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Luciano Sau non ci sta: «Deluso dall'atteggiamento dell'Aritzo»
«Meritavamo la vittoria, il pari ci sta stretto»

Luciano Sau non ci sta: «Deluso dall'atteggiamento dell'Aritzo»

Il campionato entra nella sua fase cruciale e le tensioni legate ad ogni singolo incontro aumentano esponenzialmente: fa ancora parlare, soprattutto dopo il comunicato del Giudice Sportivo, il big-match della quarta giornata di ritorno, che ha visto come protagoniste la Macomerese e l'Aritzo, un confronto accesissimo che ha lasciato molti scontenti da una parte e dall'altra, per motivi diametralmente diversi: gli ospiti, attraverso un'intervista al Vice Presidente Giuliano Pili, non hanno di certo nascosto il malumore per alcune decisioni arbitrali e per una partita sin troppo dura, al limite del regolamento; i padroni di casa, con il Presidente Luciano Sau in prima linea, recriminano per un pareggio che sarebbe un risultato troppo stretto, per quanto fatto vedere in campo.

 

Presidente Sau, siete reduci dall'accesissima sfida contro l'Aritzo; come ha visto la sua squadra?
«E' stata una partita quasi a senso unico, dove, a mio avviso, abbiamo ampiamente meritato la vittoria.
Il campo era un po' pesante, e questo non ci ha permesso di esprimerci al massimo, ma nonostante tutto siamo riusciti a costruire almeno otto palle gol clamorose.
Loro sono passati in vantaggio nell'unica occasione che hanno avuto, sfruttando peraltro una nostra ingenuità in difesa; noi abbiamo acciuffato il pareggio praticamente alla fine della gara e gli animi, così come riportato nel comunicato, si sono un tantino accesi; è una cosa abbastanza incomprensibile per me, considerato che se c'era qualcuno che doveva vincere la gara eravamo noi e non loro.
Il risultato di 1 a 1 è, se vogliamo, anche bugiardo: il pareggio, secondo me, può anche andare bene all'Aritzo, per quello che si è visto in campo; saremmo noi nel caso a doverci rammaricare.
All'andata abbiamo perso la gara per 7 a 1 ma non meritavamo di perdere con un passivo così ampio, visto che nei primi 20 minuti stavamo praticamente dominando, riuscendo a creare numerose palle-gol.
Purtroppo il calcio è strano e anche in quell'occasione ci è capitato di subire lo svantaggio a causa di un calo di concentrazione del nostro pacchetto arretrato e da quel momento in poi siamo un po' crollati».

 

E' stata una partita estremamente dura, forse troppo, a detta dei vostri avversari.
«Non è assolutamente vero: io ho assistito alla gara dalla tribuna ma non ho visto particolari scorrettezze, sono solo invenzioni.
Mi dispiace che la partita si sia chiusa in maniera così polemica, con il nostro allenatore, fra le altre cose, che ha ricevuto anche delle minacce; queste cose, sinceramente, mi meravigliano: avevamo organizzato il terzo tempo, come ci capita sempre nelle partite casalinghe, a prescindere dal risultato, ma loro non hanno partecipato.
Dispiace soprattutto perchè ad Aritzo, in occasione della nostra pesante sconfitta, noi ci siamo comportati diversamente.
Io penso che i falli, anche duri, possano starci in una partita di calcio, soprattutto se giocata in un campo pesante come quello di domenica.
Ho letto proprio oggi il comunicato del Giudice Sportivo e ho visto che l'Aritzo ha parecchi squalificati; è il segno evidente di come le cose sono andate effettivamente».

 

Come giudica l'arbitraggio di domenica?
«Secondo me l'arbitro è stato assolutamente all'altezza; è probabile che ci fosse un rigore in favore dell'Aritzo negli ultimi 10 minuti della partita, ma è l'arbitro che decide, non io, e magari in quell'occasione il direttore di gara ha interpretato la situazione diversamente.
Noi abbiamo pareggiato all'ultimo secondo del tempo di recupero, probabilmente è stata questa la scintilla che ha innescato un po' di nervosismo.
Da una squadra che è prima in classifica mi aspettavo, sinceramente, un atteggiamento diverso, soprattutto nei confronti dell'arbitro.
Per quanto ci riguarda, le ostilità, chiamiamole così, finiscono in campo: mi è dispiaciuto davvero tanto che ci siano stati questi strascichi polemici, soprattutto nei confronti del nostro allenatore, che a detta di qualcuno avrebbe aizzato i nostri giocatori a commettere dei falli; non è assolutamente vero.
Il calcio è uno sport dove ci si confronta e si diventa amici, queste tensioni sono assolutamente controproducenti.
La nostra squadra è correttissima, e lo dimostra il fatto che quest'anno abbiamo rimediato pochissime ammonizioni e pochissime espulsioni; sono nel mondo del calcio da più di venti anni, prima come calciatore e ora come presidente, e ritengo che sia necessario, alla luce degli ultimi, sgradevolissimi episodi, abbassare i toni nei confronti proprio degli arbitri.
I dirigenti dovrebbero essere i primi a calmare i giocatori, altrimenti la situazione diventa ingestibile; è ora di smetterla con queste storie.
Probabilmente l'Aritzo teneva tantissimo alla vittoria, ma domenica ha trovato una squadra tosta, equilibrata, compatta; alla Macomerese mancano secondo me una decina di punti dalla classifica attuale, sempre a causa di moltissime nostre ingenuità, ma non abbiamo niente da invidiare agli altri».

 

C'è un po' di rammarico in questo senso per la sconfitta rimediata contro l'Arborea?
«E' stata una partita strana, probabilmente il risultato più giusto era lo zero a zero, ma la sconfitta comunque sia ci sta.
L'Arborea nel secondo tempo ha giocato meglio di noi, ha attaccato di più e in fin dei conti ha meritato.
Sinceramente c'è più rammarico per il match di domenica contro l'Aritzo, soprattutto per quanto abbiamo costruito e per come abbiamo limitato gli avversari».

 

Sabato intanto è in programma il derby di Macomer, una festa per lo sport con due squadre che, come all'andata, sapranno sicuramente regalare un bello spettacolo.
«Mi auguro che sia una festa per lo sport e in particolare per Macomer: la città se lo merita, e meriterebbe anzi palcoscenici più prestigiosi.
Vogliamo riscattarci dal match dell'andata, dove abbiamo incassato una sconfitta ma probabilmente avremmo meritato i tre punti.
Spero che, a prescindere dal risultato, sia un confronto leale ed entusiasmante; spero anche che la mia squadra riesca finalmente a riscattarsi, perchè nelle ultime due partite non abbiamo raccolto quanto abbiamo seminato.
Come dicevo prima, abbiamo un organico assolutamente competitivo che secondo me non sfigurerebbe nemmeno in categorie superiori; molti dei nostri giocatori hanno maturato esperienze importanti ad alti livelli e ancora possiamo dire la nostra in questo campionato, ma molto dipenderà da sabato».

 

Pensate quindi di poter recuperare terreno e potervi inserire per la lotta al vertice?
«Molto dipenderà dalle prossime due partite, contro il Macomer e il Santa Giusta; due impegni casalinghi che potrebbero rappresentare in un certo senso la svolta.
Dipende soltanto da noi, dobbiamo soltanto crederci; il potenziale per fare bene a mio avviso c'è tutto, possiamo ancora correre per un posto nei play-off.
La nostra squadra si esprime meglio fuori casa, è per questo che i prossimi due impegni saranno fondamentali».

 

Secondo Lei da cosa dipende questa alternanza di prestazioni tra casa e trasferta?
«Penso che dipenda soprattutto dalle caratteristiche della squadra: abbiamo dei giocatori molto veloci in avanti che in contropiede risultano spesso devastanti; in casa magari ci capita di non essere particolarmente brillanti in fase di impostazione, mentre in trasferta emerge tutto il potenziale di giocatori come Lai, Simone Serra o lo stesso Betti; il nostro è un attacco di prim'ordine.
Nelle ultime giornate ci è pesata particolarmente l'assenza del nostro capitano, Bitti; con il suo rientro ce la potremo giocare con chiunque; se avessimo avuto un po' più di fortuna secondo me ora staremmo lottando per le primissime posizioni».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
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Girone C