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La fusione era fredda e perciò salta, Carbonia e Iglesias mantengono la propria storia e identità calcistica
Decisivo l'intervento dei sindaci Casti e Gariazzo

La fusione era fredda e perciò salta, Carbonia e Iglesias mantengono la propria storia e identità calcistica

L'unione ha diviso a tal punto che tutto torna com'era prima, a una settimana fa: il Carbonia resta a Carbonia e la Monteponi resta a Iglesias. La fusione non viene portata a compimento, la bandiera unica del Sulcis Iglesiente viene riposta nei cassetti della famiglia Giganti e dei fratelli Foti quando oggi scadeva il termine ultimo richiesto dalla Federazione per completare l'operazione che genera una cospicua documentazione così come previsto dall'art 20 delle N.O.I.F.: 1) copia autentica dei verbali disgiunti delle società che hanno deliberato la fusione; 2) copia autentica del verbale congiunto delle Società che richiedono la fusione; 3) Atto Costitutivo e Statuto Sociale della Società sorgente dalla fusione; 4) Elenco nominativo dei componenti gli Organi Direttivi e le rispettive cariche sociali.

 

Il portiere Daniele Bove (Carbonia) in un derby dell'anno scorsoTutto ciò è stato arrestato dall'intervento dei sindaci di Carbonia, Giuseppe Casti, e di Iglesias, Emilio Gariazzo, che incontrando le due proprietà hanno espresso la volontà di far rispettare l'opinione diffusa - negli sportivi e appassionati di calcio delle due gloriose società dei capoluoghi del Sulcis Iglesiente - che i due club avessero dovuto continuare a difendere la propria identità, storia e patrimonio calcisitico. Perciò resta il campanilismo delle due società, con i 76 anni di storia che si portano appresso i biancoblù sulcitani e i 90 anni per i rossoblù minerari per buona pace dei tifosi che non hanno mai benedetto l'unione che mai come negli ultimi sette giorni erano uniti da un pensiero comune: far saltare l'accordo di fusione. Che veniva visto come l'accomunare il diavolo all'acqua santa oppure vedere la stessa faccia della medaglia sia che si scegliesse testa oppure croce. Ma l'unione voluta dai Giganti così come dai Foti era vista come l'unica ancora di salvezza dei due club perché il Carbonia ha un settore giovanile di prim'ordine, con alcuni talenti lanciati da Maurizio Ollargiu come i tre classe 1998 Fabrizio Degradi, Alessio Graccione e Nicola Serra, ma non i fondi necessari per portare avanti un campionato oneroso come quello di Promozione, mentre l'Iglesias ha avuto le risorse economiche per portare in rossoblù giocatori di categoria superiore come Angelo Marci, Giorgio Piras, Antonio Ferraro, Enrico Cotza, Davide Puddu, ma è lacunoso nel settore giovanile. Queste differenze resteranno anche se si cercherà di porre rimedio perché entrambe le Amministrazioni comunali si sono impegnate nel sostenere i due club dal punto di vista della fruibilità degli impianti e nel cercare di coinvolgere imprenditori e privati che possano supportare le due proprietà che, come primo obiettivo, hanno quello dell'iscrizione delle rispettive squadre al prossimo campionato di Promozione entro metà luglio.

 

In ogni caso, dovrebbe completarsi l'ingresso di Marco Foti nella dirigenza del Carbonia, così come si stava delineando prima dell'annuncio della fusione da parte dei vertici dei club, mentre Sandro Foti resta presidente ad Iglesias dando così continuità a quanto fatto nel precedente biennio con l'impulso decisivo nel rimettere a posto l'impianto erboso del Monteponi e portando avanti l'idea di sviluppare il settore giovanile che vedrebbe come responsabile principale Fabio Cau, calciatore stimato non solo nel Sulcis ed ex perno del centrocampo sia dei biancoblù che dei rossoblù. Perciò è salvo il derby storico che probabilmente si riproporrà sin dal primo turno di Coppa Italia di Promozione e derby sarà anche nel mercato, nella ricerca dei tecnici e nel completamento delle rose. E se il Carbonia insegue il desiderio di riavere in panchina Graziano Mannu (impegnato però nella costruzione del Ghilarza), poi probabilmente chiuderà con Andrea Marongiu mentre l'Iglesias - capendo che Mannu ripartirà dall'Eccellenza dopo aver guidato la Rappresentativa Allievi sarda - potrebbe sconfinare oltre la zona mineraria per accaparrarsi Marco Piras, che nell'ultima stagione ha portato il Siliqua nei playoff a danno proprio dei rossoblù (oltre che della Frassinetti).

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna