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Daniele Salerno, allenatore, Tortolì
«Contro il Castiadas mi aspetto una partita a scacchi»

Il Tortolì rivede i playoff, Salerno: «In linea con l'obiettivo stagionale: tra le prime tre valorizzando i giovani»

Il Tortolì tocca quota 36, sale al quarto posto in classifica e ora mette nel mirino il Cus Cagliari e, quindi, i playoff distanti soltanto due lunghezze. Questo ha detto l'ultimo turno che ha visto gli universitari perdere in casa della capolista Monastir e gli oglistrini rifilare un sontuoso 5 a 1 all'Arborea tra le mura amiche del “Fra Locci”. La compagine guidata da mister Daniele Salerno piazza la seconda vittoria di fila, dopo quella maturata sempre in casa contro i tabarchini della Verde Isola, scavalca il Pirri ed è pronta a giocarsi tutte le proprie carte nelle undici giornate che mancano per completare il campionato, a partire dalla supersfida, in programma sabato pomeriggio, nella tana della vicecapolista Castiadas.

«Sapevamo che si trattava di una partita delicata — ammette mister Salerno a proposito del match contro l'Arborea Ci siamo trovati davanti una squadra ben messa in campo, tosta e quadrata, con tanti elementi di esperienza in organico e giovani molto interessanti. Di sicuro non sono io il primo a parlare del loro valore».
Poi Salerno aggiunge: «Nella prima parte del campionato sono stati seguiti da un allenatore molto preparato come Virgilio Perra, poi è salito in sella l'allenatore della Juniores (Battolu, ndr), che sta facendo altrettanto bene».

Il tecnico analizza la sfida. «Siamo scesi in campo con la testa giusta, ma i nostri avversari riuscivano a chiudere tutte le linee dei nostri passaggi e non ci davano mai la possibilità di attaccare in profondità; noi cerchiamo di giocare sempre la palla e non nascondo che abbiamo incontrato qualche difficoltà ad esprimerci come sappiamo. Però i ragazzi hanno lottato con tanta determinazione, su tutti i palloni, tenendo sempre il comando della manovra, ma senza concretizzare. C'è da dire, anche, che Petucco ha fatto due belle parate su Cocco, che si è presentato a tu per tu con il loro portiere. Questi episodi hanno regalato una dose di fiducia all'Arborea; noi non ci siamo di sicuro demoralizzati ma a lungo andare la situazione di stallo in cui ci siamo trovati poteva pesare, e tanto, sull'economia della gara. Infatti la prima frazione si è chiusa con il parziale di 0 a 0, e credo che i gialloblù abbiano avuto i loro meriti».
 

Salerno, negli spogliatoi, ha strigliato i suoi.
«Nelle ultime battute prima del riposo abbiamo avuto un calo di concentrazione, una cosa che mi fa molto incavolare. Ci sta che qualcuno possa sbagliare un gesto tecnico, un passaggio, magari anche un gol, perché ci sono anche gli avversari, e c'è da mettere in conto il campo pesante, o la velocità delle azioni che ti dà poco tempo per pensare. Ma mi arrabbio molto quando abbassiamo il livello dell'attenzione. Durante l'intervallo ho chiesto ai miei una svolta soprattutto sul piano mentale, una delle cose che quest'anno ci ha penalizzato di più. I ragazzi sono rientrati in campo con il piglio giusto e hanno chiuso l'Arborea nella propria metà campo».

Nel secondo tempo il Tortolì ha innestato le marce alte. «Siamo cresciuti parecchio per quanto riguarda l'intensità del gioco, soprattutto grazie al contributo di Simone Orrù e Mameli sulle fasce, e di conseguenza, è aumentata anche la qualità della manovra: del resto possiamo contare su interpreti di spessore come Chicco Serra, Antonio Pili e Marco Boi».

