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L'Atletico Uri si ferma in finale ma è da applausi, Muroni: «Abbiamo raggiunto il massimo gettando le basi per fare meglio in futuro, tre anni fa era impensabile stare al vertice in Eccellenza»
Il tecnico: «In 10 ma alla pari col San Teodoro»

L'Atletico Uri si ferma in finale ma è da applausi, Muroni: «Abbiamo raggiunto il massimo gettando le basi per fare meglio in futuro, tre anni fa era impensabile stare al vertice in Eccellenza»

L'Atletico Uri si è seduto sul tavolo delle grandi dell'Eccellenza e l'ha abbondonato giocando molte delle carte che aveva a disposizione, ma non tutte, perché nella finale playoff persa 2-1 contro il San Teodoro l'ha dovuta affrontare giocando con l'uomo in meno per 50'. Un'espulsione, quella di Silvetti, giunta peraltro a seguito del rigore del possibile pareggio che Borrotzu si è fatto parare da Corsi, l'errore dal dischetto ha poi avuto come ulteriore conseguenza il cartellino rosso al difensore per l'entrataccia su Ibba che ripartiva in contropiede. In dieci contro undici la squadra di Giovanni Muroni è riuscita comunque a pareggiare con Piras facendosi però sorprendere da Varrucciu sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Da lì in poi non è riuscita a rimediare al secondo svantaggio rischiando in contropiede di subire altre reti.  

Il tecnico Giovanni Muroni e l'esterno Matteo Tedde«La non realizzazione del calcio di rigore di Borrotzu - dice mister Muroni - capocannoniere del torneo senza averne mai sbagliato uno che dà la connotazione dell'imponderabilità, unita all'espulsione immediatamente successiva di Silvetti che ha commesso un fallo a centrocampo in posizione decentrata, sono due episodi quasi concatenati che hanno caratterizzato la finale. È chiaro che una squadra, ancorché brava e forte, fa poi fatica a recuperare, le maglie si allargano e si lasciano spazi ad avversari in superiorità numerica e che hanno meritato di arrivare secondi in campionato e poi di vincere la finale. Onore al merito al San Teodoro». Ma anche all'Atletico Uri che ha mascherato l'uomo in meno con una prova di qualità e carattere, riaggiustando la difesa con l'arretramento di Delogu e l'accentramento di Sini e con l'asse Tedde-Piras che poi ha generato il momentaneo pareggio. Il decano degli allenatori sardi, alla soglia delle 80 primavere rende merito ai suoi ragazzi: «In dieci per 50' non siamo stati inferiori al San Teodoro, abbiamo giocato una gara importante. Ai giocatori ho detto che il pareggio non ci serviva e che dovevamo avere il coraggio di tentare vincere la partita».

 

La sconfitta in finale non sminuisce la grande stagione dell'Atletico Uri, matricola assoluta dell'Eccellenza reduce da tre campionati vinti di fila. «Sarei bugiardo e ipocrita se non ammettessi che l'Atletico Uri sta navigando in un campionato fino a tre anni fa impensabile - osserva Muroni - stare in Eccellenza ed esprimendo un calcio che, a detta di chi se ne intende, è ottimo vuol dire aver raggiunto un traguardo importantissimo. Poi arrivare in serie D è già un percorso difficilissimo, non solo per restare in quella categoria ma anche per l'esborso economico che comporta». Pochi i rimpianti per i giallorossi nel non poter giocare gli spareggi nazionali: «L'Atletico Uri ha raggiunto il massimo di quello che poteva raggiungere, pensare di andare oltre mi sembra azzardato. Abbiamo tentato di occupare uno spazio al di là dell'Eccellenza ma va benissimo così, non bisogna essere così presuntuosi però si può dire che si sono gettate le basi per fare in futuro anche meglio». Con o senza Giovanni Muroni ancora alla guida dei giallorossi non si sa, il tecnico aveva detto ad inizio stagione che avrebbe smesso solo dopo aver ottenuto la 14esima promozione, un numero pari ai titolari che scendono in campo più i tre sostituti: «La verità non la conosce nessuno - si trincera l'allenatore - noi dobbiamo pensare di fare qualcosa di positivo, il pensiero del singolo non va da nessuna parte, ci devono essere delle decisioni da parte della società, dei giocatori e di Giovanni Muroni. Avevo detto questa frase delle 14 promozioni a mo' di scherzo ma non prendetela seriamente».

In questo articolo
Allenatori:
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Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna