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Valledoria, avanti con le prodezze di Ferreira: «La rovesciata col Ghilarza? Un gol da paura, di quelli che faccio in estate al beach soccer»
Il brasiliano a 11 gol: «Pochi ma ci salveremo»

Valledoria, avanti con le prodezze di Ferreira: «La rovesciata col Ghilarza? Un gol da paura, di quelli che faccio in estate al beach soccer»

Una rovesciata stile beach soccer. Roba da brasiliani. E, in effetti, Patrick Ferreira brasiliano lo è e pure si diletta nel calcio sulla sabbia, d'estate, con una squadra di connazionali. Se ne accorto il Ghilarza e il suo portiere Deliperi che ha incassato a 11' dal termine il gol dell'1-1 del Valledoria grazie alla prodezza del quasi 30enne bomber di Villa Velha. «Un gol da paura - dice compiaciuto Ferreira - più o meno di quelli che faccio nel beach soccer». E poi descrive il numero da antologia: «Fois ha calciato un angolo ad uscire, Tribuna era appena entrato e stava posizionandosi in area, ha fatto la sponda, la palla è stata toccata anche da Sini e si è alzata, stava per intervenire il loro difensore Cirina, io non potevo fare altro e mi sono detto: "O rovescio adesso o non lo faccio mai più". L'ho colpita di collo pieno, non vedevo la porta ma sapevo dov'era, ho sentito la palla colpire la traversa ma non capivo se fosse entrata o no, mentre ricadevo a terra ho visto i compagni esultare, mi sono alzato e sono corso verso la panchina ad esultare. Dico che è stata un'esecuzione difficilissima perché era ravvicinata rispetto alla porta, da più lontano puoi far scendere meglio la palla».

 

Patrick Ferreira, 11 gol col Valledoria, l'ultimo in rovesciataAl di là del beach soccer, non sei nuovo a queste prodezze

«Due domenica prima, a Gavoi, Pippo Zani me l'ha tolta dal sette. In quel caso c'è stata la respinta di un difensore, ho stoppato la palla di testa, mi sono girato col corpo e ho fatto la rovesciata. Sarebbe stato un gran gol, io ci provo sempre»

Tornando alla gara di Ghilarza, un pareggio giusto?

«Credo di sì, avevamo avuto altre occasioni prima dell'1-1. Per noi è un bel punto che, ottenuto contro una squadra con l'organico giusto per lottare nei playoff, ci dà tanto morale e dà seguito alla vittoria in casa contro la Ferrini, per me la rivelazione assoluta del campionato, perché gioca un bel calcio, ha bravi giovani e ci mise in difficoltà anche all'andata. Abbiamo fatto 4 punti contro due bellissime avversarie» 

Era fondamentale rispondere alle due sconfitte di fila

«Eh sì, tra l'altro contro squadre alla nostra portata. Col Monastir ci ha condannato un gol di testa di Porcu al '94, il pareggio sarebbe stato più giusto, loro sono una bestia nera, all'andata avevamo preso a pallonate Zanda che parò tutto e perdemmo 3-0. A Gavoi non siamo riusciti a rimediare il gol di svantaggio pur giocando con l'uomo in più tutto il secondo tempo» 

Ora il calendario fa paura

«Per noi inizia una salita brutta. Domenica c'è il derby col Tergu che ha iniziato prima di tutti la preparazione per vincere il campionato, prendendo i migliori in tutti ruoli, non so poi cosa sia successo e ora sarà dura per loro centrare i playoff. Dopo avremo due trasferte tremende, la prima in casa del San Teodoro che sta andando forte e ha un Christian Ibba che va sempre a segno, la seconda col Latte Dolce che non è la più forte per uomini ma la più quadrata, con un allenatore bravissimo, con giocatori di categoria e coi giovani più bravi di tutti. Ma ce la giochiamo, dobbiamo fare punti con tutti, specie in casa, abbiamo dimostrato di giocare alla pari con tutti, a uomini siamo un buona squadra e non meritiamo di stare lì giù anche se il campo poi dice il contrario»

Cosa succede al Valledoria, si ferma sempre dopo un buon periodo

«Non sappiamo neanche noi il perché, non riusciamo a capire perché vinciamo con le squadre più attrezzate, come abbiamo fatto battendo anche l'Atletico Uri quand'era capolista, e poi perdiamo con quelle alla nostra portata, abbiamo fatto fatica a battere anche il Porto Corallo. Forse non c'è mai la stessa concentrazione e paghiamo il fatto che siamo una squadra giovane, il più esperto è Tribuna ma era fuori tre mesi e allora risultavo io il più grande. Bisogna stare più attenti, facciamo grandi prestazioni contro le forti e la domenica dopo, con quelle sulla carta da battere ma più cattive e furbe di noi, ci rimaniamo male e sono loro a portarsi a casa i tre punti. I miei compagni mi dicono che anche l'anno scorso era così»

Chi si salva?

«Noi di sicuro poi gli altri non so. È una lotta dura e la classifica è corta, capita che una domenica vinci contro una squadra di vertice e poi perdi con la penultima, c'è equilibrio ed è difficile dare un giudizio su chi rischia, nemmeno Tortolì e Ghilarza che hanno 29 punti possono ritenersi tranquille, in tutte le squadre che lottano per la salvezza ci sono nomi importanti, noi dobbiamo tirarci fuori prima possibile e credo che ci salveremo senza fare i playout. Ci aspettano nove battaglie ma non possiamo ragionare, siamo una squadra che non ha mezze misure infatti facciamo pochi pareggi, ma ora abbiamo l'assetto giusto e il periodo nero dove giocavamo male e perdevamo è stato superato»

Ferreira a quota 11 gol è una buona cifra? 

«Può essere buona ma non è bastata a tirarci fuori dai guai perché siamo ancora lì sotto. Poi è anche vero che quattro stagioni fa ne ho fatti 22 e siamo retrocessi, perciò va bene segnare qualcosa in meno ma salvarci. Undici gol non sono tanti ma comunque in molti casi sono stati decisivi e hanno portato punti. Ormai non sono più giovane, se arriva il gol bene sennò vivo sereno, l'importante è il risultato di squadra»

Da due partite si è aggiunto in attacco Seu, ex Cagliari 

«Roberto è molto bravo, quando arrivai a Valledoria era piccolissimo poi passò al Cagliari, si vede che ha le basi e ha avuto allenatori bravi. Ma è pur sempre un '98 e un conto è quando giochi coi pari età e un conto è quando incontri avversari esperti e forti fisicamente, devi imparare a contrastare e sgomitare. Contro Ferrini e Ghilarza ha fatto bene dandomi una grande mano perché con l'infortunio di Tribuna e Mido ero rimasto da solo in attacco a fare la guerra contro le difese avversarie»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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