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Seconda categoria
Il tecnico: «Pilloni merita altre categorie»

Virtus San Sperate, colpo grosso targato Andreini: «Siamo stati la squadra più solida e continua, un risultato meritato»

Per il trionfo in campionato della Virtus San Sperate mancava solo un tassello, arrivato puntuale nell'ultima sfida casalinga contro l'Azzurra Monserrato, di fronte ad una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni, come lo è appunto una promozione storica in Prima Categoria. Il colpo di grazia è stato sferrato dal bomber Nicola Pilloni, grandissimo finalizzatore, che ha dimostrato nel corso della stagione una costanza e una lucidità di altissimo livello, Michele Peara e Simone Piga, per un 3 a 0 che rappresenta la degna conclusione di un cammino esaltante. Grande merito dell'impresa va dato anche al mister Daniele Andreini, che dopo un passato ricco di soddisfazioni nella sua Toscana ha vinto l'ennesima scommessa della sua carriera in una realtà calcistica che l'ha adottato e ne ha esaltato le grandi qualità tecniche e umane.

«Certe gare si preparano da sole, con estrema facilità – ammette Andreini riferendosi all'ultima uscita dei suoi – considerando la grande posta in palio. Era praticamente impossibile che i miei ragazzi abbassassero la guardia, avevamo curato bene tutti i dettagli in settimana e il verdetto del campo ci ha dato ragione».
Una promozione brillante, soprattutto per come è maturata. «Ci tengo a sottolineare l'atteggiamento della squadra: sempre propositivo, tipico delle compagini che puntano in alto e sono consapevoli del proprio valore. Non è una vittoria che nasce per caso, ma è il frutto del lavoro importante fatto sino a questo momento. Proprio per questo ci tengo a ringraziare la società: ho trovato una cultura sportiva che non sempre si può dare per scontata; il nostro è un percorso basato sul gioco, sulla prestazione, e non sugli espedienti come spesso succede in queste categorie. Questo non fa che aumentare, se possibile, i nostri meriti, siamo riusciti a mantenere una solidità sbalorditiva nel tempo». Il tecnico ha dato il suo giusto contributo alla causa: «Mi sono limitato a fare ciò che il mio ruolo richiede: insegno calcio, non soltanto a livello tecnico, ma soprattutto tattico. Proprio per questo, sono molto soddisfatto per la mentalità che la squadra ha acquisito nel tempo: puntavamo a tenere in mano il pallino del gioco, stando molto alti e pressando l'avversario sin dalle prime fasi dell'azione. Il risultato, partendo da queste premesse, diventa una conseguenza».
Tra le armi migliori a disposizione della capolista, c'è sicuramente bomber Nicola Pilloni: «Un giocatore con caratteristiche particolari; detto in tutta sincerità, credo che la Seconda Categoria gli sia stretta». L'anno prossimo tutto il gruppo avrà la possibilità di confrontarsi con un palcoscenico di livello. «Ma per il momento – frena l'allenatore – ci prendiamo il giusto tempo, non certo per dividerci ma per gustarci questo momento tutti assieme. Ci sarà modo per confrontarci e programmare la prossima stagione; penso che la nostra avventura comunque sia destinata a proseguire».
Questo gruppo ha tutte le carte in regola per togliersi diverse soddisfazioni anche in futuro: «La nostra strada è e sarà quella del lavoro. Ci sarà bisogno di qualche innesto, soprattutto per quanto riguarda i fuori quota, la più grande novità rispetto all'annata appena conclusa, ma in generale penso che la rosa sia pronta per affrontare quest'ennesima sfida».

La stagione della Virtus è stata caratterizzata dal testa a testa, entusiasmante, con la Gemini Pirri. «Bisogna fare un grandissimo applauso ai nostri avversari, hanno aumentato l'importanza del traguardo raggiunto perchè si sono rivelati un'ottima formazione. Probabilmente, a fare la differenza è stata la nostra continuità, alla lunga è un aspetto che paga sempre».
Il momento decisivo della stagione è coinciso con il 2 a 0 esterno rifilato alla Gialeto. «Ho avuto la netta sensazione che il titolo non ci sarebbe più sfuggito. La squadra era assolutamente concentrata, le risposte e i segnali che mi trasmettevano erano inequivocabili».

Per Andreini si tratta di un successo dal sapore particolare. «L'approdo in Prima Squadra risale ad inizio novembre, quando c'era un ritardo di cinque lunghezze nei confronti della battistrada da recuperare. Il mio è stato un percorso particolare: ho allenato per tanti anni in Toscana, la mia terra natale, poi per motivi particolari mi sono trasferito a Cagliari, ripartendo praticamente da zero con la passione che ho per questo sport. L'anno scorso seguivo i Giovanissimi Regionali del Decimomannu, quest'anno son stato contattato dalla Virtus per fare altrettanto con i loro ragazzi, nonostante mi fossi sempre occupato, in passato, dei grandi, per così dire. Ho accettato la proposta, poi mi si è presentata la possibilità di questo piccolo salto e non mi son tirato indietro».
Il primo passo è stato quello di lavorare sul morale della truppa: «L'ambiente non navigava nel massimo dell'entusiasmo, devo ammetterlo, ma i ragazzi si sono messi a disposizione e mi hanno seguito con grande determinazione. Era importante fissare degli obbiettivi, siamo riusciti a centrarli, niente di più bello e soddisfacente».

Il tecnico spende parole importanti nei confronti di Francesco Biscaro. «Dedico la vittoria del campionato a lui, perchè è stato il dirigente che mi ha permesso di ripartire. In Toscana avevo avuto la possibilità di confrontarmi positivamente in categorie anche importanti, ma qui non avevo contatti»

La classifica e i numeri raccontano di una cavalcata senza storia: se si esclude la Gemini Pirri, il resto delle inseguitrici dirette hanno accumulato un distacco di quasi 20 punti. «Per me è stato il primo campionato di Seconda in Sardegna, ma devo ammettere che il valore tecnico è alto, ci sono tanti buonissimi giocatori. Forse manca qualcosa a livello tattico, ma comunque sia il divario è sproporzionato, soprattutto con compagini come Decimoputzu e Capoterra; credo abbiano avuto diversi problemi, perchè le rose erano competitive».
Andreini si è fatto travolgere piacevolmente dall'entusiasmo della gente. «Mi era già capitato di conquistare diversi titoli, ma non ho mai provato una soddisfazione così grande come vincere qui a San Sperate. E' stato fantastico vedere un paese intero in festa, con 500\600 persone sugli spalti, tra cui molti giovanissimi. Fa piacere. L'obbiettivo delle squadre come la nostra è far capire ai più piccoli che c'è la possibilità anche per loro di crescere, vincere ed esultare con questo club».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
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