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Vignati, la rinascita parte da Muravera: «Ha creduto in me e farò la D stando vicino alla famiglia. Il Lanusei? Ero riconfermato ma ha fatto altre scelte»
Il difensore: «L'infortunio? Pronto per l'esordio»

Vignati, la rinascita parte da Muravera: «Ha creduto in me e farò la D stando vicino alla famiglia. Il Lanusei? Ero riconfermato ma ha fatto altre scelte»

Sembrava dovesse restare a Lanusei, era inseguito dall'Atletico Uri (Eccellenza) e dall'Arzachena ma, alla fine, ha scelto Muravera. Fabio Vignati ritrova la serie D dopo 10 anni di professionismo tra Pistoiese, Cagliari (1 presenza in serie A), Cesena, Pro Sesto, Legnano, Melfi, Casale e Rimini, e le ultime due stagioni in Eccellenza (Porto Corallo e Lanusei), cioè da quando ha deciso di rientrare a Cagliari per stare definitivamente vicino alla famiglia. «La mia volontà era quella di continuare al Lanusei - dice il 31enne che ha vissuto i primi 8 anni a Roma prima che la famiglia si trasferisse ad Anzio - per il legame particolare che ho con il mister Loi al quale sono grato perché se continuo a giocare dopo l'infortunio il merito è tutto suo. La società però non si è fatta più sentire, ha chiamato chi intendeva riconfermare e io ho scelto il Muravera perché crede in me e mi dava tutto quello che cercavo».

 

Fabio Vignati ha lasciato il Lanusei e giocherà nel MuraveraUna scelta condivisa con la famiglia

«Naturalmente. Due anni fa ho fatto una scelta di vita che è stata quella di stare a casa con la mia famiglia. Quando ho prospettato l'ipotesi Muravera mia moglie era felicissima, perché aveva già il patema d'animo sapendo che c'erano le chiamate dell'Arzachena e dell'Atletico Uri che mi avrebbero riportato nuovamente lontano da casa. Appena ha saputo di Muravera ha spinto anche lei per parlare subito e con il presidente Aresu è stato facilissimo mettersi d'accordo. Sono molto felice della scelta che ho fatto»

Le alternative al Muravera erano comunque buonissime

«Per l'ennesima volta devo dire grazie al direttore Antonello Zucchi, mi ha lusingato ancora nel volermi portare all'Arzachena. Se avessi accettato la loro proposta, però, sarei dovuto tornare a fare il professionista che sta fuori casa sei giorni su sette, lo ringrazio per la stima nei miei confronti visto che mi aveva contattato anche l'anno scorso. E ringrazio anche Gavino Satta che, quando ha saputo che sarei potuto andar via dal Lanusei, ha provato in tutti i modi a portarmi nell'Atletico Uri, neo-promossa in Eccellenza e ambiziosa. Si è creata questa opportunità del Muravera che non mi sono fatto scappare, l'ambiente è sano e lo conosco bene avendo giocato a Villaputzu»

Ora si torna a giocare in serie D dopo 13 anni?

«Sì è vero, il mio primo campionato in una prima squadra è stato col Monterotondo nel 2002/03 anche se in precedenza ero stato nell'Anzio in Eccellenza. L'idea di poter giocare nel girone sardo-laziale mi ha stimolato ancor di più perché potrò tornare più spesso dai miei genitori, peccato che l'Anzio sia retrocesso proprio nell'ultima stagione ma perlomeno mio padre potrà rivedere qualche mia gara, lui mi ha sempre seguito in tv quando giocavo nei professionisti»  

Vai a Muravera senza però averlo mai incontrato l'anno scorso

«Quest'anno ero fuori in entrambe le gare, mentre l'anno precedente col Porto Corallo ci ho giocato contro tre volte. La squadra è simile a quella di due anni fa, con l'innesto di Sogus, che non conoscevo ma avendolo visto in due gare posso affermare che ha fatto la differenza nel Muravera insieme con Nurchi e Chessa, specie nella gara a Lanusei mi impressionò per qualità e quantità. Nurchi non lo devo scoprire io, in due anni ha segnato 60 gol ed è difficilmente marcabile»

Se Chessa dovesse risolvere i problemi di lavoro farete una bella coppia

«Con Giacomo ci completiamo molto bene, io ho caratteristiche anche da marcatore oltre che di difensore che avvia l'azione. Ma non ho preferenze particolari e credo che potremmo funzionare alla perfezione»

Cosa ti piace del Muravera, in generale, avendolo osservato da fuori in questi due anni?

«Come squadra in questa stagione mi è piaciuta molto al livello tattico, per la compattezza mostrata, difficile da affrontare e far gol. Sogus ed Ezeadi in mezzo al campo fanno la fase difensiva benissimo permettendo di essere devastanti nelle ripartenze. Al livello societario ho sempre e solo sentito parole d'elogio, il presidente Aresu è un signore, sa fare calcio, è una società organizzata, per me è tutto di guadagnato»

Cosa è successo invece col Lanusei? Sembravi nella lista dei confermati

«Una decina di giorni fa, mi ha chiamato il direttore sportivo Fabio Piras chiedendomi se stavo bene dopo l'infortunio e che sarei stato riconfermato per l'importanza che avevo nello spogliatoio e per il giocatore che ero per il Lanusei. Non so perché ma poi hanno contattato altri giocatori per la difesa, allora ho richiamato io il direttore altrimenti credo non sarei stato avvisato, mi ha ribadito che ci saremmo seduti a tavolino per parlare anche della mia condizione fisica. Quando giovedì scorso altri miei compagni sono stati chiamati per mettersi d'accordo ho capito che non rientravo nei loro piani»

A fine 2014 un infortunio brutto, la rottura del tendine d'Achille. A che punto sei con il recupero?

«Il dottore che mi ha operato ha detto che in 7-8 mesi sarei rientrato in campo, a settembre perciò sarei stato pronto comunque. Ora è strafelice per i miglioramenti fatti e ha detto di accelerare perché il test che ho fatto 10 giorni fa è andato più che bene, il tendine è a posto e, nel frattempo, ho risolto anche degli altri problemi perché ho avuto tanto tempo per curarmi. Fortunatamente ho trovato in Giovanni Pretta e Barbara Ottonello uno staff importante per la riabilitazione, mi hanno aiutato con piscina e terapie dandomi consigli fondamentali. Io poi ho già avuto in carriera un infortunio che mi ha tenuto 4 mesi fuori, so quale intensità bisogna metterci per recuperare, in questi mesi ho lavorato 6 giorni a settimana e sono contentissimo di ciò che ho fatto. Mi manca un mese per essere all'80% della condizione, non vedo l'ora di ricominciare dopo tutto questo tempo lontano dai campi di calcio. Farmi trovare pronto per l'inizio della stagione è un grande traguardo» 

Il ritorno in Sardegna ti ha regalato con Porto Corallo e Lanusei delle gioie ma anche dolori, il prossimo sarà il miglior anno in assoluto

«Lo spero perché altrimenti devo pensare che non mi porta fortuna la Sardegna. Scherzi a parte, le mie scelte sono state sempre ponderate, a volte vanno bene e a volte vanno male. Mi dispiace non essere rimasto a Lanusei, sono stato sempre vicino alla squadra e sono molto legato ai miei ex compagni. La società ha avuto le sue ragioni nel prendere questa decisione che, se vorrà, un giorno mi spiegherà, io mi sono trovato libero di scegliere un'altra strada e mi dispiace molto perché si era creato un bel gruppo, un bell'ambiente e tanta euforia nel paese. Vorrà dire che instauererò questo tipo di rapporto a Muravera perché a me piace vivere il campo, la città, stare in mezzo ai tifosi e legare con le persone del posto in cui gioco»

Come l'hanno commentata gli ex compagni questa scelta di andare al Muravera?

«Quasi tutti mi hanno mandato un sms scrivendomi che ho fatto la scelta giusta, che sono contenti per me ma che avrebbero preferito avermi ancora come compagno di squadra. Il ricordo più bello che ho di Lanusei sono proprio le dediche che i miei compagni hanno fatto in questi mesi quando non potevo giocare, il calcio è bello perché ti fa conoscere persone speciali che poi entrano per sempre a far parte della tua vita»

Hai sentito Francesco Loi, il tuo mister al Lanusei, e Stefano Senigagliesi, il nuovo che avrai a Muravera? 

«Francesco si è fatto sentire sì, mi ha fatto l'in bocca al lupo e che ci rivedremo presto. Gli sarò sempre grato per quello che ha fatto, mi dispiace non continuare con lui, gli avevo promesso che l'avrei seguito anche se avesse allenato in Prima categoria, invece la società si è messa di traverso. Mister Senigagliesi ancora non l'ho sentito, mi ha detto il presidente che ancora è fuori Sardegna a fare scouting, osservando gare e giocatori»

La prima gara ufficiale della stagione potrebbe essere Muravera-Lanusei, turno preliminare di Coppa Italia...

«Non sono il tipo che porta rancore, ognuno fa le sue scelte, abbraccerò tutte le persone che voglio bene ma dopo che l'arbitro fischia cercherò di fare il bene del Muravera. Spero di esserci in campo, ci sto provo tutti i giorni per essere tirato a lucido ad agosto e onorare l'impegno che ho preso con il presidente Aresu»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna