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Castiadas, a Mereu non riesce l'impresa salvezza: «Non mi pento della scelta, ho accettato una sfida impossibile resa possibile dall'impegno di tutti, dispiace non aver completato l'opera»
Il mister: Pagato carenze rilevanti in certi ruoli

Castiadas, a Mereu non riesce l'impresa salvezza: «Non mi pento della scelta, ho accettato una sfida impossibile resa possibile dall'impegno di tutti, dispiace non aver completato l'opera»

Per sette mesi ha inseguito la salvezza e sarebbe stata un'impresa centrarla, l'ennesima di una carriera sempre condotta al massimo e sempre cogliendo gli obiettivi. Questa volta no, Bernardo Mereu non è riuscito a lasciare il Castiadas in serie D, nella sfida decisiva di playout contro il Lanusei è arrivata una sconfitta di misura che ha messo fine ad un lungo inseguimento, partito dai bassifondi e dalla gara del Lixius prima di Natale vinta 1-0 che aveva dato il là ad una rimonta, tanto improvvisa quanto sorprendente per la velocità con la quale si scalavano le posizioni (20 punti in 10 giornate). Poi altrettanto improvviso quanto inaspettato è arrivato il corto circuito che ha interrotto, il 28 febbraio scorso, il filo con la vittoria, quella in casa dell'Astrea è stata l'ultima stagionale. I mesi di marzo, aprile e maggio hanno portato solo pareggi (5) e solo sconfitte (4), compresa quella di sabato che ha premiato gli ogliastrini e mandato in Eccellenza i sarrabesi.

 

Bernardo Mereu al campo Lixius di Lanusei per il playoutLa gara contro il Lanusei è stata decisa da un gol su calcio d'angolo, con Venneri che ha mandato in rete la respinta corta di Pioli sul colpo di testa di Cocco. Il Castiadas è rimasto con l'uomo in meno per l'espulsione di Porcu, ha rischiato di subire il raddoppio e sfiorato il pari con Rossetti in due circostanze. «È stata una partita non bella - ha evidenziato Mereu nel dopogara ai nostri microfoni - come è normale che sia. Le squadre erano molto contratte e aveva un grosso vantaggio chi riusciva a sbloccarla. L'hanno fatto loro su palla inattiva, noi abbiamo avuto un'ottima reazione e, nonostante siamo rimasti in dieci, abbiamo avuto la palla del pari. È stata una stagione molto sfortunata anche in questo, abbiamo dovuto sempre subire episodi e quando una stagione ti va male quelli su cui puoi recriminare sono tantissimi e sono anche figli di una maturità non completa. Di contro, quando una stagione va bene allora tutto va bene, il calcio è così. Il Castiadas sotto l'aspetto degli episodi, sia nella stagione regolare che anche nella gara col Lanusei, non è stato fortunato però la fortuna e la sfortuna sono quelle componenti che ti accompagnano per tutta la stagione che quando ti è vincente le hai tutte dalla tua parte, quando invece, come questa, non è quella che desideravi anche gli episodi ti sono negativi e noi ne abbiamo avuti davvero tanti». 

 

Il Castiadas senza Emiliano Melis, recuperato in extremis e schierato solo negli ultimi 10' di gara, l'incidente di Usai che si tagliato accidentalmente nella tibia (14 punti di sutura) col vetro mettendo il piede in un pozzetto di vetrocemento e l'esclusione di Rais dal 1', hanno portato l'ex tecnico della Nuorese a schierare una formazione non al massimo per l'importanza della gara: «Evidentemente, alla fine non siamo arrivati con quella condizione psico-fisica ottimale e sicuramente abbiamo pagato carenze importanti in alcuni ruoli che ci avrebbero aiutato ad arrivare bene al playout ma soprattutto a poter ottenere qualcosa in più nel corso della stagione regolare». Nello specifico, un bomber e un regista. «La mancanza in attacco di un giocatore opportunista e a centrocampo di qualcuno che potesse dettare i tempi di gioco, è stata un'anomalia che abbiamo assorbito con l'impegno di tutti, a volte è andata bene altre volte è andata male». Il Castiadas aveva un solo risultato: vincere. Il pareggio nei 120' avrebbe premiato il Lanusei, l'impresa si sarebbe dovuta compiere senza l'apporto dei propri sostenitori il cui ingresso al campo era stato vietato dal Prefetto di Nuoro Giovanni Meloni. «Era una gara difficilissima - ammette Mereu - con l'infortunio di Usai alla vigilia e col nostro piubblico che non poteva venire a sostenerci. Abbiamo provato a giocarla, non benissimo onestamente, però abbiamo provato a dare quello che avevamo. Ha vinto il Lanusei, onore e merito a loro, ma anche al Castiadas che sul loro campo è andato a giocare a fine girone d'andata che aveva 16-17 punti di distacco e se è riuscita a disputare la partita di playout significa che qualcosa di buono è stato pur fatto, quel qualcosa non siamo riusciti a completarlo e ciò rende tutto amaro quanto è stato fatto ma non può annullarlo».

 

Mereu è stato chiamato dalla società del presidente Pierpaolo Piu al posto di Piccarreta dopo 7 giornate e 1 solo punto conquistato, la sconfitta con l'Ostia è arrivata con il tecnico che doveva sciogliere la riserva visti gli impegni al Supercorso di Coverciano per acquisire il patentino Uefa Pro. Con un punto in classifica e le rivali nella lotta-salvezza lontane a dieci e passa lunghezze la rincorsa si faceva quasi impossibile e, nonostante il pari all'esordio con l'Astrea e la successiva vittoria col San Cesareo avessero riacceso il motore, ci sono state le pesanti sconfitte in trasferta con Flaminia, Trastevere e Grosseto che indicavano come la squadra doveva essere rinforzata. Cosa avvenuta puntualmente con l'arrivo del direttore sportivo Gianfranco Multineddu, rosa stravolta e vittorie incoraggianti con Lanusei e Muravera, più quelle con Arzachena e Cynthia dopo il rocambolesco pari con l'Olbia (da 0-3 a 3-3). Quando il Castiadas ha avuto i match ball per la salvezza diretta, negli scontri diretti casalinghi contro Flaminia e San Cesareo, lì si è perso lo smalto e la convinzione di farcela, antiche difficoltà sono riemerse ma che non portano mister Mereu a pentirsi di aver accettato l'incarico«Non mi pento mai delle scelte fatte, ho accettato questa sfida che inizialmente era impossibile ma che abbiamo reso possibile grazie all'impegno di tutti quanti, dalla società ai ragazzi, per un certo periodo abbiamo raggiunto una situazione mai di tranquillità ma comunque di buona crescita poi abbiamo pagato un calo fisico e di concentrazione. Se succede questo quando hai un po' di grasso allora lo supporti, se non lo hai ritorni magro e con le difficoltà di sempre. Ma abbiamo lottato sino alla fine, siamo arrivati fino allo spareggio e non siamo retrocessi diretti come tutti pensavano. Alla fine credo sia stato fatto tutto quello che si poteva fare, se qualcosa è mancato mi dispiace ma credo che tutti abbiano dato quello che avevano anche se alla fine non è bastato».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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