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L'ex Puggioni ritrova il Carbonia: «Mi dispiace ma il Castiadas vuole continuare a vincere»
«L'obiettivo playoff è concreto, proviamoci»

L'ex Puggioni ritrova il Carbonia: «Mi dispiace ma il Castiadas vuole continuare a vincere»

Un mese fa difendeva i colori del Carbonia ora è a Castiadas e domenica potrebbe dare un colpo decisivo alle speranze-salvezza della sua ex squadra. Per Fabio Puggioni, da tre giornate il nuovo centrocampista dei sarrabesi, la gara di domenica avrà un sapore speciale: «Sicuramente è una partita diversa dalle altre ma sono stato abituato nella mia carriera a ragionare da professionista, perciò so mettere da parte ricordi ed emozioni, ora gioco nel Castiadas e sono concentrato per dare il massimo con la mia nuova squadra in ogni gara, questo poi non vuol dire che non sia rimasto legato al Carbonia».

Perché a metà dicembre sei andato via?

«Non c'erano più le condizioni per continuare il progetto iniziato un anno fa quando tornai a Carbonia dopo aver lasciato la Torres. Allora si parlava di ottenere la salvezza per poi tentare di centrare i playoff quest'anno, un'ambizione sparita coi risultati negativi di inizio stagione e sositutita da un ridimensionamento negli investimenti e, di conseguenza, negli obiettivi»

Una vostra vittoria potrebbe condannare quasi definitivamente il Carbonia

«Lo so, anche se il campionato è molto lungo e c'è spazio per rimediare. Però noi non vogliamo fermarci, è una gara fondamentale anche per il nostro futuro e, se vogliamo, abbiamo più noi da perdere che non il Carbonia»

Quando incontrasti la Torres da ex dicesti che in caso di gol non avresti segnato, ora che farai?

«È vero confermo, ma quello è un caso a parte perché coi tifosi della Torres ho avuto un rapporto troppo particolare. Se domenica dovessi segnare non avrei problemi ad esultare, per rispetto principalmente della mia nuova società e dei nuovi tifosi, poi penso di aver lasciato comunque un bel ricordo a Carbonia»

Cosa dovete temere ai tuoi ex compagni?

«L'entusiasmo e l'agonismo, perché ora ci sono tanti giovani bravi che danno l'anima in campo come si è visto domenica scorsa quando hanno fermato una squadra forte come il Fertilia, però noi siamo più forti tecnicamente e dobbiamo far emergere questa superiorità»

All'andata si affrontarono due squadre diverse, vinse il Castiadas 2-1 e Puggioni fu espulso

«Il cartellino rosso forse fu eccessivo, forse già sapevo che sarei andato a Castiadas... A parte gli scherzi e senza entrare nel merito del Carbonia, dico che il Castiadas ora gioca in modo diverso, la squadra è più tecnica visto che a centrocampo, senza voler citare me, c'è un giocatore dai piedi fini come Nicola Manunza. Poi Mirko Onano ora sta bene, in difesa stiamo recuperando Recano ed è uno che sa impostare il gioco da dietro»

Il Castiadas sta dimostrando che in mezzo al campo si può avere due giocatori dai piedi buoni come Manunza e Puggioni

«Non vedo tutto questa sorpresa, l'affiatamento con Nicola è stato immediato perché quando due giocatori si sacrificano non esiste un problema di coesistenza, quando imposta lui io faccio legna e viceversa. D'altronde, abbiamo vinto in trasferta in due campi pesantissimi come quelli di Tempio e Sanluri dove di sicuro non poteva emergere la tecnica pura mentre bisognava essere più incontristi»

Da quando è arrivato Puggioni il Castiadas ha sempre vinto, sei l'amuleto così come l'anno scorso a Carbonia quando faceste 16 risultati utili di fila

«L'anno scorso persi all'esordio col Carbonia proprio a Castiadas e non la conto perché giocai dopo un solo allenamento, poi non perdemmo più da qui fino alla fine del campionato. La mia avventura col Castaidas è iniziata benissimo con tre vittorie, penso che ce la possiamo giocare con tutti e potrebbe capitare anche qui di non perdere più. L'anno scorso a Carbonia la rimonta-salvezza partì dal penultimo posto, ora col Castiadas stiamo molto meglio in classifica»

Dove potete arrivare?

«Siamo a un punto dal terzo posto, quando ho firmato mi è stato detto che dovevamo cercare una salvezza tranquilla ora siamo in ballo e sarebbe un delitto non provarci. Perché mollare proprio ora? I playoff sono un obiettivo concreto, nel calcio non c'è nulla di certo ma di sicuro noi crediamo che possiamo far bene da qui alla fine del campionato. Dopo il Carbonia ci aspetta la trasferta di Olbia, nessuno di noi pensa di andare lì a fare una gita»

Poi il tecnico Marco Piras chiede il massimo da voi

«È vero, pretende da noi il 100% in ogni allenamento ma è giusto così sennò la domenica non fai risultato. Con lui mi trovo benissimo, è la prima volta che gioco alle sue dipendenze ma ne avevo sempre sentito parlar bene, ci prepara ottimamente dal punto di vista fisico e tattico, è molto concreto e cura ogni particolare. Dobbiamo continuare a seguirlo e sono certo che non mancheranno le soddisfazioni»

Se poi in squadra si hanno due giocatori come Viani e Onano...

«Ho giocato con tanti attaccanti forti come Marras, Sanna, Falchi, Marini e penso che Christian e Mirko siano una delle coppie più forti che ci siano in Sardegna. Hanno un potenziale incredibile, un mix di velocità e tecnica unico, è un piacere per me averli come compagni. Noi giochiamo per loro perché ci fanno vincere le gare ma è anche vero che si sacrificano molto»

In questo articolo
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2012/2013
Tags:
Sardegna
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Intervista