L'azione che ha portato al primo gol è stata a dir poco perfetta.
«Falconetti ha "dato il La", con 6-7 giocatori che hanno toccato la palla, sino ad arrivare all'uno-due in area di rigore tra Deiana e Vincis, con quest'ultimo che finalmente è riuscito a sbloccare la partita. Ho visto la classica azione corale in cui sono stati tutti protagonisti».

Da quel momento in poi le cose si sono messe in discesa.
«L'Arborea ha cercato di reagire immediatamente e ci ha concesso più spazio, così siamo riusciti a trovare le trame giuste, che del resto proviamo in settimana, offrendo anche diverse belle giocate. Il raddoppio è arrivato grazie ad una percussione di Cocco, poi la staffilata di Luca Deiana, che ha firmato il 3 a 0, ha definitivamente indirizzato il confronto a nostro favore. Purtroppo però c'è stato un altro calo di concentrazione e Atzeni ci ha punito immediatamente, accorciando il divario. Mi sono dovuto rialzare dalla panchina per strigliare i miei, perché sono proprio questi piccoli dettagli che alla fine fanno la differenza, soprattutto in queste categorie. Gli episodi negativi si pagano a caro prezzo, e noi ne sappiamo qualcosa. Scampato il pericolo, comunque, abbiamo ripreso in mano il pallino del gioco; ho anche fatto entrare in campo alcuni giovani interessanti, che stanno già facendo vedere grandi cose sul piano della corsa, della gamba. Poi è arrivato il 4 a 1 di Vincis, che ha concretizzato una bella discesa sulla fascia di Simone Orrù, per chiudere con il 5-1 da fuori area di Boi. Meglio di così, insomma, non poteva andarci».

La seconda vittoria consecutiva è un toccasana per il morale e soprattutto per la classifica: il Tortolì si piazza al quarto posto, a due lunghezze dal Cus Cagliari.
«Bene o male stiamo rispettando i piani stilati, assieme alla società, ad inizio stagione: l'obiettivo è quello di rimanere tra le prime tre, cercando contemporaneamente di valorizzare i ragazzi del nostro vivaio. Il club voleva mettere in piedi un organico composto esclusivamente da giocatori della zona e la rosa è al 100% ogliastrina; non credo che ci siano state molte altre società che siano riuscite a fare altrettanto».
Salerno divide i meriti in parti uguali.
«Per portare avanti un progetto del genere c'è bisogno comunque di un Settore Giovanile ben strutturato alle spalle, e noi possiamo contare su allenatori preparatissimi, che seguono con il massimo della professionalità tutte le categorie. Ad oggi sono già sette i ragazzi che hanno avuto modo di esordire in Prima Squadra: tra gli altri cito Pisano, Fanni, Pitzalis, Murgia, ma molti altri avranno la loro chance già nelle prossime giornate. Monitoriamo costantemente tutti i nostri atleti, a partire da quelli che giocano negli Allievi; la Juniores invece è allenata da Massimo Corda, che è anche il mio vice, e posso dire che sta facendo un lavoro eccezionale, considerando che l'anno scorso si sono piazzati al secondo posto, mentre quest'anno stanno facendo addirittura meglio, perchè attualmente si trovano in vetta. Credo che i dirigenti siano davvero molto felici per come stanno andando le cose».

Il Tortolì ora è atteso dalla sfida d'alta quota in casa del Castiadas, con il match che aprirà la nona giornata del ritorno.
«Incontreremo la seconda forza del torneo, guidata da un allenatore molto preparato come Cristian Dessì, che sa alla perfezione cosa vuole dai suoi giocatori e pretende tantissimo da loro, un po' come me insomma. In questo senso siamo della stessa scuola: sin da quando scendevamo in campo abbiamo puntato molto su grinta e determinazione, posso dire che ci contagiavamo a vicenda. Ora cerchiamo di trasmettere queste caratteristiche alle nostre squadre, senza dimenticare la personalità e la qualità del gioco».

Salerno presenta il confronto.
«Credo che ci siano tutte le carte in regola affinché esca fuori una bella partita, ma c'è da considerare che loro hanno un bel margine di vantaggio sulle inseguitrici, quindi avranno a disposizione due risultati su tre. Mi aspetto una sorta di partita a scacchi, dopotutto ci conosciamo molto bene ed entrambi sappiamo quali sono i punti di forza e quelli deboli delle nostre squadre. Loro hanno allestito una rosa di primissimo livello, con tanti giocatori importanti: Toro, Chessa, Falciani, Ruggeri, Mboup, Mura, Sitzia; non stiamo parlando di sicuro degli ultimi arrivati».

L'allenatore lancia un appello a tutti i tifosi rossoblù. «Il loro contributo, l'entusiasmo che ci trasmettono, può essere fondamentale; stiamo entrando nella parte più bella del torneo e ci serve la spinta che solo loro possono darci».
Il Tortolì viaggia con il pieno di serenità.
«La società non ci ha mai fatto mancare niente, sono stati tutti sempre molto presenti, anche nei momenti più delicati e difficili, magari dopo alcune sconfitte particolarmente amare, o comunque quando i risultati non erano all'altezza delle aspettative. Non nascondo che sono intervenuti anche a muso duro, ma per darci la classica svegliata, e comunque sempre con lo stile e l'eleganza che hanno sempre caratterizzato questo club. L'unico modo che abbiamo per sdebitarci per come veniamo trattati, da settembre sino ad oggi, è tornare da Castiadas con una prestazione convincente in tasca: il risultato, come sempre, sarà un verdetto che spetterà al campo. Ma se noi scendiamo con il piglio e l'atteggiamento giusto, con la cattiveria e la voglia di non mollare, su ogni pallone, possiamo stare tranquilli che verremo abbondantemente ripagati».

Dal punto di vista atletico, i rossoblù sono praticamente al top.
«Stiamo molto bene: anche domenica siamo riusciti a correre forte per tutti i 90', nonostante il maltempo e il campo pesante per via della tanta pioggia caduta prima del match. Mi dispiace solo di non poter contare, da un paio di giornate a questa parte, su Caredda, che oltre alla squalifica ha dovuto fare i conti con un brutto infortunio al ginocchio; si tratta di un pilastro del nostro centrocampo, peccato che debba stare fuori, ma questo non significa che i suoi compagni siano da meno, anzi, sono convinto che sapranno sopperire perfettamente alla sua assenza. Proveremo a centrare un risultato positivo anche per lui».

Marco Boi, invece, sta ritrovando lo smalto di inizio stagione.
«È stato bravo a partire alla grande, poi ha avuto un leggero calo, ma non per colpa sua, perché è tutta la squadra che ha incontrato delle difficoltà, una cosa abbastanza normale quando ti vengono a mancare determinate pedine. Non credo che un giocatore, da solo, possa risolvere tutti i problemi, ma con il ritorno alla vittoria è cresciuta anche l'autostima generale. Marco, da parte sua, si è messo a disposizione, sacrificandosi parecchio, facendo l'operaio, come si potrebbe dire, ed ora sta rincominciando con la sua vera specialità, che è quella di fare gol e aiutarci a vincere le partite».

Intanto, la capolista Monastir sta mantenendo un ritmo folle.
«A mio parere sono già pronti per l'Eccellenza: confermando questa rosa, con un rinforzo per reparto, potranno fare sicuramente un'ottima figura anche l'anno prossimo. Marcello Angheleddu è un amico e può fare tutti gli scongiuri che vuole, di sicuro non sono io quello che gufa; ci sentiamo spesso, è capitato anche prima della sfida dell'andata, abbiamo chiacchierato parecchio al termine dell'incontro ed è successo anche la settimana successiva, quando ci siamo confrontati sul campionato. Posso permettermi di parlare a viso aperto, sa benissimo come la penso. Ha a disposizione giocatori molto validi per la categoria: il club ha allestito una bellissima squadra e penso che lascerà il suo segno anche a Monastir per quanto riguarda il gioco e la personalità».

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2023/2024
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Promozione
Girone A