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Promozione
Il tecnico: «Pagate care due disattenzioni»

La Monteponi Iglesias si lecca le ferite, Corsini: «L'unico rammarico è non aver potuto schierare la formazione migliore»

La sconfitta rimediata nel big-match della tredicesima giornata contro il Bosa è un boccone amaro difficile da digerire per la Monteponi Iglesias, che dopo una cavalcata incredibile, cinque vittorie di fila che hanno catapultato i rosso-blu sino al secondo posto in classifica, è caduta nel momento cruciale della volata play-off, e vede sfumare, all'improvviso, tutte le proprie chance promozione. A mister Vittorio Corsini spetta il compito, sicuramente non facile, di analizzare il cocente passo falso rimediato dai suoi ragazzi:

«Non posso rimproverare niente alla squadra – premette -, perchè abbiamo affrontato la gara con qualche assenza di troppo, mi riferisco a quelle di Pillittu, Ferraro, Meloni; in un impegno chiave è un aspetto, in termini di esperienza, che si paga a caro prezzo. Purtroppo, non siamo riusciti a strappare nemmeno un punto, ma le due ingenuità iniziali del nostro giovane portiere hanno compromesso il match; subire gol dopo dieci secondi ti fa saltare in aria tutti i piani, ma fa parte dell'imponderabile di questo sport. Avevamo davanti una bella squadra, siamo comunque stati bravi a ribattere colpo su colpo, specialmente nella ripresa, creando 8\9 occasioni nitide da gol. L'unico rammarico, in sostanza, è non essere riusciti a presentarci con la rosa completa».
La partita poi non era sicuramente delle più agevoli: «Il campo era una bolgia, tantissimi spettatori che contribuivano ad aumentare la pressione psicologica che i più giovani magari non riescono a gestire al meglio. Alla lunga però è venuto fuori il nostro carattere e avremmo addirittura potuto acciuffare il pareggio. Ci dispiace, ma dobbiamo guardare avanti».

In appena 45 giorni di lavoro il tecnico stava per compiere un'autentica impresa. «Il mio obbiettivo era quello di fare più punti possibili in queste ultime otto partite; non mi posso lamentare, considerando che ho raccolto cinque vittorie di fila. Purtroppo ora mancano solo due gare, i margini per recuperare sono davvero minimi. Io comunque sono molto realista: in 51 partite con la Monteponi, tra il 2013, il 2014 e l'ultima parte del 2016 ho ottenuto 120 punti, per una media di 2,5 a partita». C'erano tutte le premesse, insomma, per potersela giocare, ad armi pari, sino alla fine: «Con Guspini, Carbonia e Bosa abbiamo sempre detto la nostra, ma le stagioni sono determinate anche dagli episodi. L'Orrolese invece è stata la compagine più compatta e continua, meritano il primo posto».

 

La matematica comunque tiene ancora aperto un piccolo spiraglio. «Staremo a vedere cosa succede negli altri campi, può capitare di tutto, è vero, il calcio in questo senso offre esempi eclatanti in continuazione. Posso solo dire che farò il massimo sino alla fine». A partire dal prossimo turno con il Sant'Elena: «Il nostro imperativo è quello di ottenere l'intera posta in palio, senza pensare più all'ultima uscita. Paradossalmente arriviamo all'incontro al completo, ma con il morale sotto i tacchi, sarà dura trovare le motivazioni giuste. Si è trattato di un brutto colpo, dopo una partita tiratissima che ci ha prosciugato tutte le energie mentali».
Peccato che quest'anno il terzo posto sia un piazzamento inutile: in caso contrario, avremmo assistito ad altri 180' di altissimo livello. «Le normative della federazione sono chiare, in questo senso, ma io devo limitarmi a commentare solo le partite in cui sono stato diretto protagonista; quello che è successo nel corso della stagione, prima del mio arrivo, non deve interessarmi. Non so come finiremo l'anno: io so solo che ho preso una squadra al quinto posto in classifica e sino a 270' dal termine ci trovavamo in piena zona play-off. Purtroppo però non c'è più molto tempo per recuperare. Ci tengo a fare un applauso a tutta la squadra, composta da uomini seri e intelligenti, perchè anche domenica hanno dato il massimo sul piano dell'impegno. Il dispiacere più grande e nei loro confronti e ovviamente in quelli della società, ma io sono già proiettato al mio futuro come Direttore Sportivo, la mia strada è questa».

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2015/2016
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Sardegna
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