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Deliperi: «Chi mi ha colpito alle spalle ora deve avere il coraggio di chiedere scusa»
Il portiere della Torres sull'aggressione a Olbia

Deliperi: «Chi mi ha colpito alle spalle ora deve avere il coraggio di chiedere scusa»

«Sto facendo degli esami di controllo, perché accuso dei problemi alla parte sinistra dell'orecchio, potrei avere il timpano lesionato». Simone Deliperi, protagonista in campo nel big-match di Olbia vinto 2-0 dalla sua Torres e protagonista, suo malgrado, del dopogara quando è stato colpito alle spalle da un giocatore gallurese. Le immagini amatoriali che circolano sul web da un paio di giorni mostrano senza ombra di dubbio che quel giocatore è Gianluca Siazzu, bomber dei galluresi e capocannoniere del campionato. «Non faccio nomi e cognomi - dice il portiere rossoblù - ci sono tanti testimoni in campo che hanno visto tutto e dei video che dimostrano chi mi ha colpito alle spalle con un pugno in testa».

Simone, fino al 90' tutti hanno visto bene la vostra vittoria ma poi cosa è successo al triplice fischio?
«Sono andato a raccogliere l'orologio che tengo sempre accanto al palo, ero felice per la vittoria dopo un match duro e ho esultato in direzione del mio preparatore Giancarlo Peana, che era nella tribuna dietro la porta e stava vivendo in modo teso questa sfida. Ho stretto i pugni e ho urlato la mia gioia, poi i miei compagni di squadra sono corsi verso di me per esultare e subito dopo si sono fiondati i giocatori della Torres»

Nella tribuna dietro la porta, oltre al tuo preparatore, si dice ci fosse il tecnico Cerbone che era lì dopo l'espulsione

«C'erano diverse persone se è per quello, almeno una decina e io non stavo certo pensando all'allenatore dell'Olbia. Ho capito che a Olbia hanno la presunzione di dire che non si possa esultare a fine partita per una vittoria importante in un big-match, tra l'altro al termine di una partita nella quale ho ricevuto i complimenti da parte di tutti per non aver risposto dal campo alle continue provocazioni che arrivavano dalla tribuna»

Che consueguenze potrà avere questa brutta vicenda?

«A livello sportivo non so se la terna arbitrale o magari il commissario di campo abbiano visto qualcosa, io vado per la mia strada agendo di conseguenza. Chi ha compiuto un gesto del genere ne dovrà rispondere. Di questo “personaggio” ho conservato gli sms che ho ricevuto il 7 settembre al termine della gara d'andata»

Che tipo di sms?

«Di minacce per la gara di ritorno a Olbia. Ho pensato che si trattava delle solite cose che si dicono nei campi di calcio e che poi tutto si ferma lì, invece ciò che mi ha scritto ha poi fatto»

Sei quindi deciso ad andare avanti in questa vicenda?

«Io potrei tornare indietro solo se dovessero arrivarmi le scuse pubbliche, dal momento che sono stato colpito alle spalle, chi l'ha fatto ora mostri il coraggio chiedendo scusa pubblicamente»

Si è oltrepassato ogni limite?

«Penso proprio di sì, io posso capire gli sfottò del pubblico, quelli ci stanno, sono il sale del calcio. Li ho ricevuti a Olbia come in tanti altri campi, ricordo quelli subiti l'anno scorso a Sant'Elia ma, ripeto, ci stanno finché ci si ferma lì, però arrivare ad alzare le mani dopo una partita per me questo non è più calcio. Non stiamo parlando di entrate dure, di parole pesanti, di provocazioni dove poi tutto resta lì»

Si è anche detto che Deliperi non sia stato l'unico giocatore della Torres ad essere colpito?

«Purtroppo è vero, quando un agente di polizia in borghese mi stava accompagnando verso gli spogliatoi e io tentavo di aprire la porta che invece era ancora chiusa, altri miei compagni hanno ricevuto degli schiaffi, lì erano presenti agenti della Digos che hanno visto tutto»

Clima pesante fin dall'ingresso in campo, è vero che il tuo compagno Manzini ha rifiutato il gagliardetto e i vini consegnati dal capitano dell'Olbia Gianni Spanu?

«Non è vero, sono io il capitano e io avevo in mano i regali. È successo che, dovendo ancora fare il lancio della monetina per la scelta del campo, io mi sono girato per chiedere a qualche mio compagno seduto in panchina di ritirare gagliardetto e vini, nel frattempo Gianni Spanu ha ironizzato sul fatto che la Torres non stesse consegnando niente in cambio, lì sono volate delle parole tra giocatori e l'arbitro, che comunque aveva già notato l'aria pesante che si era creata attorno a questa sfida, ci ha detto di smetterla perché altrimenti non avrebbe fatto iniziare la partita»

Alla fin fine la Torres ha vinto 2-0 lo scontro diretto

«Devo dire che la gara è stata preparata molto bene dal nostro allenatore Giorico nonostante un gran parlare e le polemiche che hanno accompagnato questa sfida. Certo, per noi avere 7 punti di vantaggio ci ha fatto scendere in campo più tranquilli e, durante la gara, si è visto che c'era la Torres che stava pensando a giocare a calcio e l'Olbia supernervosa che invece non ha giocato. La società poi aveva chiesto a noi giocatori più "anziani" del gruppo di non cadere nelle provocazioni perciò dico, da capitano, che sono fiero dei miei compagni, del loro comportamento perché siamo stati capaci di fare un’impresa sotto tutti i punti di vista»

Ora avete la serie D in pugno con 10 punti di vantaggio

«Noi continuiamo per la nostra strada, ogni domenica sappiamo che affronteremo avversari che contro di noi vogliono fare la partita della vita e anche per noi sarà la stessa cosa»

L'intero reportage è del fotografo Paolo Fiori

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2011/2012
Tags:
Sardegna
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Intervista