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Calangianus pronto all'assalto, Scano: «Ora abbiamo tutto per centrare la salvezza»
Il mister: «Rinforzi importanti e società solida»

Calangianus pronto all'assalto, Scano: «Ora abbiamo tutto per centrare la salvezza»

Franco Scano parte due. Il tecnico lurese è pronto alla seconda impresa di fila alla guida del Calangianus. La scorsa stagione fu abile a tenere a galla la barca nel caos societario e, dopo il riassetto dirigenziale, a condurla in salvo attraverso uno spareggio playout col Serramanna. In questo campionato è subentrato dopo 8 giornate a Renato Marini, suo ex capitano promosso in estate alla guida dei giallorossi, e pian piano sta risalendo la china curando la squadra con le solite medicine: «Grande lavoro atletico e tattico, cambio di mentalità e conquistare punti in ogni partita e contro qualunque avversario». Ha eredito la squadra al penultimo posto con un punto e, in 9 giornate, ne ha aggiunto altri 14, scavalcando due squadre (Sanluri e Porto Torres), mettendone nel mirino altre due (La Palma e Fertilia) e dimezzando lo svantaggio in classifica per la salvezza diretta ora distante 5 punti (Ghilarza e Valledoria). 

 

Franco Scano da 9 giornate alla guida del CalangianusQueste feste come sono andate?

«Ci siamo fermati solo due giorni, per Natale e Santo Stefano. Questo è il momento giusto per far recuperare a qualcuno un po' di condizione di fisica e portare ad un livello ottimale anche tutti i nuovi arrivati. Da adesso in poi non ci saranno altre soste e, fino alla fine, devi mantenere una certa condizione. Oggi avevamo in programma un'amichevole col Budoni che è saltata perché a Calangianus sta nevicando, abbiamo fatto un lavoro in palestra e speriamo che il maltempo non duri a lungo perché darebbe problemi al campo, al Signora Chiara basta poco per avere un pantano. Ci alleneremo domani mattina, poi liberi di sera e l'1 gennaio, venerdì faremo una rifinitura in vista della gara col Fertilia»

Perché anticipare a sabato 3 gennaio?

«Perché avendo la successiva gara col Valledoria al martedì 6, avere un giorno di recupero in più è meglio, specie se dovessimo avere qualcuno acciaccato. Ed è facile averlo perché il nostro è un terreno pesante, a differenza di altri campi in sintetico giocare una gara a Calangianus è diverso. Domenica li lascerò liberi e lunedì prepareremo l'altra gara dell'indomani. I due allenamenti che precederanno le sfide con Fertilia e Valledoria sono come quelli che facciamo al sabato. Da quando sono arrivato in panchina stiamo facendo 5 allenamenti alla settimana per essere a posto fisicamente in un campionato duro come lo è quello di Eccellenza»

L'attacco alla salvezza diretta va sferrato nelle prossime due gare contro Fertilia e Valledoria

«Il girone di ritorno è sempre un altro campionato, così come l'anno scorso c'è stato chi si è rinforzato per vincere o chi ha smantellato. Il Calangianus si è rinforzato alla grande perché deve recuperare quei 5-6 punti per ottenere la salvezza diretta. D'ora in poi sono tutte gare decisive, ogni partita è definitiva perché non hai un ritorno e i punti contano il doppio. Noi abbiamo recuperato un bel po' di svantaggio e questo è il momento di spingere. Io credo nella salvezza, sennò non avrei accettato la chiamata; così come siamo ora ce la giochiamo contro chiunque»

Ci sono analogie con il miracolo fatto della scorsa stagione, il campionato non era a 18 squadre ma alla fine del girone d'andata siete messi meglio ora di un anno fa

«Il vantaggio che ho questa volta è che 7-8 giocatori hanno già lavorato con me e sanno cosa voglio e come alleno. Quest'anno, infatti, sto facendo meno fatica a far capire certe situazioni a livello atletico e tattico, i vari Fois, Piscopo, Deriu, Gori, Ganiyu, Di Angelo e Fraschini ti danno una mano dentro e fuori gli spogliatoi. Il gruppo fa un'ora e mezzo di allenamento sapendo quando è il momento di scherzare e quando essere seri. Io ho dato loro quella spinta di cui avevano bisogno per ripartire»

Un sola sconfitta in 9 gare ma molti pareggi specie all'inizio

«Ci davano già per retrocessi e quei punti sono serviti a ridare fiducia e morale. Coi pareggi si va avanti, se l'anno scorso ci fossimo accontentati un po' di più, muovendo la classifica, forse avremmo anche evitato i playout. I dirigenti hanno visto una squadra che ha reagito bene al cambio dell'allenatore, non era facile ripartire dopo aver fatto 1 punto in 8 gare. I pareggi con Castelsardo e Tortolì ci hanno dato morale. Poi abbiamo vinto la prima gara ad Alghero, tutti pensavano fosse scontato ma la squadra di Marco Sanna poi non ha più perso; ci siamo sbloccati anche in casa e le vittorie contro Sanluri e Porto Torres sono state importanti, così come restare imbattuti a Ploaghe. Al nostro cammino ci mancano 4 punti, cioè le mancate vittorie in casa contro La Palma e Porto Corallo ma anche quelle rimonte subite ci sono servite a capire che le gare durano 95' e quando sei anche sul 2-0 non è finito niente»

Avete aggiustato anche la differenza reti

«L'abbiamo dimezzata, da -14 a -7. Abbiamo abbassato la media-gol subiti passando da 19 reti incassate in 8 gare a 7 gol in 9 partite. I gol fatti erano 5 e ora sono 19 in tutto. Stiamo lavorando tanto e bene con la giusta tranquillità infusa dalla società che non ci fa mancare niente. Tutto l'ambiente crede nella salvezza e nel lavoro atletico e tattico che stiamo facendo»

Era importante ritrovare il feeling giusto col Signora Chiara

«La salvezza, se si va a vedere il cammino dello scorso anno, è stata costruita in casa, compreso lo spareggio vinto col Serramanna. Infatti in casa abbiamo cambiato mentalità, ora non è facile venire da noi a giocare, per portarsi via tre punti da Calangianus gli avversari devono fare una grossa partita. Gioco sempre con tre davanti e tre in mezzo al campo, se ti difendi poi prendi gol, ma così puoi anche vincere, a Ploaghe se mi devo accontentare lo faccio negli ultimi 5' e mi prendo il punto ma dall'inizio te la giochi con chiunque, con le prime della classe e con le ultime. A Castiadas, l'unica nostra sconfitta, siamo andati senza fare barricate e ci è andata male ma il giorno abbiamo fatto una grande gara come a Ploaghe dove abbiamo rischiato di perdere ma anche di vincere, ricordando che il campo in terra battuta c'era anche per noi» 

Quanto vale il Calangianus dopo il mercato di dicembre?

«Adesso per chi ci affronta è tosta. Con questa rosa, dall'inizio della stagione, non vincevi il campionato ma nelle prime 5-6 posizioni potevi starci. Non è mai facile uscirne fuori da situazioni complicate anche se hai giocatori di un certo livello perché ci vuole una determinata mentalità. Sto avendo massima disponibilità da parte di tutti, la squadra è ordinata e ognuno sa ciò che deve fare, io non invento nulla ma se lavori in un certo modo durante la settimana poi ottieni i risultati la domenica, la squadra deve mettere in pratica quello che fa negli allenamenti e io devo sbagliare il meno possibile nella formazione e nelle sostituzioni. Non guardo le altre squadre, guardo la mia come lavora in settimana e chi merita gioca, chi va al massimo in settimana poi entra in campo la domenica»

Con i nuovi innesti c'è ora più scelta 

«Ora ho una rosa importante e di qualità ma anche soddisfacente a livello numerico. Finalmente i giocatori mi possono mettere in difficoltà, all'inizio la squadra da schierare era quasi scontata ora ho possbilità di scegliere. Fraschini sapevo bene cosa poteva darmi, così come Ganiyu, in difesa Balleello si fa sentire in coppia con Piscopo, a centrocampo c'è Carbonaro che è di un livello elevato. Del Soldato è andato subito a segno col Porto Torres, Leo è un grosso giocatore, ha tecnica e personalità mi è sembrato strano che il San Teodoro lo abbia lasciato andare ma saranno state scelte societarie o di modulo»

Anche i fuoriquota stanno crescendo

«Il segreto è proprio lì, sono i giovani che fanno la squadra e io ho diverse soluzioni sia in davanti che dietro. A Ploaghe ho messo Muroni e Budroni dall'inizio e hanno fatto una grande gara; Asole è un esterno basso che faccio giocare in mezzo al campo e ad Alghero l'ho messo pure dietro le punte; Muzzu è in Rappresentativa Juniores. Tutti i ragazzi stanno crescendo, anche quelli della Juniores di Sandro Sassu, lui sta facendo un lavoro fisico e tattico come va bene a me, prepara i ragazzi che sono poi pronti per la prima squadra»

Franco Scano non ha resistito al richiamo del Calangianus

«Allenare qui per me è il massimo, la piazza è importante ed esigente. Quando sono stato giocatore coi giallorossi un mio allenatore mi diceva che chi gioca a Calangianus è vaccinato per tutte le piazze. La società è solida, mi ha chiesto cosa serviva e subito accontentato, ti mette in condizione di lavorare bene perché qualsiasi cosa chieda poi ottengo, però è chiaro che non vai avanti se non ci sono giocatori»

Il mercato di dicembre ha detto che il Calangianus è solido sul piano societario

«Ma già quando sono stato chiamato la società ha mostrato la volontà di programmare, averne di dirigenti così. Per me è gratificante avere un confronto diretto con tutti loro, perché vengono al campo, vedono come lavori, tengono molto al massimo rispetto tra i giocatori e ti fanno i complimenti. Ma è anche importante la critica quando è costruttiva e loro la sanno fare perché capiscono di calcio. Se tu hai tutte queste componenti societarie che ti stanno spingendo al massimo e hai dei giocatori che ti seguono è impossibile che non arrivino i risultati»

In questo articolo
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2014/2015
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Sardegna
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