Salta al contenuto principale
Eccellenza
Contributi regionali pignorati il club può sparire

Anche il Porto Torres rischia di non terminare la stagione, troppi debiti pregressi

Dopo il Sanluri il campionato di Eccellenza potrebbe perdere un'altra società. Il Porto Torres rischia seriamente di non terminare la stagione e i motivi sono di natura economica, perciò molto diversi da quelli che hanno spinto il club mediocampidanese a gettare la spugna a metà gennaio. In quel caso si è parlato di un accanimento arbitrale verso la squadra nato dopo l'aggressione all'arbitro Cannas da parte del presidente Paolo Pilloni che portò alla squalifica di 5 anni e al Daspo del numero uno della società biancorossa. Per i turritani, invece, c'è una presa d'atto che per vecchie pendenze addebitabili alla gestione passata, quella di Enrico Piras, diventa impossibile garantire quel minimo impegno economico per giocare le ultime sei giornate di campionato. 

 

Nelle ultime settimane, l'attuale compagine societaria si è vista recapitare richieste di pagamenti risalenti ai campionati precedenti di serie D, trasformati in provvedimenti giudiziari con conseguenti pignoramenti delle somme dei contributi regionali. Quei soldi che spettano ogni anno alle squadre sarde che partecipano ad un campionato nazionale e che non venendo trasferiti nelle casse sociali non consentirebbero di onorare le spese per terminare l'attuale stagione. Un problema che affonda le radici a tre campionati fa, quando la squadra allenata da Sebastiano Pinna si salvò nonostante giocatori e tecnici passarono mesi e mesi senza vedersi pagati i rimborsi spese. Quei debiti contratti con la gestione di Enrico Piras si sono poi trasferiti nella stagione successiva fintanto che, ad inizio ottobre del 2013, l'allora presidente Piras fu costretto a lasciare la carica dopo dieci anni alla guida del club perché non riusciva a mantenere più gli impegni economici presi con calciatori e tecnici. Fu nominato presidente Nuccio Ventura che, insieme con i dirigenti rimasti in carica (i vicepresidenti Mauro Cualbu e Giorgio Biccheddu e i dirigenti accompagnatori Massimo Dedola e Antonio "Lello" Piras), cercò di capire se fosse possibile mantenere la squadra costruita per salvarsi in serie D. Ma poiché il budget per la stagione era spropositato rispetto alle entrate della società - che restava in attesa di ricevere i contributi regionali relativi al campionato precedente - si decise di terminare la stagione con la squadra Juniores liberando a dicembre ben 17 giocatori che prendevano i rimborsi spese mentre il tecnico Roberto Sanna già aveva salutato. Questo era l'unico modo per non far sparire il calcio a Porto Torres perdendo solamente una categoria ma facendo enormi sacrifici per consentire alla squadra affidata poi a Gabriele Batteta di poter fare tutte le trasferte oltre Tirreno, incassando sì tanti gol ma evitando di saltare turni di campionato così come ha fatto quest'anno il Terracina non presentandosi a Nuoro.

 

Si è ripartiti dall'Eccellenza eleggendo nell'agosto scorso Antonio Scaramella presidente (con Salvatore Sanna segretario e Pietro Saiglia cassiere), mentre il duo Cualbu-Biccheddu aveva confermato il mister Batteta e messo in piedi una operazione simpatia a costi sostenibili, cioè costruendo una squadra composta principalmente da soli portotorresi più i giovani che avevano fatto l'esperienza in serie D in modo da ottenere una dignitosa salvezza nel massimo campionato regionale. Graditi furono i ritorni di Pierangeli, Niedda, Gadau, Bonetto, Puggioni, Demurtas, Cossu, più Caravagna, Coghene e Cocco. Ma questo bel piano (nel frattempo c'è stato anche il cambio tecnico con Franco Frau al posto di Batteta) si è mal conciliato con i debiti pregressi e lo spuntare di continue richieste di pagamenti di fatture relative alla gestione Piras. A dicembre c'è stato il cambio di presidenza con l'arrivo di Tino Tellini - ex calciatore, ex amministratore pubblico e lavoratore del Petrolchimico ma anche autore di un bel libro sugli ultimi 70 anni della storia di Porto Torres - mentre Scaramella diventava vice-presidente con Cualbu. Si è preso nuovamente atto che il contributo regionale relativo alla precedente stagione, fondamentale per portare avanti l'attuale, veniva continuamente pignorato con richieste di "vecchi" pagamenti, perciò c'è stato l'addio di diversi giocatori importanti con la riapertura delle liste e l'obiettivo prioritario è diventato valorizzare i giovani del vivaio, salvare il titolo sportivo anche a costo di un ulteriore arretramento di categoria. Tutto questo è stato però messo in discussione dalle ultime richieste di pagamenti che potrebbero impedire di terminare la stagione. L'attuale dirigenza auspica l'intervento di qualche sponsor che contribuisca ad uscire da un momento delicatissimo della storia del club che altrimenti rischia di sparire dal panorama calcistico sardo mandando all'aria gli ultimi due anni di fatiche immani per cercando di salvare il calcio a Porto Torres.

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna