dove avete rischiato di più di perdere?

«Noi siamo una squadra mentalmente tosta e orgogliosa, nelle difficoltà usciamo sempre fuori. La Ferrini fece un primo tempo a ritmi molto alti, a noi è successo altre volte di essere bravi a rimettere in piedi certe gare che non stanno andando bene, a Cagliari facemmo tre gol in 20' e vincemmo 4-2. Domenica sarà altrettanto difficile, loro hanno giocatori di qualità e vogliono fare punti salvezza ma anche noi vorremmo chiudere il campionato prima possibile»

La pratica campionato la state per chiudere, quale altro obiettivo vi siete messi in testa?

«Vorremmo cercare di arrivare fino alla finale, là dove non è arrivata mai nessun'altra squadra sarda. Sappiamo che è un obiettivo molto difficile, ci sono avversarie molto attrezzate come Rimini, Trento, Altamura, realtà davvero grosse, ma è una cosa che vogliamo con tutte le nostre forze, sarebbe una cosa straordinaria per noi giocatori e la città di Tortolì»

Ma qual è il segreto di questi grandi risultati del Tortolì?

«Non è una frase fatta se dico il gruppo. Quando manca uno o due giocatori, chi subentra ha sempre fatto bene, dai grandi ai fuoriquota. C'è stato un'amalgama bellissimo tra noi ex Lanusei e il gruppo di Tortolì, da Nieddu, D'Agostino, Alessandrì, poi anche Lepore, Doddo e Loi si sono integrati benissimo, così è accaduto all'interno dello staff tecnico con Murino e Conciatori che già si conoscevano con mister Loi, il vice Carta e il preparatore dei portieri Pisu. Abbiamo una mentalità vincente, non ci accontentiamo mai, vogliamo sempre il meglio e abbiamo bene in testa quello che vogliamo da questa stagione, cioè arrivare fino in fondo»

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
Coppa Italia Dilettanti