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La Palma, per Antinori una panchina con la stella: «Decimo campionato ma stimoli nuovi, abbiamo una squadra più esperta e di qualità, possiamo essere la sorpresa per i playoff»
«Mai appagato, un mercato così grazie al ds Ibba»

La Palma, per Antinori una panchina con la stella: «Decimo campionato ma stimoli nuovi, abbiamo una squadra più esperta e di qualità, possiamo essere la sorpresa per i playoff»

L'allenatore con la stella. Bebo Antinori e il La Palma sono un tutt'uno da dieci anni a questa parte, senza contare che a metà della stagione 2006-07, in Prima categoria, gli fu chiesto di seguire la squadra. «L'anno dopo ho giocato tre gare - dice l'ingengere classe 1971 - mi sono guardato allo specchio e ho visto che ero un "morto" fuori e dentro e mi son detto che era meglio fare una sola cosa. Giocare e allenare, secondo me, non ti permette di fare bene né lui e né l'altro incarico. Perciò questo è il decimo anno alla guida del La Palma». Il sir Alex Ferguson di Cagliari sarà responsabile della prima squadra per il decimo campionato di fila, un fatto inusuale nel calcio sardo: «C'è un rapporto coi dirigenti che va al di là del calcio, mi hanno dato molta fiducia da giocatore e poi anche da allenatore, forse loro non vedono un La Palma senza Antinori e anche io non mi vedo al di fuori di questa realtà se non per crescere». La "sicurezza" del posto non gli dà appagamento: «Anzi, mi responsabilizza di più, la fiducia è una forza che ti porta a non sentirti appagato, chi mi vede al campo lo sa benissimo. Ogni anno è una nuova avventura, combattere per salvare la squadra, una sfida continua, il giorno che dovessi accontentarmi avrei finito di allenare il La Palma».

 

Bebo Antinori, decima stagione alla guida del La PalmaDal primo anno in poi è stato un crescendo continuo

«Ho fatto più o meno tre campionati in una categoria e poi sono salito, così è successo in Prima e poi anche in Promozione, questo aiuta ad avere nuovi stimoli»

Il prossimo sarà il quarto campionato di Eccellenza, ipotizzare un salto in serie D vorrebbe dire fare una grande impresa

«Magari, ma vedo un torneo livellato verso l'alto, come quando facemmo noi il primo anno di Eccellenza e c'era la Nuorese di Mereu, il Porto Corallo di Perra e il Fertilia di Paba a giocarsi il campionato. Dal mercato che stanno facendo certe squadre credo sia migliorato molto rispetto all'anno scorso, dove non c'erano gare scontate ma, alla fine, le migliori tre, Latte Dolce, Atletico Uri e San Teodoro, si sono staccate dal resto del gruppo».

Chi lotta per vincere?

«Vedo benissimo il Tortolì, ha fatto una campagna acquisti di grandissima qualità, così come il Castiadas, che mi aspetto annunci una punta di categoria superiore. Ovviamente c'è l'Atletico Uri che ha mantenuto il gruppo dell'anno scorso, se però non ricuciranno con Borrotzu perderanno qualcosa perché 30 gol non so in quanti possano segnarli. Il Budoni ora non posso valutarlo ma non farà di certo la comparsa, visto che ha tenuto un allenatore bravo come Cerbone. E Tergu e Calangianus saranno avversari di spessore» 

In ogni campionato ci sono le favorite ma anche qualche sorpresa, può esserla il La Palma?

«A me non piacciano le frasi fatte che nel calcio si usano molto, se avessi una squadra per vincere il campionato, come lo aveva il Cagliari in serie B, dichiarerei l'obiettivo e se non lo raggiungessi allora avrei fallito. Con la squadra che ho a disposizione possiamo essere una sorpresa per i playoff ma non penso per vincere, magari coi primi undici possiamo competere con le squadre migliori ma come rosa perdiamo, ci manca qualcosa in attacco, a centrocampo e difesa siamo contati, per reggere il passo di una capolista devi avere i cambi validi al pari dei presunti titolari»

Che squadra pensi di avere in mano?

