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Calangianus, per Viani un nuovo ruolo e vecchie abitudini: «In mezzo al campo mi diverto, segnare mi manca ma è bello mettermi a disposizione dei compagni»
L'argentino: «I playoff? Ancora non siamo salvi»

Calangianus, per Viani un nuovo ruolo e vecchie abitudini: «In mezzo al campo mi diverto, segnare mi manca ma è bello mettermi a disposizione dei compagni»

Da bomber a regista ma sempre al servizio del Calangianus. Da tre partite Christian Viani ha decisamente arretrato il suo raggio d'azione, ha scalato di un reparto accettando con entusiasmo la nuova collocazione tattica voluta dal tecnico Alessandro Sassu. Perciò l'argentino è passato dall'essere un incubo per le difese avversarie a schermo principale per la propria retroguardia, una situazione che il club giallorosso ha già vissuto con Renato Marini, simbolo due anni fa della rimonta dei galluresi di Scano. Con Viani regista ne ha beneficiato la squadra che alza decisamente la qualità a centrocampo potendo, nel contempo, sfruttare in attacco due esterni tecnici, veloci e dal gol facile come Samuele Spano e Alessio Senes (21 reti in due). «Mi trovo bene in questo ruolo - dice Viani - e credo che continuerò in questa posizione sino alla fine del campionato. Avevamo provato questo esperimento nella gara col Tergu che avevamo perso perché troppo rimaneggiati, poi riproposto a Selargius ed è andata benissimo. Da lì è continuato anche nelle gare contro il Porto Corallo e il Tortolì».

 

Christian Viani nel nuovo ruolo di regista del CalangianusCosa ti piace di questa nuova posizione?

«Che sono molto di più dentro al gioco, tocco molti più palloni e mi diverto. A me piace essere al centro della costruzione dell'azione. Certo, mi manca la soddisfazione di segnare, io lo so bene cosa si prova perché ho fatto diversi gol in carriera ma devo dire che mi piace molto mettermi a disposizione dei compagni, l'ho sempre fatto anche da attaccante, in tutte le squadre in cui ho giocato e anche nel girone d'andata a Calangianus facendo tanti assist per Spano, Senes e Tusacciu. Sono stato sempre un altruista»

Un nuovo ruolo che porta anche ad interdire, fare falli e ricevere cartellini gialli

«Che problema c'è se prendo qualche ammonizione? Non ho mai tolto la gamba, se devo fare un fallo lo faccio. Col Selargius è capitato di fermare fallosamente un avversario ed interrompere una pericolosa ripartenza, l'ho dovuto fare e lo farò in seguito ma sempre con il rispetto dell'avversario. Da attaccante, giocando spalle alla porta come prima punta, prendevo più colpi, in mezzo al campo sono più libero e non sempre ho l'uomo addosso se non quando devi saltare di testa sui rinvii dei portieri o le rimesse dal fondo»

Da attaccante ti sei fermato a due gol, stavi patendo questo abbassamento della media-gol?

«Il gioco del Calangianus prevede sempre la verticalizzazione sugli esterni, venivo poche volte a prendere palla e scaricarla e non ho avuto tante palle per segnare, alcune occasioni le ho poi sbagliate. Ho segnato 2 gol ma col mio gioco ho fatto tanti assist per i miei compagni. Ero sacrificato nell'essere io a concludere l'azione ma mi sono sempre messo a disposizione della squadra e del mister, così come ora nel nuovo ruolo»

Il Calangianus si è ripreso bene, dopo le 5 sconfitte di fila sono arrivati 7 punti in tre gare e potevano essere anche 9 vincendo domenica a Tortolì

«Abbiamo passato un brutto periodo, trovando squadre molto forti e tutte insieme mentre noi scendevamo in campo senza diversi infortunati e squalificati. Col Tergu in casa e a San Teodoro sono state le gare dove abbiamo sofferto maggiormente, ma ci siamo ripresi e sono arrivati tre risultati di fila. Molto importante è stata la vittoria a Selargius contro una squadra in ripresa, abbiamo fatto bene senza concedere niente all'avversario. Col Porto Corallo in casa nessun problema mentre domenica a Tortolì potevamo vincere. Abbiamo iniziato andando sotto di un gol ma poi siamo riusciti a pareggiare con Senes e fare il sorpasso con Spano quando mancavano 11' alla fine. Potevamo portare a casa i tre punti ma, anche se loro hanno segnato il 2-2 a all'85', va bene così, d'altronde il Tortolì veniva da 4 vittorie di fila e un punto fuori casa va più che bene»

Per un ex Lanusei la gara a Tortolì è ancora un derby o magari dalla tribuna te l'hanno fatto ricordare?

