Sanluri e l'aggressione all'arbitro, duro intervento di Nicchi: «Misura colma, i violenti vanno arrestati»

L'aggressione del presidente del Sanluri Paolo Pilloni all'arbitro Luigi Cannas nell'intervallo della sfida del campionato di Eccellenza contro il Tortolì varca il confine della Sardegna. Troppo forte e inqualificabile il gesto del massimo dirigente del club mediocampidanese per non conquistare la ribalta nazionale e dell'aggressione al direttore di gara cagliaritano ne ha parlato stasera il Processo del Lunedì su Raisport. All'interno della trasmissione è intervenuto anche il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi: «Le violenze sugli arbitri nei campi delle giovanili e dilettantistici diventano sempre più numerose, lo dimostra quanto avvenuto ieri a Sanluri, dove un presidente ha aggredito l'arbitro. Da sei anni denuncio questa situazione, ora basta. In un paese normale credo che gli aggressori, i violenti vadano arrestati». Poi aggiunge di averne discusso con il presidente federale: «Ho parlato con Tavecchio, avvertendolo che la misura è colma e ora bisogna agire». Il capo degli arbitri italiani tocca l'argomento sciopero. «Non vorrei mai arrivare a pronunciare queste parole - aggiunge Nicchi - ma questa situazione non si può accettare. Sono anni che sento chiacchiere e non vengono presi provvedimenti contro chi manda gli arbitri in ospedale. Adesso è ora di dire basta perché ce lo chiedono i ragazzi, i genitori dei ragazzi, gli sportivi in generale».

Il presidente dell'Aia rivela anche che la sfida di mercoledì in Coppa Italia tra il Sanluri e il Castiadas è stata rinviata e non si giocherà: «Questa mattina ho avvisato il presidente Tavecchio e quello pro tempore della Lega di Serie D, Mambelli che per la prossima partita di questa squadra (il Sanluri in Coppa Italia, ndr) non avremmo mandato l'arbitro e giustamente Tavecchio e Mambelli hanno rinviato partita». Nicchi entra anche nel particolare dell'aggressione di domenica pomeriggio al Campu Nou di Sanluri: «Non è avvenuta al termine della partita ma nel corso dell'intervallo. L'arbitro ha subito un colpo di porta in faccia, poi un pugno e quando è caduto a terra, ha sbattuto la testa, ed è stato colpito con dei calci mentre era a terra. Accompagnato al pronto soccorso dai carabinieri, dopo gli accertamenti del caso, gli è stato applicato un collare con una prognosi di 20 giorni per trauma cranico». Il presidente dell'Aia chiede di agire contro le crescenti violenze sugli arbitri «più giovani che stanno imparando. Di sicuro siamo pronti ad agire tramite la giustizia sportiva e ordinaria per tutelarli».

Alla trasmissione è anche intervenuto telefonicamente lo stesso presidente del Sanluri Paolo Pilloni (leggi le dichiarazioni rilasciate a Diario Sportivo): «Mi scuso per l'accaduto con l'arbitro ma si sta ingigantendo la questione. Io non ho picchiato nessuno, né dato calci, pugni o schiaffi, ho spintonato l'arbitro che si è buttato per terra. Ha accentuato lo spintone ma si sta ingigantendo la cosa. I 20 giorni di prognosi derivano dal fatto che per lo spintone lui si è buttato a terra e, nel cadere, si è pestato la testa. Io non sono responsabile, risponderò dell'accaduto probabilmente in un processo, ho sbagliato e ho chiesto scusa ma devo tutelare la mia persona perché parla per me anche un curriculum di 15 anni di calcio regionale nel quale ho fatto praticare lo sport ai ragazzi, ho ottenuto tanti traguardi vincendo anche la Coppa Disciplina». Ora l'attesa si sposta sulla Federazione sarda e il Giudice Sportivo che dovrà prendere provvedimenti e sanzioni esemplari. «Il consiglio direttivo del comitato regionale Figc - dice il presidente Andrea Delpin - in attesa di ricevere gli atti ufficiali della gara Sanluri-Tortolì per i provvedimenti del caso, condanna senza alcuna esitazione gli atti di violenza attuati ai danni dell'arbitro ed augura allo stesso di rimettersi al più presto. Ogni violenza fisica sugli arbitri è un atto di vigliaccheria».