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«In campionato non ci fermiamo e vogliamo la Coppa»

Tortolì, Marco Nieddu tocca quota 250: «Il mio primo gol in rossoblù alla Nuorese, ora aspetto quello in serie D»

Una bandiera con scritto 250, un bomber capace di inanellare la lunga serie di gol in 13 stagioni di Tortolì. Il rigore segnato al Monastir nella prima giornata di ritorno del campionato di Eccellenza ha portato Marco Nieddu all'ennesimo grande traguardo in maglia rossoblù. Una cifra ragguardevole che il 35enne di Villagrande non ha però celebrato a dovere: «È la prima volta che non ho fatto una maglia, l'ho indossata con scritto 100, poi 150 e 200 ma questa volta no. Saranno state le vacanze che mi hanno distolto dal pensiero, mi è venuto in mente la sera prima della gara che non avevo preparato nulla». Per fare quella dei 300 potrebbe bastare la fine della prossima stagione visto che nell'ultimo anno e mezzo ha segnato 44 reti. «Magari poterla indossare dopo un gol fatto in serie D - dice col sorriso Nieddu - sarebbe la chiusura perfetta della mia carriera col Tortolì». Iniziata nella stagione 2003-04 e con un timbro indelebile, di quelli che solo i grandi giocatori sanno imprimere: «Ho segnato all'esordio assoluto mio col Tortolì in campionato e della società in Eccellenza. Allenatore era Antonio Ravot, battemmo 2-1 la Nuorese, io segnai appunto il gol del vantaggio, poi pareggiò Antonello Lai e la rete della vittoria fu di Alessandro Cadeddu».

 

Ripercorrendo velocemente il film dei 250 gol in rossoblù qual è quello più importante che ti viene in mente?

«Essenzialmente sono due. Il primo è il gol che feci nell'1-1 a Samassi, era a fine gennaio del 2008, mio figlio aveva neanche due settimane ed era proprio in tribuna con mia moglie. Glielo dedicai coi miei compagni che fecero il gesto della “ninna nanna”. Il secondo (nella gallery delle foto) è quello che feci nel derby col Lanusei a metà marzo del 2014, in Promozione, un tiro all'incrocio dei pali al 90' ed era quello del definitivo 3-2 per noi»

In questi anni hai sempre segnato al Lanusei, in campionato e in Coppa sia in Promozione che in Eccellenza. Il prossimo sarà in serie D?

«Me lo auguro con tutto il cuore perché vuol dire che siamo saliti e che loro hanno mantenuto la categoria. Per il calcio ogliastrino sarebbe troppo bello fare un derby in serie D, già quando ci fu nel 2014 in Eccellenza si pensava fosse il massimo, mai nessuno avrebbe immaginato addirittura nella quarta serie del calcio»

Cosa vorrebbe dire avere contemporaneamente Tortolì e Lanusei in serie D? 

«Che lavorando bene e programmando bene si può alzare sempre più l'asticella. Bisogna investire nel settore giovanile e nel portare giocatori di un certo spessore, in Ogliastra siamo pochi ed è impensabile fare una squadra di soli ogliastrini ma questo non vuol dire che non ce ne siano bravi per poter vincere in Eccellenza e giocare in serie D. Ad esempio in questo Tortolì ce ne sono tanti, specie tra i fuoriquota»

Voi state correndo per il salto di categoria ma la serie D richiede un campo a norma...

«Al problema campo per ora non ci stiamo pensando, probabilmente lo sta facendo la società. Credo che non sarà un problema insormontabile, già nell'ultima gara dell'anno col Calangianus se n'è parlato col nuovo presidente della federazione sarda Gianni Cadoni, la struttura di Girasole si potrebbe adeguare con poche spese e il Comune sarebbe più che disposto a farlo. È chiaro che il sogno è giocare al "Fra Locci" a Tortolì ma i tempi sono lunghi, siamo a gennaio e non si è mosso niente ancora»

Torniamo al campionato: col Monastir avete fatto da 3-0 a 3-2, che è successo?

«Siamo partiti molto bene, impostando la gara sul piano della grinta così come avevamo finito all'andata. Sul 3-0, a mezzora dalla fine, abbiamo mollato un po' mentalmente oltre al fatto che è anche merito del Monastir, una squadra che gioca bene al calcio, se stavano rimontando. Hanno sfruttato il vento a favore segnando il primo gol su punizione e grazie ad un errore di Floris, che ci sta dopo tante gare perfette così abbiamo scoperto anche noi che Maurizio è umano. Hanno poi fatto un altro gol e stavamo anche per pareggiare, soffrendo un po' nel finale ma è andata bene»

La vittoria ha detto che il Tortolì non molla la presa

«Abbiamo lavorato molto bene durante le vacanza, nessuno di noi pensa di calare un attimo, mister Loi ce lo ha ripetuto 100 volte che gennaio è il mese più importante del girone di ritorno, abbiamo 5 gare e poi c'è la finale di Coppa Italia, sarebbe perfetto arrivarci vincendo sempre»

Visto che il campionato l'avete ammazzato, andare avanti in Coppa Italia è il nuovo obiettivo?

«Ci vogliamo misurare in Coppa Italia, continuando con questo ritmo si potrebbe arrivare ai turni nazionali avendo già vinto il campionato o quasi, e allora ci si può concentrare più su questa manifestazione. Tutto questo l'abbiamo pensato ma stiamo anche pensando che abbiamo prima 4 partite difficili da giocare con tre trasferte e che la finale di Coppa con l'Atletico Uri sarà tosta»

Il Tortolì nella sua storia una finale di Coppa Italia l'ha conquistato ma non aveva Marco Nieddu tra le sue fila

«È vero, nella stagione 2010-11 ero col Muravera, il Tortolì perse la finale ai rigori col Taloro e poi retrocedette in Promozione, una vera batosta. Sarebbe un sogno vincerla e poi misurarci con realtà al di fuori dalla Sardegna sarebbe bellissimo per tutta Tortolì» 

Domenica c'è il La Palma, un avversario difficile ma che gioca in un campo "amico"

«In effetti il campo di Viale Marconi mi porta bene, lì ho sempre segnato, anche quest'anno contro la Ferrini. Il La Palma è una bella squadra, all'andata ci fece soffrire parecchio anche rimanendo in dieci, ha perso qualche giocatore importante ma non sarà facile per noi, loro sono messi male in classifica e vogliono tirarsi fuori al più presto dalla zona calda»

 

Undici metri è stata la distanza dal gol numero 250 con la maglia del Tortolì. Marco Nieddu ha battuto 

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2016/2017
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