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Ciclone Cacciuto, 8 gol in 2 gare: «Il Siliqua nei playoff se la giocherà con tutti»
Il bomber: «Finire capocannoniere? Non mi assilla»

Ciclone Cacciuto, 8 gol in 2 gare: «Il Siliqua nei playoff se la giocherà con tutti»

Come un ciclone ad abbattersi contro Sant'Elena e Carbonia. Nelle ultime due gare Christian Cacciuto ha armato il suo cannone e sparato 8 colpi nella porta avversaria, 3 ai quartesi e ben 5 ai minerari, il Siliqua centra così una storica qualificazione ai playoff e porta il suo attaccante in vetta alla classifica cannonieri con 26 gol. «Non avevo mai segnato 5 reti in una gara - dice il bomber classe 1983 - sono contento di questo record personale ma, soprattutto, che abbiamo raggiunto un obiettivo importante a due giornate dal termine». Dopo la tripletta di due giornate fa, domenica scorsa non si è accontentato: «Venivo da un mese tribolato, due spezzoni di gara con San Vito e Sant'Elia e due non giocate. Molte volte arrivi a segnare 2 o 3 gol e ti adagi, questa volta c'era lo stimolo ulteriore di poter agganciare e superare Fabio Argiolas al primo posto nella classifica cannonieri, oltre al fatto che il Carbonia giocava con la difesa molto alta e mi permetteva, ad ogni lancio, di trovarmi sempre davanti al loro portiere. Averne sempre di difese così...». Il 31enne cagliaritano ha vestito maglie importanti come quelle di Arzachena, Budoni, Samassi, San Teodoro e Atletico Elmas ma solo nelle ultime stagioni si è scoperto così prolifico. L'anno scorso 15 gol col Siliqua, ma da dicembre dopo i 3 fatti in Eccellenza col Castiadas; l'anno prima con la Masullese arrivò alla 7ª giornata e ne fece 18. «Ho da recuperare qualche anno per via di alcuni infortuni gravi che ho avuto - dice il bomber del Siliqua - in Promozione gioco da tre stagioni perché si concilia bene con il mio lavoro, non dico che sia più facile andare a segno ma sto dimostrando questo. Ho segnato in altre categorie però giocando sempre da seconda punta o da esterno. Nel 4-3-3 mi sono adattato come punta centrale anche se non mi piace stare spalle alle porta però poi trovo più spazi da aggredire, in questa posizione ormai mi sono abituato anche se arrivano più colpi o forse prima ero io bravo a scansarli»

 

Christian Cacciuto (1983), 26 gol col SiliquaTesta a testa con Fabio Argiolas che è a quota 25, chi la spunta?

«C'è da dire che io giocherò domenica col Girasole e poi salterò probabilmente l'ultima giornata, Fabio potrebbe giocarne due. Ma non fa niente, non sono assillato dal voler diventare capocannoniere, se lo vinco questo titolo sono contento però resto molto soddisfatto di ciò che ho fatto finora, 26 gol in 22 gare, e del traguardo raggiunto finora» 

Playoff a due giornate dalla fine dopo il ko di Monastir ci credevate?

«Eravamo consapevoli che mancavano ancora nove giornate e che c'erano degli scontri diretti da giocare, compreso quello con la Monteponi che era avanti di 4 punti, per recuperare il distacco. Sapevamo che non sarebbe stato facile ma c'era lo spazio per centrare l'obiettivo»

Sei vittorie e un pareggio nelle ultime 7 gare cosa è scattato?

«Purtroppo a Monastir siamo arrivati con diversi infortunati, volevamo gestire la gara ma non abbiamo gli elementi per farlo, noi dobbiamo imporre il nostro gioco che ci è riuscito in tante gare di questa stagione specialmente dopo la sconfitta di Orroli. Il Monastir poi è una bella squadra, quando prendi gol dopo 1' la gara ti cambia, se poi il raddoppio lo subisci al 10' per un'altra distrazione diventa tutto più difficile. Siamo stati bravi a rientrare in partita ma, nel recupero, è arrivata la mazzata del 3-1; se fossimo andati all'intervallo sul 2-1 credo che la ripresa sarebbe stata diversa benché poi siamo riusciti a fare il 3-2 prima che loro la chiudessero sul 4-2 nel finale. Volevamo batterli ma quella sconfitta l'abbiamo assimilata, il nostro obiettivo era centrare i playoff e abbiamo ripreso a correre facendo 19 punti su 21»  

Il punto più basso è stato il ko con l'Orrolese alla seconda di ritorno?

«Proprio così. La vetta si era allontanata a 9 punti, il terzo posto era sì ancora a 3 lunghezze ma ci aveva agganciato la Frassinetti mentre l'Orrolese si era portata a un punto da noi. Lì c'è stata la svolta all'interno dello spogliatoio, la società ci disse che era disposta anche a lasciarci a casa se l'avessimo richiesto, il mister Piras ci ha chiesto cosa volevamo fare di questo campionato, che c'erano tante gare ancora da giocare e che potevamo ancora non essere dei comprimari. Nonostante i tanti problemi attraversati, tra infortuni e squalifiche, ci siamo rimboccate le maniche tutti, giocando ogni domenica come fosse una finale e siamo riusciti a qualificarci nei playoff con tanto merito da parte dei giocatori, perché il gruppo è eccezionale, e del mister che ha creduto in noi e nell'obiettivo da raggiungere»

Quando c'è stato il cambio d'allenatore, con Piras al posto di Podda, si vociferava dell'addio di Cacciuto

«È successo che l'anno scorso, a dicembre, avevo chiuso il rapporto col Castiadas guidato da Piras in modo un po' brusco trasferendomi a Siliqua. Sapendo che aveva scelto la società dopo l'esonero di Podda chiesi che ci fosse un chiarimento con l'allenatore perché quando si lavora insieme ci dev'essere sempre una fiducia reciproca. Il chiarimento non ci fu subito, io non feci gli allenamenti e saltai la gara di Coppa Italia col Guspini, arrivai al sabato pensando di dover cambiare squadra, invece il mister mi disse di venire a Pula, ci siamo chiariti prima della gara senza problemi perché siamo due persone adulte e sono andato in panchina visto che non arrivavamo neanche a 18. Eravamo in dieci e sotto di un gol, sono entrato e ho fatto due gol, ci hanno poi raggiunto nel recupero. Da lì è ripartita la mia stagione, col mister Piras ho un rapporto ottimo e non lo dico ora perché ho segnato tanto»

Mister Piras, il presidente ColluCosa vi ha dato Marco Piras in questo raggiungimento del traguardo?

«Lui è uno che non molla mai, è molto esigente in tutta la settimana, inizia a pensare alla gara della domenica già dal martedì. In allenamento ti fa divertire ma anche lavorare intensamente un'ora e mezza, senza mai farti perdere l'obiettivo. In questo è molto preciso, e poi ha una grande personalità che la infonde nel gruppo, infatti molti risultati ottenuti alla fine sono dovuti a questo aspetto sennò col Sant'Elia, Guspini e, soprattutto, Frassinetti non avremmo ottenuto le vittorie nel finale»

Quella in rimonta con la Frassinetti è stata la vostra partita-chiave?

«Il calcio è bello e strano perché al 92' perdevano 1-0, e con l'uomo in meno, ma al 94' vincevamo 2-1. Quella è stata la gara che ci ha dato ancor di più la sensazione che avremmo raggiunto il nostro obiettivo. Abbiamo staccato un'avversaria pericolosa mantenendo la scia dell'Iglesias terzo in classifica. Prima, quando subivi gol, tutto andava male, i risultati positivi o negativi sono una questione mentale»

Il calcio ti toglie e ti dà, col Pula vi pareggiano al 90' e con la Frassinetti vincete al 94'

«Sì è vero, ma più che il pareggio a Pula le due grandi delusioni stagionali sono state le sconfitte con il Sant'Elia e l'Atletico Narcao, punti buttati via. Col Sant'Elia abbiamo perso 4-1 in casa (la gara che costò la panchina a Podda,ndr) e poi abbiamo visto che nel ritorno ha fatto 1 punto solo; il Narcao aveva appena preso i rinforzi e non era ben assemblata come lo è adesso che si sta lanciando verso la salvezza. Io recrmino su quelle due gare, nemmeno su quella di Orroli dove comunque puoi perdere ma non prendendo 4 gol in mezzora» 

La scorsa stagione avevate chiuso al 4° posto, ora vi siete ripresi quei playoff solo sfiorati un anno fa?

«Ad essere onesti quest'anno partivamo per vincere, il presidente Collu e il direttore Serventi avevano confermato quasi tutto il gruppo, e pure rinforzandolo. La scorsa stagione siamo stati anche primi e c'era una buona base, se non si fossero fatti male Atzeni e Picciau forse l'ultima gara contro la Ferrini sarebbe valsa per la vittoria del campionato»

Con quale allenatore visto che ne avete avuti due quest'anno?

«Questo non lo so. Mister Podda è stato riconfermato perché questa squadra aveva fatto bene, anche se qualche problema c'era stato e la società aveva avuto dei dubbi se tenerlo o meno. Abbiamo vinto le prime 4 gare e poi fatto 4 punti nelle 4 partite successive, nel frattempo si sono infortunati gravemente Atzeni e Picciau. Mister Piras ha dovuto fronteggiare le difficoltà di un organico ridotto, nel mercato si cercava altro anche se poi sono arrivati giocatori bravi come Giandon, Sedda e Bodano che però hanno dovuto ambientarsi. Per me, con tutti gli effettivi in campo, potevamo giocarci il campionato con Ferrini e Monastir»

Tra i cagliaritani e la Kosmoto chi vincerà?

«Il Monastir ha due gare facili e dovrebbe chiudere con due vittorie, la Ferrini ha impegni più difficili sulla carta, Sant'Elena e Siliqua, però contro due squadre con obiettivi già raggiunti e con stimoli ben differenti da quelli della capolista. I cagliaritani dovrebbero far valere il punto di vantaggio e spuntarla» 

Che gara farete all'ultima giornata? 

«Credo senza correre i rischi di perdere giocatori in vista dei playoff dato che siamo in diversi diffidati. Se poi, come penso, domenica prossima il Monastir vincerà a Carbonia l'ultima gara per noi non conta neanche per sperare di arrivare secondi»

Come ci arrivate ai playoff?

«Molto carichi e ben consapevoli di essere una buona squadra che, in una gara secca, se la gioca con tutti. Al primo turno di playoff sappiamo di avere un solo risultato, vincere, perché il vantaggio di passare in finale in caso di parità nei 120' spetta alla seconda classificata, che ha anche il vantaggio di giocare in casa. Faremo la nostra gara dando il massimo, l'importante è che si esca dal campo come nelle ultime settimane, cioè senza rimpianti; se poi gli avversari saranno stati più bravi di noi stringeremo loro la mano»

Chi speri di incontrare tra Tonara e Dorgalese?

«Conosco qualche giocatore del Tonara e della Dorgalese ma sulle due squadre non ho informazioni precise e non saprei chi preferire. La Dorgalese mi dicono faccia un bel calcio, a Tonara però sarebbe stimolante se ci saranno 800 persone sugli spalti visto che spesso si gioca anche di fronte a 30 spettatori. In ogni caso entrambe giocano sul sintetico come il nostro campo»

Atzeni e Picciau in azioneDa giocatore tra i più esperti del Siliqua, dimmi l'importanza all'interno dello spogliatoio di Picciau e Atzeni 

«Raffaele ha fatto un gesto che pochi farebbero. Aveva un brutto infortunio al ginocchio, ha pensato più al gruppo e alle parole spese con la società che a se stesso perché, vista la posizione non ottimale in classifica, avrebbe potuto scegliere di farsi operare subito. Lui però è stato un grande, rimandando l'intervento col rischio di compromettere un po' della stagione prossima. Io so bene cosa ci vuole per riprendersi da un'operazione ai legamenti crociati del ginocchio, lo ringrazio perché ci sta dando una grande mano e ce l'ha dato quando sono stato assente per un mese. Nicola, invece, è mancato tanto perché, prima che essere forte tecnicamente, è un trascinatore, un uomo squadra, sempre positivo nello spogliatoio. Il suo recupero è di vitale importanza per il nostro modulo, davanti alla difesa detta i tempi e gestisce la squadra. È arrivato Bodano in quel ruolo, un bravo giocatore ma ha avuto difficoltà all'inizio, insieme però possono giocare anche se a questo ci dovrà pensare mister Piras, tanto io non diventerò mai un allenatore»

E dei vostri giovani cosa ne pensi?

«Che sono molto bravi, tra i migliori tolti quelli della Ferrini e del Monastir. Quando in campo c'è un giovane che riscuote la stessa fiducia di un anziano allora vuol dire che sono all'altezza del compito. Nicola Mameli, ad esempio, è un '95 ma non lo reputo un giovane; Alessio Melis poteva dare di più ma il suo impegno è massimo, così come quello di William Amorati. Sono stati bravi ad aspettare i loro momenti e sfruttare le chance che dà il regolamento ma devono continuare su questi livelli altrimenti, finito il periodo del fuoriquota, o non giochi più o vai in categorie inferiori»

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2014/2015
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Sardegna
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