«La società e il diesse Ibba si sono mossi molto bene sul mercato, siamo una squadra meno briosa, giovane e sbarazzina ma con più esperienza e praticità, che saprà leggere meglio le partite. Siamo competitvi ma manca qualcosa davanti, se restasse Sarritzu sarebbe la ciliegina sulla torta anche se gli auguro di rimanere a Olbia e di misurarsi coi professonisti. Dopo le prime 5 ci può essere il La Palma a giocarsela con tutte»

Sarritzu pensavate di perderlo quando era nel mirino del Muravera, è rientrato da voi e ora rischiate ancora di perderlo?

«Noi lo aspettiamo fin quando non ci sarà la certezza che vada via. Iniziamo così come siamo, non è facile trovare sul mercato chi lo sostituisca. Lo apprezzo moltissimo come persona e come giocatore, abbiamo deciso col ds Ibba e la società di attendere. Se, come speriamo, convincerà l'Olbia andremo avanti con i nostri giovani, con un attaccante come Mattia Caddeo, che inseguivo da anni, e con Davide Meloni che è un giocatore offensivo»

Il mercato di quest'anno segna un po' un salto di qualità del La Palma

«È vero. Abbiamo cercato giocatori più affermati, merito soprattutto della mentalità e professionalità in fase di trattativa del ds Ibba che ci stimola e ha incisività sui colpi da fare. Oltre al fatto che se hai una forza economica diversa puoi puntare a giocatori di un certo spessore, prima irraggiungibili per il La Palma che andava su giocatori-scommesse e non su giocatori-certezze. In effetti non sono abituato a questo tipo di mercato»

Interventi in tutti i reparti anche per necessità

«L'estate scorsa si è chiuso un certo ciclo, anche per questioni anagrafiche, con gli addii di Berlucchi, Damiano, Farci, Demuro, che hanno fatto la mia storia in Promozione e in Eccellenza. Una scelta difficile e un nuovo ciclo con dei ragazzi anche giovani, poi Bodano è andato al Tergu per un posto lavoro, Giorgio Piras si è infortunato due volte e ha avuto problemi di lavoro, Festa si è rivelato non funzionale al progetto, e ora Sarritzu che ha giustamente ambizioni di categoria superiore. Siamo dovuti intervenire in modo massiccio, prendendo giocatori di primissimo livello, Pierluigi Porcu è tra i migliori centrali in circolazione, Caddeo ha fatto bene in serie D e sta raggiungendo cifre importanti in zona-gol, con Sarritzu farebbe una coppia d'attacco interessante, Meloni è un ottimo giocatore, per Farci parla la sua carriera, Garau è stata una prima scelta perché non ho dubbi sulle sue qualità, è il migliore interprete a sinistra. Abbiamo modificato un po' per necessita e un po' per innalzare la qualità e l'esperienza nel gruppo»

Anche la situazione logistica è da definire, giocherete le gare interne al campo della Ferrini ma gli allenamenti?

«Non sappiamo ancora, stiamo valutando tante ipotesi, Monserrato, Sestu, Pirri, Cagliari. Io preferei giocare dove mi alleno ma faremo di necessità virtù. Di sicuro non torneremo al campo Cras, fa parte della svolta che abbiamo dato al La Palma anche se al primo anno in Promozione, perdemmo in Coppa italia e in campionato e per non sbagliare tornammo subito nel nostro campo in terra battuta per riprendere a fare punti. Al Cras ho ricordi bellissimi, qualche mio ex giocatore mi prende ancora in giro ricordando lo spareggio per non retrocedere che facemmo sei anni fa con il Monte Alma, vincemmo ai rigori ed ero appoggiato sul palo mentre piangevo. Lì abbiamo giocato anche la partita con l'Alghero di playoff che ci ha dato l'Eccellenza seppure con il ripescaggio»

L'ideale sarebbe un Cras in sintetico

«Il massimo. Ma stiamo lavorando anche su questo fronte, io prima che allenatore sono un ingegnere, stiamo approntando un progetto ambizioso da presentare al Comune di Cagliari, che ricomprende anche il raficimento degli altri due campi vicini. Sarebbe un passo in avanti incredibile, fondamentale per la crescita della scuola calcio e del nostro settore giovanili. Non è semplice, vedremo»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna