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Arzachena, Giorico non mette freni: «Salvi con un grande campionato, ora possiamo dire la nostra per i playoff»
Il tecnico: Battendo l'Isola Liri ce la giochiamo

Arzachena, Giorico non mette freni: «Salvi con un grande campionato, ora possiamo dire la nostra per i playoff»

Salvi senza giocare. È quanto successo all'Arzachena che, nel turno prima di Pasqua, ha atteso invano l'arrivo dell'Anziolavinio in Costa Smeralda. Non presentandosi alla trasferta in terra isolana, i galluresi hanno ottenuto la vittoria a tavolino, sono saliti a quota 43 e hanno virtualmente messo in cassaforte la permanenza in serie D. Ieri il tecnico Mauro Giorico ha ritrovato la squadra dopo alcuni giorni di vacanza e ha iniziato la tappa d'avvicinamente alla gara in casa dell'Isola Liri:. «Noi volevamo giocare e vincere sul campo - dice l'allenatore algherese al primo anno sulla panchina biancoverde - la gara poteva essere utile per sbloccare i giocatori d'attacco che nell'ultimo periodo hanno realizzato poco, oltre ad incrementare il numero dei gol fatti. Noi ci siamo presentati e fatto tutte le cose in regola, peccato perché c'erano quattro giorni di pausa per Pasqua ed era meglio se avessimo giocato una gara ufficiale. Prendiamo atto del mancato arrivo della squadra avversaria e i tre punti ci consentono di festeggiare la salvezza virtuale».

 

Mauro Giorico ha allenato Alghero, Fertilia, Torres e OlbiaLa vittoria dell'Astrea a Selargius poteva mettere in discussione la vostra salvezza ma ciò che conta è il distacco dalla terzultima ora salito a 17 punti

«Esattamente. Arrivati a questo punto del campionato bisogna fare i calcoli non tanto sulla sestultima quanto sulla differenza-punti dalla terzultima perché se il distacco è di 8 o più punti la sfida playout viene annullata. Tra l'altro l'Astrea ha in calendario le gare con Anzio e Terracina in casa perciò è destinata a salire molto più su in classifica»

Avete chiuso l'andata a 29 punti, dopo il giro di boa ne avete fatti 14, cioè solo 2 in meno rispetto alla 12ª giornata, anche stavolta farete un finale in allungo?

«Ci speriamo. Una volta raggiunto prima di Pasqua, e perciò con largo anticipo, l'obiettivo prefissato ad inizio stagione nulla ci è precluso»

Si può provare, giocando più liberi, di tentare di fare qualcosa in più della salvezza?

«Per dire la nostra nella corsa playoff dipende tutto da cosa faremo nella gara con l'Isola Liri. Se domenica dovessimo vincere in trasferta allora si prospetterebbero scenari diversi per noi visto che poi incontreremo tutte squadre impegnate nella lotta al quinto posto, in casa Aprilia e Olbia e in trasferta Nuorese e Fondi. Con 43 punti già in carniere e la permanenza in serie D ormai acquisita abbiamo la testa tranquilla per dire la nostra, se poi non agguanteremo gli spareggi il nostro resterà pur sempre un grande campionato»

Tre pareggi da squadra tosta nelle trasferte con Sora, Ostia e Palestrina, sono quei punti che muovono la classifica

«Non solo. Col Sora abbiamo dato un grande segnale, contro un avversario che voleva tornare alla vittoria dopo sei gare e noi rimasti in dieci uomini dal 12' del primo tempo e sotto di un gol. La squadra ha dimostrato di essere viva, di saper reagire agli episodi negativi raggiungendo il pari nel recupero., quel punto ci ha dato grande morale. A Ostia la gara era difficile per il valore degli avversari e non aver concesso nulla agli avversari, a discapito dell'essere più incisivi noi, ci ha fatto prendere coraggio anche perché all'andata perdemmo 1-0, con Manzini espulso alla fine del primo tempo e volevamo giocarcela undici contro undici»

Quando si parla di Arzachena si dice che è una squadra solida, pratica e di carattere, rispecchio il suo tecnico?

