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Atletico Uri, il ruggito di Silvetti: «In tanti aspettano che la capolista cada ma 7 vittorie di fila non sono un caso. Avanti col sorriso»
Il difensore: «C'è il Taloro, bellissimi ricordi»

Atletico Uri, il ruggito di Silvetti: «In tanti aspettano che la capolista cada ma 7 vittorie di fila non sono un caso. Avanti col sorriso»

L'Atletico Uri vince tanto perché segna molto ma deve anche saper difendere altrimenti non vince. Il perno della retroguardia è Giuseppe Silvetti, che è bravo nell'impedire i gol agli attaccanti avversari ma, quando può, va pure lui a segno. Come domenica scorsa a Monastir, prima del riposo e appena 1' dopo aver subito il pareggio della Kosmoto con Ligas che aveva replicato al vantaggio di Mura. «Il mio gol ha spezzato le gambe alla Kosmoto che aveva preso morale con la rete dell'1-1 - osserva il 30enne difensore sassarese - Prima non ci avevano impiensierito un granché, ho visto una squadra spaventata e col pubblico non dalla loro parte. Certo, andare al riposo in vantaggio è stata la svolta perché nella ripresa ci ha pensato il nostro bomber Borrotzu, con una delle sue perle, a mettere fine alla contesa e Faedda nel recupero ha messo il sigillo finale».

 

 

Giuseppe Silvetti (Atletico Uri) ha giocato tre stagioni al TaloroSette vittorie di fila, avete ingranato la marcia giusta?

«Vincere tutte queste gare dopo la sconfitta col Latte Dolce non è un caso. Siamo una squadra che vale e che vuole confermarsi in ogni gara, scendendo in campo sempre col piede giusto e mai sottovalutando l'avversario al di là della classifica»

Col Tonara c'era però stata una strigliata del mister Muroni nell'intervallo

«Avevamo tante assenze e molti giovani in campo, la difesa era rivoluzionata ma siamo riusciti a non prendere gol. Non stavamo però costruendo e calciando in porta, la palla non partiva bene dalla retroguardia e il centrocampo non lo giocava come doveva. Quando manchiamo in queste cose il mister Muroni se la prende poi sono entrati Puddu, Tedde e Sini che non erano al meglio della condizione, rischiando qualcosa ma è andata bene. Però quando la formazione solita va in campo dal 1' non crea problema all'allenatore»

Gol al Porto Corallo e domenica alla Kosmoto, ogni anno metti la firma nel tabellino marcatori

«È vero ma quest'anno spero di superare questa cifra e farne magari altre due, però non posso dire a partire dalla prossima la gara perché non sarebbe una bella cosa nei confronti della mia ex squadra»

Ecco, domenica c'è il Taloro, che cosa ti viene in mente?

«Solo dei bellissimi ricordi. Ho vinto la Coppa Italia e conquistato dei playoff storici, ritrovare il Taloro contro è un'emozione immensa, di più lo sarebbe al Mariastiai. Una società e un pubblico che mi ha dato tanto e vado orgoglioso che i dirigenti e i tifosi gavoesi mi ricordino sempre che ho contribuito a fare la storia del club, vincendo la prima Coppa Italia e conquistando dei playoff storici. Per me è una supersfida»

Quali difficoltà potreste incontrare?

«Il Taloro è una squadra rivoluazionata e giovane ma organizzata e che non molla mai, Mele è il suo condottiero e l'anima, quando manca ne risente tutto il gruppo. Scenderanno in campo con tante motivazioni perché incontrano la capolista, soffriranno l'assenza di Cherchi, il miglior acquisto che potevano fare quest'anno. Dovremo stare attenti a Mele nei calci piazzati e saper gestire i momenti cruciali della partita ma con il nostro attacco penso che si riesca a continuare la striscia di vittorie»

Le inseguitrici sperano in qualche vostro passo falso

«Beh, a parte il Calangianus che gioca in casa contro il Monastir probabilmente ancora in difficoltà, anche Latte Dolce e San Teodoro hanno due trasferte non certo facili. I sassaresi giocano a Tonara, in un campo ostico e contro un avversario che a Gavoi ha confermato tutta la sua pericolosità e qualità, i galluresi sono a Cagliari contro il La Palma che è tra le squadre più preparate tatticamente del campionato. Noi però non pensiamo a quelli che stanno dietro, vogliamo che continuino a guardarci dal basso verso l'alto»

Il calendario poi ti metterà un'altra sfida da ex fra due giornate

«Col Ghilarza vinsi il campionato di Promozione e giocai tre anni in Eccellenza prima di andare all'Alghero in serie D. È una bellissima piazza, con una tifoseria calda, la società è sana come lo sono il Taloro e l'Uri. La squadra sta facendo bene in campionato e può conquistare anche la finale di Coppa Italia»

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«In molti dicono che siamo primi perché dobbiamo incontrare le più forti ancora, però ricordo che abbiamo vinto sul campo del Calangianus quando i galluresi puntavano a farci il sorpasso in classifica e che comunque le squadre di bassa classifica vanno sempre battute, anche le nostre avversarie dovranno dimostrare di poter fare i punti con le squadre in lotta per la salvezza. Per noi giocare contro la seconda, terza o quarta non cambia niente, la squadra c'è, il gruppo è sano e sempre col sorriso. Le inseguitrici è normale che sperino di vederci perdere terreno, d'altro canto se dovessimo vincere a Ghilarza e battere anche il San Teodoro si farà dura per le altre»

Un anno fa, con l'arrivo tuo, di Cirina e Tedde, l'Atletico Uri iniziava a fare il vuoto per poi vincere il campionato, accadrà anche questa volta? 

«Potrebbe riaccadere come l'anno scorso, magari quel filo che lega i due campionati non si è mai spezzato. Non credo però che a dicembre ci saranno grandi stravolgimenti in squadra, aggiungere o togliere qualcuno dal gruppo potrebbe essere deleterio e creare scompensi. Confido invece nel lavoro fatto dalla nostra accoppiata vincente, cioè il mister Giovanni Muroni e il professor Gianni Madeddu, che ci portano a fare un gran gioco e stare benissimo fisicamente»

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2015/2016
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Sardegna
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