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Il San Teodoro prova a riaprire il campionato, il portiere Corsi: «A uomini siamo più forti del Latte Dolce ma loro sono primi non per fortuna. In campo senza calcoli, a - 6 un pari non ha senso»
«Per noi grande stagione: 1° posto, sennò playoff»

Il San Teodoro prova a riaprire il campionato, il portiere Corsi: «A uomini siamo più forti del Latte Dolce ma loro sono primi non per fortuna. In campo senza calcoli, a - 6 un pari non ha senso»

Ha sei punti di vantaggio, gioca in casa lo scontro diretto e arriva da nove vittorie di fila. Il Latte Dolce primeggia in tutto: posizione in classifica, numero di gare vinte, gol fatti e gol subiti. Ma il San Teodoro vuole riaprire il campionato e ha tutte le carte in regola per farlo. A dirlo è Daniele Corsi, portiere dei galluresi che non intendono mollare proprio adesso la corsa al primo posto: «A perdere non piace a nessuno, abbiamo preparato bene la gara per domenica e, vincendo, riapriremmo il discorso. Sappiamo che è dura, poi è sempre il campo a decidere la sorte e speriamo sia un Latte dolce per noi e amaro per loro. Di sicuro vogliamo fare la prestazione, arrivare lì da loro e non giocare sarebbe brutto». Per l'estremo difensore classe 1978 chi rischia di più dal big-match è proprio la capolista: «Noi non abbiamo niente da perdere, se dovessero perdere loro sanno che si trovrebbero a tre punti noi e l'Atletico Uri, che vedo vincente a Castelsardo. In caso contrario noi andremmo a -9 da loro ma avrebbero sempre la squadra di Muroni a 6 lunghezze. Non abbiamo niente di meno rispetto al Latte Dolce, all'andata perdemmo con due tiri in porta alla fine dei due tempi, prevedo una bella partita. Se avessimo pareggiato a Gavoi e con la Ferrini, o loro non avessero battuto il Monastir domenica scorsa, con 4 punti di distacco avresti potuto pensare anche che non perdere sarebbe stato buono ma a -6 non ha senso pareggiare perché ti scappa l'Atletico Uri. Vada come vada il risultato, certi calcoli sulla vittoria del campionato si potranno fare solo dopo i 100' di gioco della gara di domenica».

 

Daniele Corsi sprona i compagni, vuole vincere col Latte DolceE voi non sembrate tanto calcolatori 

«Ad oggi abbiamo pareggiato una sola gara, per giunta 1-1 e mai 0-0, ciò vuol dire che i calcoli proprio non li facciamo. Forse, se li avessimo fatti, qualche gara anziché perderla l'avremmo potuta pareggiare. Andiamo avanti giorno per giorno, non sappiamo nemmeno dopo contro chi giochiamo la prossima ancora, la prima cosa che si guarda la domenica sono i risultati di Calangianus, Tergu e Ferrini, loro sono il nostro punto di riferimento, perché vogliamo fare i playoff saltando la semifinale per il distacco che abbiamo sulla quarta e quinta in classifica»

Perché, se il San Teodoro non dovesse vincere il campionato, centrare i playoff sarebbe riduttivo?

«Chi dice questo forse non si ricorda come abbiamo iniziato la stagione. La squadra a fine luglio non era ancora iscritta, al 5 agosto non aveva un giocatore del San Teodoro perché erano stati tutti svincolati, il mister Tatti era in direzione Olbia, avevamo perso pezzi come La Rosa ed Elia, poi sono arrivati i nuovi dirigenti, è stato richiamato Tomaso che ci tiene alla squadra e ha dato una grossa mano per ricreare un gruppo con i più "scarsi" che erano rimasti senza squadra. Stiamo facendo una grandissima stagione, di questo passo se non vinciamo il campionato faremo di sicuro i playoff e l'obiettivo principale sarebbe centrato. Noi volevamo entrare nelle prime 5 posizioni facendo meglio dell'anno scorso, ora tutto quello che viene in più è tanto di guadagnato, intanto perché potremmo andare direttamente alla finalissima regionale. Certo, siamo stati primi e un po' ci ha fatto gola ma chi è del mestriere sa che ci sono tante varianti per vincere un campionato, la fortuna, l'essere al completo, non patire gli infortuni o le squalifiche. Abbiamo cinque o sei diffidati, il rischio è che poi potresti trovarti fra due gare senza diversi giocatori»

Che differenze ci sono tra voi e il Latte Dolce?

«A uomini, presi uno per uno, siamo più forti, forse cambierei solo il portiere: Pierpaolo Garau non prende mai gol. Ma non guardo alla prestazione personale, se subisco 2 gol ogni gara ma vinco sempre 3-2 va benissimo. Il Latte Dolce ha qualcosa in più nel ricambio dei giovani, hanno sempre un elemento da portare in prima squadra, i fuoriquota ora sono il 50-60% della rosa e vuol dire tanto perché devi averne almeno una decina. Ma non cambierei niente della mia squadra, preferisco stare in questo San Teodoro, poi è il campo che parla e comanda. E non è nemmeno detto che se vinciamo 3-0 possiamo ritenerci i più forti in assoluto»   

Vi aspettavate di rosicchiare punti dall'ultima giornata?