«Non sta a me dirlo. L'Arzachena è stata costruita in ritardo ma ha avuto un organico sufficientemente adeguato per la categoria, capace di ottenere qualsiasi risultato se resta umile e non sottovaluta gli avversari. Ricordo che abbiamo battuto la Viterbese partita per vincere il campionato, pareggiato con la Lupa Castelli che poi ha dominato. Ci sta che durante la stagione ci siano state disfunzioni dati dagli infortuni e dagli eccessivi cartellini rossi, e che si siano perse gare in casa ma il fatto positivo è che non siamo mai stati coinvolti nella bagarre della zona calda della classifica, stazionando tra il quarto e il nono posto»

Tornando indietro ad inizio agosto, pensare ad un'Arzachena così in alto si sarebbe gridato al miracolo, invece?

«Se non lo possiamo definire un miracolo il nostro è pur sempre un campionato di alto livello. Il nostro organico non era al pari di chi ci sta precedendo in classifica, e se in alcuni frangenti l'Arzachena non è stata all'altezza dei risultati del girone d'andata ciò è dovuto al fatto che la rosa non è ampia e va in sofferenza se ci sono assenze per infortuni e squalifica»

Il ds Zucchi precede GioricoUn allenatore può esprimersi al meglio se dietro ha una società seria, è il caso dell'Arzachena?

«Certo che sì. Parliamo di una società organizzata che da 13 anni disputa il campionato di serie D, non ci fa mai mancare niente e ci mette poche pressioni pur essendo in continuo contatto con l'allenatore nell'analizzare gli aspetti positivi e negativi di una stagione. Posso dire di aver goduto sempre della piena fiducia da parte dei dirigenti che è normale vogliano sempre vincere, specie in casa, ma sanno capire il valore degli avversari, le contingenze che possono portare ad un risultato negativo e l'impegno che non è mai mancato da parte di staff tecnico e giocatori. Tanto di cappello e speriamo di poter regalare loro altre soddisfazioni nell'anno in cui festeggia il 50esimo anniversario dalla fondazione del club»

Giorico ha portato con sé alcuni giocatori come Masala, Dedola, Manzini e altri acquisti sono state delle intuizioni di Antonello Zucchi, si lavora bene col diesse?

«Con il direttore c'è un ottimo rapporto e si è lavorato sempre in modo eccezionale. Quando si costruisce una squadra bisogna saper rispettare il budget che mette a disposizione la società, un allenatore vorrebbe sempre il meglio di ciò che offre il mercato ma chi è arrivato ad Arzachena è stato funzionale al progetto di inizio stagione»

Olbia e Nuorese possono centrare i playoff, Arzachena permettendo?

«Intanto c'è da dire che tutte le squadre sarde. tranne il Selargius che sta lottando nella zona playout, sono salve. L'Olbia e la Nuorese sono in una posizione che rispecchia gli obiettivi che si erano prefissati all'inizio mentre le nostre aspettative erano ben diverse. Ci sono cinque o sei squadre in lotta per i playoff e posso dire che l'Arzachena non regalerà niente a nessuno. Se battiamo l'Isola Liri i derby saranno degli scontri diretti per il quinto posto, se così non dovesse essere le gare con Nuorese e Olbia ce le giocheremo con la voglia di vincere che si mette sempre nei derby sardi»

Il Budoni può fare come voi, con la salvezza in tasca potrebbe tentare qualcosa in più?

«Noi e loro abbiamo il vantaggio di non dover centrare per forza il traguardo palyoff, entrambe le società sono partite per conquistare una salvezza diretta, se poi c'è la possibilità di ottenere un qualcosa credo che non ci tireremo indietro noi come il Budoni»

Il Selargius rischia di perdere anche la chance dei playout?

«Per loro è decisiva la sfida di domenica col Palestrina. Entrambe sono terzultime, chi vince può sperare di fare gli spareggi perché il distacco dalla quintultima è limitato mentre chi perde sarà vicino alla retrocessione diretta per i motivi che ho detto citando l'Astrea, a meno che il Sora continui a non vincere avendolo fatto una sola volta in 14 giornate e proprio contro il Selargius»

Il presidente Fiorini, Piccotti con il preparatore Sciacca e Dedola, il portiere Ruzittu con Peana

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2014/2015
Tags:
Sardegna
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