«Dagli spalti si sentiva "qualcosa" ma so bene quanto a Tortolì sentano i derby. Avendo giocato due anni a Lanusei e vinto il campionato di Promozione e salendo in serie D con la Coppa Italia, probabilmente hanno rivisto in me un avversario di tante battaglie fatte in questo biennio. Qualcosa mi è arrivata all'orecchio ma fa parte del gioco»

Con la salvezza ormai in tasca a cos'altro può ambire il Calangianus che balla tra il quarto e il quinto posto in classifica?

«In tasca non ce l'abbiamo ancora la salvezza. Dobbiamo fare qualche punto per essere davvero tranquilli, poi vedremo per cosa potremo lottare. Nelle zone alte ci troviamo dall'inizio del campionato, non aver preso nemmeno un punto in quelle 5 partite, tra metà dicembre e inizio gennaio, ci ha perdere contatto con Latte Dolce, Atletico Uri e San Teodoro. Speriamo ora di continuare così come stiamo facendo da tre giornate, prendiamoci prima possibile i punti che ancora mancano per la salvezza e poi vedremo cosa possiamo fare. Di sicuro cercheremo di stare lì a ridosso delle tre squadre di vertice»

In un'eventuale corsa ai playoff bisognerà ridurre i 10 punti di distacco dalle due vice-capolista altrimenti verrebbero annullate le semifinali playoff

«Atletico Uri e San Teodoro adesso sono distanti, se volessimo fare qualcosa in più dovremmo avere un passo adeguato a loro, che perdono pochissimi punti e sono molto più regolari di noi. Probabilmente siamo già al limite e sarà dura non perdere altri punti ma è anche vero che ci sono ancora gli scontri diretti da giocare con entrambe»

Il Calangianus arriva da due salvezze ai playout, la nuova società è contenta della vostra stagione?

«Sì, molto. Loro si sono messi a nostra disposizione dall'inizio, ci hanno chiesto come obiettivo la salvezza e lo stiamo raggiungendo. Non ci fanno mancare niente, sono sempre al nostro fianco e saremmo contenti se potessimo ripagarli con un grande risultato a fine stagione»

Per farlo dovrete continuare a vincere, domenica arriva il La Palma e non sarà facile batterlo

«Sarà una bella partita che cercheremo di vincere per continuare il nostro cammino verso la salvezza. Loro giocano molto bene al calcio e l'hanno fatto anche nell'ultimo turno contro l'Atletico Uri. Ci aspetta un compito arduo ma anche per loro sarà dura portare a casa punti. Giocare al Signora Chiara per gli avversari non è mai facile, il rimbalzo della palla è molto irregolare, bisogna calcolarlo bene perché fai sempre tre o quattro tocchi prima di giocare la palla, questo penalizza il nostro gioco ma siamo comunque più abituati degli altri»

Da vincitore lo scorso anno della Coppa Italia regionale di Eccellenza cosa consigli al Ghilarza per la fase nazionale?

«Innanzitutto auguro al Ghilarza di andar bene come facemmo noi del Lanusei ma con loro gioca Mattia Cordeddu che ha vissuto tutto quello che abbiamo fatto l'anno scorso e sa che fuori casa ti fanno sentire davvero in trasferta. È lì che si costruiscono i passaggi del turno specie se giochi la prima oltre Tirreno. L'anno scorso in casa dell'Albalonga sembrava dovesse finire 5 o 6-0 per loro ma poi la gara si è chiusa solo 1-0, lì hanno perso la qualificazione perché feci doppietta al ritorno e vincemmo 2-0. Giocando la prima in casa, invece, devi far capire che sei sul tuo terreno e che non sei intenzionato a lasciare scampo agli avversari. Ma il Ghilarza ha giocatori di esperienza come Deliperi, Frongia, Cirina e Stocchino, tutti abituati a queste sfide delicate e a dare il massimo per raggiungere il risultato pieno»

Un messaggio al Lanusei che in campionato non sta attraversando un bel momento?

«Lanusei mi è rimasta nel cuore, ho tanti amici lì e seguo sempre le loro vicissitudini. Ogni domenica è il primo risultato che chiedo. Hanno iniziato molto bene la stagione, ora stanno faticando dopo aver perso un po' di partite a causa di diversi infortuni e arbitraggi contro. Devono stare tranquilli perché si riprenderanno subito, domenica vinceranno lo scontro diretto con l'Astrea e ripartiranno subito anche perché il Lanusei deve restare in serie D, là dove l'abbiamo lasciato»

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2015/2016
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Sardegna