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Cannonieri da 30 gol, l'intramontabile Borrotzu: «Io come Higuain? Ma se mi dicevano che ero un morto... A quasi 38 anni un traguardo impensabile. Ibba è il più forte con Tedde»
Il bomber dell'Eccellenza: Grazie all'Atletico Uri

Cannonieri da 30 gol, l'intramontabile Borrotzu: «Io come Higuain? Ma se mi dicevano che ero un morto... A quasi 38 anni un traguardo impensabile. Ibba è il più forte con Tedde»

Ancora un bomber da trenta gol in Eccellenza. Con la rete alla Ferrini all'ultima giornata Antonio Borrotzu tocca la cifra tre volte tonda, uno score eccezionale se si pensa che il bomber dell'Atletico Uri spegnerà ad ottobre le 38 candeline e, soprattutto, che nel campionato tornato a 16 squadre le giornate a disposizione sono state 30. Perciò una media di un gol a partita. L'anno scorso, nel torneo a 18 squadre, Antonio Mesina (Castiadas) vinse il titolo con 33 reti precedendo Sergio Nurchi a quota 30 ma l'anno prima l'attaccante del Muravera primeggiò con 20 marcature nel campionato a 16 squadre. 

Antonio Borrotzu (Atl Uri), 30 gol come Gonzalo HiguainÈ lì che va visto il confronto con l'attaccante di Orani che in queste settimane veniva accostato a Gonzalo Higuain, capocannoniere della serie A proprio con 30 gol. Ma guai a paragonarlo all'argentino del Napoli. «Lasciamo perdere, questi raffronti sono fatti dai tifosi che scherzano dalla tribuna - dice Borrotzu - A me più che altro, in ogni inizio stagione, dicono che assomiglio più a un morto poi alla fine del campionato cercano i paragoni con gli attaccanti più forti in Europa. Per me quota 30 rappresenta un bellissimo traguardo al quale nessuno credeva, a 37 anni e mezzo è un'altra soddisfazione che mi tolgo a livello personale, considerato poi che alla cenerentola Porto Corallo, retrocessa con quasi 180 gol subiti, io ne ho segnato solamente 3 nella gara d'andata, alla terza giornata, quando non si capiva ancora che campionato dovessero fare i sarrabesi. Tra l'altro uscii ad inizio ripresa e al ritorno mi misi a centrocampo smistando i palloni perché non credo sia giusto fare tanti gol ai ragazzini, è poco rispettoso». Per non parlare dell'ultima giornata con diverse partite chiuse con punteggi tennistici e bomber scatenati quasi fosse l'esame di riparazione per rimpinguare il bottino: «Ormai è una vergogna che si segni così in partite tra squadre senza più obiettivi - dice Borrotzu, che nel 5-3 alla Ferrini ha segnato un gol - ognuno è libero di fare ciò che vuole, se gli fa piacere scalare la classifica marcatori... A me non è mai piaciuto in 20 anni di carriera, domenica volevo toccare quota 30 per la cifra tonda ma ero contento dei 29 e se avessi segnato al 1' sarei uscito al 2'».

Antonio Borrotzu resta comunque il primo bomber anche scorporando a tutti gli attaccanti in classifica i gol fatti al Porto Corallo (vedi tabella), mentre se si scorrono i primi 24 cannonieri, cioè fino a coloro che sono a quota 10, l'unico che non ha segnato ai sarrabesi è Christian Ibba del San Teodoro che resta così a quota 24 e sarebbe il primo con 23 reti senza considerare i calci di rigore. Borrotzu, infatti, scenderebbe da 27 (senza i 3 al Porto Corallo) a 22 (per i 5 rigori segnati). «Merita di stare Ibba al primo posto visti i gol su azione che ha fatto - dice l'attaccante dell'Atletico Uri - Se non posso fare il nome del mio compagno Matteo Tedde, per me Christian è l'attaccante più forte del campionato, mi ha impressionato sia all'andata che al ritorno. I numeri parlano chiaro per lui, ha saltato alcune gare e ha segnato gol decisivi. Poi dico anche che i rigori vanno segnati, io ne ho realizzati 2 a Gigio Secchi e 1 a Daniele Corsi, non è facile tirarli anche se ammetto che è un grande vantaggio per un attaccante». Borrotzu elogia anche altri due bomber che sono nel podio reale e virtuale. Ferreira del Valledoria ha chiuso a quota 23 segnandone però 6 al Porto Corallo. «Come ho detto prima io non ci trovo gusto a far gol a dei ragazzini, in ogni caso Patrick è un attaccante fortissimo, i gol li segna anche alle squadre forti e pure in modo spettacolare, poi è bravo nel gioco aereo, a noi ci ha fatto un bel gol di testa». Nieddu è quarto con 21 gol e ne ha segnato solo uno al Porto Corallo (al ritorno la gara non si giocò e il Tortolì vinse a tavolino) anche se di rigori ne ha messi dentro 9. «Marco mi è sempre piaciuto come attaccante - osserva Borrotzu - è un giocatore importante che fa salire la squadra e ogni anno ha sempre dimostrato che i gol li sa fare a prescindere dai rigori che fanno la differenza, così come le punizionibattute da lui sempre benissimo».

Tornando sulla sua stagione, l'attaccante di Orani non trova un gol simbolo di questa stagione: «A me piacciono i numeri, tutti i 30 gol che ho fatto sono stati importanti, non ce n'è uno che non abbia portato punti, due pareggi e nelle altre solo vittorie. Le volte che abbiamo perso è quando io non ho segnato, a parte la gara di ritorno col Porto Corallo». E racconta un aneddoto. «Alla quintultima giornata, contro il Monastir, eravamo sotto di due gol meritatamente e con un uomo in meno. Io ho segnato il 2-1 e Roberto Sini, il mio compagno, mi ha detto: "Se hai segnato tu allora la vinciamo". E così è successo perché poi ho fatto il 2-2 su punizione e nel recupero è arrivato il 3-2 di Pinna». Il Re dei bomber sale sul trono non dimenticando di fare i dovuti ringraziamenti: «Un traguardo che voglio condividere con la società che tre anni fa mi ha chiamato, coi compagni di squadra che mi mettono in condizione di segnare e con il mister Muroni che mi dà fiducia. Infine un merito va a Gianni Madeddu, il nostro prof, senza i suoi allenamenti non avrei avuto la condizione fisica per segnare 30 gol».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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