«Sono due gare che andiamo a far la doccia sapendo che hanno pareggiato e poi ci dicono che hanno vinto nei minuti di recupero. Se qualcun altro ci dà una mano è meglio, quella è la speranza di ogni domenica. Ci sta che la gara in casa dell'Atletico Uri fosse tirata fino alla fine e ci sta pur che abbiano sofferto il Monastir, noi conosciamo bene Zanda e compagni, hanno ricambiato l'allenatore e sono una squadra forte. Ma se il nostro 4-3 di Ghilarza rimontando tre gol alla fresca vinctrice della Coppa Italia è stato un bel segnale anche il fatto che il Latte Dolce segni al 93' o 94' è un altro grande segnale che loro danno agli altri. Quando fai gol all'ultimo assalto solo una volta può essere fortuito, siccome si ripete allora vuol dire che qualcosa di importante ce l'hanno dentro, che ci credono sempre e non si trovano lì al primo posto per caso»

La differenza tra voi e loro sono 6 punti, senza andare tanto indietro nel tempo si può pensare ai recenti ko con Taloro e Ferrini

«Contro il Taloro almeno il pareggio ci poteva stare, ci mancavano diverse pedine, abbiamo segnato subito l'1-0 e mancato il 2-0. Contro la Ferrini il primo tempo è finito 0-0 ma dovevamo chiuderlo con tre gol di vantaggio, tra pali e parate del portiere, poi dopo 15' della ripresa c'è stato l'episodio-chiave, un lancio lungo, il rigore per loro e l'espulsione di Farina, come all'andata quando il rosso fu dato a Bazzu ma in quel caso ad inizio partita. Le gare e i campionati si vincono e perdono per degli episodi, tutte le squadre hanno da recriminare ma poi si compensa. Se è vero che abbiamo lasciato per strada due punti contro Taloro e Ferrini, col Ghilarza ne abbiamo riguadagnto tre che sembravano andati»

Poi tre vittorie di fila, quella di Ghilarza vi ha dato la nuova spinta?

«Venivamo dalle due sconfitte di fila appena ricordate ed eravamo 3-0 sotto al 70', senza quella rimonta il nostro cammino sarebbe stato diverso. Avevamo il fango sotto al naso, quasi senza respiro, aver segnato 4 gol in neanche 15' e vinto la gara ci ha fatto capire che non siamo una squadretta ma credo l'avessimo dimostrato anche vincendo 3-2 in casa dell'Atletico Uri» 

Cosa è mancato al San Teodoro per non essere ancora al primo posto?

«La continuità, il Latte Dolce ha sbagliato due gare in meno. Un po' troppi alti e bassi per noi, qualcosa ci manca sennò eravamo primi. La squadra, alla quale vanno fatti solo i complimenti, ha avuto un calo a metà gennaio per mancanza di uomini per gli infortuni a Sias e Del Soldato, e la squalifica del nostro bomber Ibba. Ricordiamoci che abbiamo dei fuoriquota bravi come Guberti ko da tre mesi, Frisciata era fuori due mesi, è rientrato col Ghilarza ed è nuovamente out per un problema al ginocchio, Giorgio Loddo ci è mancato per un mese. Coi tempi che corrono le rose sono ristrette, prima ne avevi 22-24, ora ci sono 10-11 "anziani" gli altri sono giovani e arrivi a 18-20 componenti, perciò se non hai ricambi alla pari è difficile avere una continuità di rendimento e fare 30 gare su 30 allo stesso livello. Noi ad esempio rischiamo di vincere in casa del Latte Dolce e poi trovarci senza Catalano, Lepore, Farina, Varrucciu e Ibba. Per fortuna domenica contro il Tonara la gara si è messa subito in discesa per noi e non abbiamo rischiato i nostri diffidati»

Da qui alla fine ci saranno tante trappole perché la lotta-salvezza è serrata e tante squadre hanno bisogno di punti

«La lotta è ampia e in nove sono coinvolte per evitare i playout. Da Ghilarza e Tortolì in giù tutte sono in corsa e tutte hanno giocatori bravi, come minimo 4 sono molto forti per la categoria. La crisi economica ha abbastanza livellato i valori, facendo il confronto con i campionati di Eccellenza di una decina di anni fa trovavi Tavolara, Budoni, Sanluri, Porto Torres che erano 5 pianeti sopra alle altre, non c'era storia rispetto a chi doveva lottare per salvarsi. Oggi poi la differenza te la fa il giovane, se tu ne hai 4 forti, ma neanche troppo perché altrimenti giocherebbe in una delle otto squadre sarde di serie D, fai il salto in avanti»

E il San Teodoro sul parco fuoriquota ha fatto un bel miglioramento

«Ecco, io non ti so dire se la squadra di quest'anno sia più o meno forte di quella dell'anno scorso perché ogni stagione è diversa dall'altra, in questa poi mancano avversarie di spessore come Muravera, Castiadas, Lanusei e Ploaghe. L'anno scorso facevamo più ragionamenti ora abbiamo fatto un solo pareggio in 21 giornate, in casa e fuori giochiamo per dettare il gioco. Noi però siamo più competitivi nel parco fuoriquota, dall'Olbia abbiamo preso Muresu, Riehle, Fiori, Taras, dall'Arzachena Guberti, dal Porto Rotondo Frisciata, quelli rimasti sono cresciuti come Giuseppe Cocco, che è un '96, ha segnato 10 gol e ha delle potenzialità incredibili che ha sviluppato perché è intelligente, ascolta e fa quello che gli si dice, poi giocava prima punta e ora ha trovato il suo ruolo da esterno, il confronto dall'altra parte è con un fuoriquota in fascia e può perciò primeggiare»

In questo articolo
Giocatori:
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Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
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